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Le bombe di Vlad

Il Napoli batte 3 a 1 il Como e consolida il primo posto

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Napoli, Di Canio su Antonio Conte

Il Napoli scende in campo contro il Como nell’anticipo della 7^ giornata del campionato di Serie A del Venerdì alle 18.30

Il Napoli scende in campo contro il Como nell’anticipo della 7^ giornata del campionato di Serie A del Venerdì alle 18.30. Le squadre si raccolgono nel cerchio di centrocampo per commemorare il presidente della Federazione Golf, Franco Chimenti.

Le scelte degli allenatori

Antonio Conte non ha dubbi sulla formazione da mandare in campo stasera nel match tra Napoli e Como. L’unico, piccolo, ha riguardato il terzino sinistro: per questo ruolo comunque Olivera partendo in forte vantaggio rispetto a Spinazzola, è stato inserito tra i titolari dal tecnico Leccese. Per il resto è confermata la formazione vista nelle ultime due gare di campionato, cioè con McTominay ancora titolare in mezzo al campo insieme a Lobotka e Anguissa, Politano dall’inizio con Kvaratskhelia alle spalle di Lukaku.

Il Como di Fabregas, è reduce dalle vittorie di Bergamo e in casa con il Verona (entrambe 3-2). Il tecnico spagnolo sembra intenzionato a riproporre la stessa formazione di queste due gare. Audero in porta e difesa a quattro con Van Der Brempt e Moreno laterali, Kempf e Dossena centrali, poi la sagacia di Sergio Roberto e Perrone in mezzo al campo dietro al trio-meraviglia Strefezza Nico Paz e Fadera. In avanti il solo Cutrone, capocannoniere del torneo con i suoi 4 gol fatti finora. Panchina per Verdi e Belotti.

NAPOLI (4-3-3): Caprile; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia

COMO (4-2-3-1): Audero; Van der Brempt, Dossena, Kempf, Moreno; Sergi Roberto, Perrone; Strefezza, Nico Paz, Fadera; Cutrone

La partita

Pronti via e in meno di 30 secondi (25 per l’esattezza) il Napoli passa in vantaggio con la prima rete (quella più veloce del campionato finora) in serie A di McTominay: Lukaku la appoggia in area per l’inserimento di McTominay che controlla con il destro e scocca un forte tiro ad incrociare che termina in rete nell’angolino alla destra di Audero! Solo 25 secondi per il vantaggio azzurro.

Dopo il vantaggio, il Napoli viaggia sulle ali dell’entusiasmo, ma il Como non ci sta e non si abbassa provando a reagire. Gli azzurri si appoggiano ancora a McTominay che è in grande spolvero: lo scozzese appoggia a Politano che, però, viene fermato. Dall’altro lato Nico Paz prova ad accendersi e prova ad appoggiare per Fadera che viene fermato. La partita vive di ritmi intensi: Buongiorno, ben servito da Politano, colpisce di testa ma Audero blocca. Al quarto d’ora di gioco, McTominay prova a ricambiare il favore a Lukaku ma sbaglia la misura del passaggio per l’attaccante belga.

Il Napoli prova a gestire e giocare con ordine ma prima Rrahmani sbaglia di molto il passaggio per Di Lorenzo sul lato destro del campo, subito dopo, al minuto 21, Politano affonda in un’accelerazione pazzesca, poi dopo 60 metri crossa in area per Lukaku che viene però anticipato da Dossena. Al 24′ minuto, dopo un possesso palla lunghissimo del Como, Nico Paz ci prova con un mancino a giro che termina fuori. Risale il campo il Napoli, Kvara dribbla due uomini ma viene fermato ancora da Dossena.

La squadra di Conte insiste: al 29′ minuto corner insidioso di Kvara che va direttamente in porta ma Audero è attento. Altro corner azzurro. Olivera non sbaglia e serve magicamente al volo Politano. La difesa lariana è attenta: altro corner per il Napoli.

Il Como prova a risalire la china e lo fa pericolosamente al 32′ minuto: Nico Paz con un sinistro preciso colpisce il palo interno dal limite dell’area. Il Napoli si abbassa, rinforzando le linee, schierandosi con un 5-4-1. La squadra azzurra è in sofferenza e subisce il pressing dei lariani che provano a rendersi ancora pericolosi. Tanto è vero che anche Lukaku per dare un attimo di respiro ai suoi, si abbassa e commette fallo su Fadera. Al minuto 37 Fadera incespica sul pallone e poi affonda il tackle. Colpisce Di Lorenzo. Fallo in favore del Napoli che respira.

Forcing del Como che insiste. I lariani, però, non vanno oltre l’esterno dell’area di rigore. Al minuto 41 il cross di Van der Brempt è ben intercettato da Caprile. E’ il preludio al pareggio che arriva un minuto dopo. Al 42′: Sergi Roberto al limite dell’area di rigore serve il defilato Strefezza che lascia partire un preciso destro. Una fucilata che batte Caprile. Gli ospiti ristabiliscono così la parità. Dopo un minuto di recupero, l’arbitro Feliciani decreta la fine del primo tempo.

Secondo tempo

Il secondo tempo inizia con qualche annebbiamento mentale del Napoli: Anguissa perde una palla sanguinosa. Progressione di Fadera ma Rrahmani chiude e blocca il pericolo. Il Como, però, non sembra molto lucido e perde palla in fase di costruzione.

Sergi Roberto atterra Olivera in area di rigore:l’uruguagio, appena entrato in area di rigore, aveva puntato la porta. Dagli undici metri si presenta Romelu Lukaku.

Big Rom si dimostra essere una sentenza. Glaciale, dal dischetto non sbaglia e fredda Audero. Con un sinistro centrale e potente del belga, che passa sotto le gambe di Audero, il Napoli torna nuovamente in vantaggio.

Anguissa subisce un fallaccio e rimane a terra. Sarebbe stato da espulsione, ma l’arbitro non è dello stesso avviso. Subito dopo si accende un parapiglia e l’arbitro ammonisce sia Buongiorno che Strefezza.
Al minuto 64, giocata strepitosa di Lobotka che stoppa un pallone difficile e serve Kvara. Il georgiano avanza verso la porta e la punta.All’ingresso in area di rigore Alberto Moreno lo spinge e Kvara cade. Tutto regolare per l’arbitro, nonostante fischi del pubblico e proteste in campo dello stesso georgiano. L’arbitro Feliciani ammonisce anche Conte per proteste. Cesc Fabregas ricorre alla prima sostituzione al minuto 67: esce Fadera ed entra Verdi, proprio ex Napoli.

Al minuto 70 il Como guadagna un calcio d’angolo, perché Buongiorno ferma Cutrone. Sul calcio d’angolo Buongiorno e Kempf si scontrano di testa. Entrambi restano a terra e hanno bisogno dei soccorsi. Al minuto 74 Kvara si accende: il georgiano prende velocità e dribbla due calciatori, il destro è però centrale e debole. Audero blocca senza problemi. Il numero 77 vuole lasciare il segno: dopo l’ennesima progressione, palla al piede, salta due uomini e mentre si accentra viene atterrato da Dossena. Punizione per il Napoli che prepara due sostituzioni. Che vengono effettuate alla prima interruzione di gara. Escono Kvara e Politano ed entrano Mazzocchi e David Neres.

Al minuto 81 l’arbitro Feliciani sospende il gioco perché si fermano Van der Brempt e Olivera per problemi muscolari. Fabregas ne approfitta per effettuare anche una doppia sostituzione: Belotti ed Engelhardt prendono il posto di Strefezza e Van der Brempt. Quest’ultimo non riesce a proseguire. McTominay riesce a guadagnare un fallo per far respirare i suoi.

Al minuto 87, il Napoli chiude la partita: assist pazzesco di Lukaku che lavora con il pallone e imbuca il brasiliano che poi è freddissimo davanti ad Audero. Conte esaurisce i cambi: prima inserisce Simeone e Spinazzola per Lukaku e Olivera. Un minuto dopo, proprio allo scoccare del 90, sostituisce Lobotka che si prende una meritatissima standing ovation, per dare spazio all’altro scozzese, Billy Gilmour.

L’arbitro concede 5 minuti di recupero. Unica nota nel recupero: David Neres prova a involarsi verso la porta. Entra in area e calcia forte. Ma calcia su Audero. Non succede nulla più. Fino al triplice fischio.

Conclusioni

In uno stadio stracolmo, con le due curve che ricordano, Luciano Vivenzio, conosciuto come “Rececconi” si affrontano il Napoli ed il Como. Le squadre si raccolgono nel cerchio di centrocampo per commemorare il presidente della Federazione Golf, Franco Chimenti. Il Napoli vuole dare seguito ad un ottimo avvio di campionato. Gli azzurri di Conte dopo il tracollo di Verona alla prima giornata, non si sono più fermati. Hanno ottenuto una sequenza incredibile e consecutiva di vittorie. E uno score di ben 4 clean sheet consecutivi (su 6 totali).

La squadra allenata da Conte vuole dare seguito a quanto di buono fatto. Così come il Como che ha vinto le ultime due partite. Inizialmente il Napoli parte forte e trova subito il vantaggio dopo 25 secondi. Record di quest’anno in serie A: battuto il record di Frattesi di 34 secondi. Poi il Como si alza e va in pressing, mentre il Napoli va in sofferenza. In chiusura di primo tempo, Strefezza trova la rete del pari, che impedisce agli azzurri di trovare il 5 clean sheet consecutivo. Prima della rete del pari, Nico Paz aveva colpito clamorosamente un palo interno con un sinistro a giro dal limite.

Nel secondo tempo, dopo l’assestamento iniziale, il Napoli si riporta in vantaggio: Sergi Roberto atterra Olivera in area. Lukaku dal dischetto è glaciale. Dopo una fase interlocutoria, il Como ha provato, in maniera sterile, a costruire. Il Napoli ha fatto ottima guardia ed è riuscito a non subire troppo la pressione dei lariani. Gli azzurri di Conte la chiudono nel finale con il solito David Neres. Prova solida nonostante le sofferenze della prima frazione ma il Napoli allunga in classifica e vola prima della sosta, consolidando il primo posto. 

Le bombe di Vlad

Arbitri e protocollo Var, quanti “orrori”

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Serie A

Il mondo del calcio continua a interrogarsi sulle anomalie del protocollo VAR, con episodi sempre più frequenti che ne mettono in luce le contraddizioni e i limiti. Gli ultimi casi, accaduti in Milan-Udinese e Inter-Fiorentina, evidenziano storture regolamentari che rischiano di compromettere la credibilità del sistema di assistenza video agli arbitri.

Il caso Tomori: un rosso evitabile

Sabato pomeriggio, Fikayo Tomori è stato espulso per somma di ammonizioni dopo un fallo su Colombo. La decisione arbitrale è stata viziata da un errore precedente: l’attaccante dell’Udinese si trovava chiaramente in posizione di fuorigioco, un aspetto evidente a chiunque avesse un monitor a disposizione, ma non al guardalinee, posizionato male.

L’azione avrebbe dovuto essere fermata in anticipo, evitando il contatto e la successiva ammonizione che ha portato all’espulsione del difensore rossonero.

A rendere il tutto ancora più paradossale è il fatto che, se il fallo fosse stato giudicato da cartellino rosso diretto, il VAR sarebbe potuto intervenire.

Trattandosi però di una seconda ammonizione, il protocollo non ne consente la revisione. Questo significa che, paradossalmente, Tomori avrebbe dovuto commettere un fallo ancora più grave per poter essere “salvato” dal VAR. Un’assurdità che dimostra l’inadeguatezza delle attuali regole di intervento.

Il gol irregolare dell’Inter: un errore evidente

Ieri sera, un altro episodio ha sollevato perplessità sull’efficacia del VAR. Durante la partita tra Inter e Fiorentina, i nerazzurri hanno sbloccato il match grazie a un autogol di Pongracic, nato da un calcio d’angolo concesso ingiustamente.

Il cross di Bastoni che ha originato l’azione era chiaramente oltre la linea di fondo, ma il guardalinee, ancora una volta mal posizionato, non ha rilevato l’irregolarità.

Il problema principale sta nel fatto che, secondo l’attuale protocollo, il VAR non può intervenire per correggere errori legati alla concessione di corner, rimesse laterali o calci di punizione, a meno che non si tratti di una situazione di gol/non gol. Inoltre, una volta che il gioco è ripreso con il calcio d’angolo, l’azione viene considerata “nuova”, impedendo qualsiasi revisione della decisione iniziale. Questo limite normativo ha permesso che un gol irregolare rimanesse convalidato, minando ulteriormente la fiducia nel sistema.

Un protocollo da riformare

Questi episodi dimostrano quanto il regolamento VAR necessiti di una revisione urgente. Il principio fondante della tecnologia è correggere errori chiari e oggettivi, eppure le attuali norme impediscono proprio di intervenire nei casi più evidenti.

È comprensibile che su un fallo di mano o un contatto in area possa esserci una componente discrezionale, ma situazioni come quelle di Tomori e dell’Inter non lasciano spazio a interpretazioni: si tratta di errori tecnici e regolamentari che il VAR dovrebbe poter correggere senza limitazioni imposte dal protocollo.

Il calcio ha accolto la tecnologia per garantire maggiore giustizia e trasparenza, ma se il sistema è ostacolato da regole che impediscono di correggere gli sbagli più evidenti, allora il rischio è che il VAR, anziché essere una risorsa, diventi un ulteriore elemento di frustrazione.

È arrivato il momento di sistemare queste distorsioni prima che la credibilità dell’intero sistema arbitrale venga compromessa irrimediabilmente.

(Foto: DepositPhotos)

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Le bombe di Vlad

Nuovo stadio e settore giovanile: Le priorità del Napoli

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De Laurentiis

Il Napoli si trova a dover affrontare una questione ormai non più rimandabile: lo Stadio Diego Armando Maradona è diventato troppo piccolo e obsoleto rispetto alle ambizioni del club e della città.

La sfida contro l’Udinese ha visto 50 mila tifosi sugli spalti, ma la domanda di biglietti è stata nettamente superiore all’offerta, segnale chiaro della necessità di un impianto più capiente e moderno.

Euro 2032: un’occasione persa?

Oltre alla questione della capienza, emergono anche problemi infrastrutturaliche potrebbero tagliare Napoli fuori da eventi internazionali di rilievo. Con Euro 2032 assegnato a Italia e Turchia, la città partenopea è attualmente in ritardo rispetto ad altre candidate per ospitare partite del torneo. La FIGC ha già individuato quattro città ospitanti: Roma, Milano, Torino e Firenze. Per il Sud Italia, la competizione è accesa tra Palermo e Bari, mentre Napoli sembra al momento tagliata fuori dalla corsa.

Un danno economico per il club

Per il Napoli di Aurelio De Laurentiis, la mancanza di uno stadio di proprietà rappresenta una perdita economica considerevole. Secondo le stime, il club azzurro rinuncia ogni anno a circa 100 milioni di euro di potenziali ricavi. Il presidente ha più volte parlato di un restyling del Maradona o della costruzione di un nuovo impianto, ma finora i progetti non si sono concretizzati. L’ultima dichiarazione ufficiale risale a dicembre, quando De Laurentiis annunciò aggiornamenti dopo un viaggio negli Stati Uniti, ma da allora nulla di concreto è stato comunicato.

Centro sportivo e settore giovanile: urgenze da risolvere

Oltre alla questione dello stadio, il Napoli deve affrontare altre due criticità strutturali: la mancanza di un centro sportivo di proprietà e le difficoltà nelsettore giovanile. Attualmente, la squadra si allena a Castel Volturno, una struttura in affitto almeno fino al 2026. De Laurentiis sta valutando terreni per un nuovo centro sportivo, ma i tempi di realizzazione potrebbero slittare addirittura al 2027.

Il settore giovanile rappresenta un altro nodo da sciogliere. La Primavera del Napoli non riesce a fornire talenti pronti per la prima squadra e non ha nemmeno un livello competitivo adeguato per supportare gli allenamenti settimanali della rosa maggiore. Un progetto di rilancio è stato annunciato da tempo, ma i risultati tardano ad arrivare.

L’opportunità offerta dalla cessione di Kvaratskhelia

La recente cessione di Khvicha Kvaratskhelia per 75 milioni di eurorappresenta un’importante risorsa economica per il Napoli. Il club ha già confermato che questi fondi non saranno destinati alla copertura del bilancio, lasciando spazio all’ipotesi di un investimento strutturale.

Potrebbe essere l’occasione giusta per dare finalmente il via ai lavori per un nuovo stadio o un centro sportivo di proprietà, segnando una svolta cruciale per il futuro della società e della città.

(Foto: DepositPhotos)

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Calciomercato

Calciomercato: Le pagelle delle venti di Serie A

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Calciomercato Live

La sessione di calciomercato invernale 2025 è oramai archiviata. Un mercato quantomai attivo e nel quale sono state diverse le operazioni di rilievo soprattutto negli ultimi giorni.


Tra tutti spicca la rivoluzione del Milan, ma nello specifico andiamo a vedere come si sono comportate le 20 squadre di Serie A.

Queste le pagelle:

Atalanta

In casa Atalanta l’emergenza infortuni nel reparto arretrato ha costretto la società ad intervenire in quel reparto. Per questo è stato acquistato Posch dal Bologna che si giocherà il posto con Djimsiti.

Ha lasciato il club invece Zaniolo che si è diretto verso Firenze dove troverà un ambiente nel quale potrebbe trovare maggiore continuità. Ad occupare il suo posto ci sarà invece Maldini, già nella lista di Percassi dalla scorsa estate.

Nel complesso un mercato positivo per la Dea che ha fatto ciò che doveva senza andare ad acquistare giocatori al di sotto degli standard del club. Curiosità per capire se ci sarà la definitiva esplosione di Maldini agli ordini di Gasperini. Voto 7.

Bologna

Particolari operazioni da segnalare per i rossoblù in realtà non ce ne sono. Il posto di Posch è stato occupato da Calabria che potrà portare esperienza per la conquista di un posto in Champions. In uscita invece registriamo l’uscita di Iling-Junior dopo 6 mesi per fine prestito e quella di Urbanski in prestito al Monza. Voto 6.

Cagliari

Anche il Cagliari non è stata fra le società più attive di questo calciomercato. Nicola probabilmente ha voluto confermare un blocco che negli ultimi tempi ha dato risposte importanti. Escono Lapadula, Azzi, Wieteska e Scuffet a fronte dell’arrivo di Caprile dal Napoli che va a sostituire l’ex Udinese. Per la porta è un upgrade. Voto 6,5.

Como

Tra le squadre impegnate nella lotta salvezza lo scettro di regina se lo prende il Como. La proprietà Hartono ha assecondato in tutto il proprio allenatore per mantenere la categoria acquistando un giocatore al giorno. In ordine. Ikonè dalla Fiorentina che potrà garantire la capacità di spaccare le partite. Diao dal Real Betis che abbiamo già conosciuto e potrebbe esplodere come Paz.

Caqueret dal Lione è un giocatore di esperienza che non avrà il posto garantito ma rappresenta un’alternativa importante per Fabregas. Da non sottovalutare la personalità di Valle, difensore arrivato dal Barcellona che già nell’ultima di campionato ha dato ottime risposte.

Sull’esterno è invece arrivato Vojvoda dal Torino che ha alternato partite buone a meno buone. Per finire i colpi più mediatici. Dele Alli prova a rilanciarsi dopo gli anni in Premier, mentre Douvakis, attaccante della Grecia, è un colpo interessantissimo. Prende il posto di Belotti che in uscita è stata l’operazione più importante in direzione Benfica. Voto 8.

Empoli

In casa Empoli pochissime operazioni. Arriva Silvestri per la porta e Kouamè dalla Fiorentina che potrà dare qualcosa in più in attacco. In uscita Ekong, Belardinelli e Perisan. Voto 6,5.

Fiorentina

La viola è stata protagonista soprattutto delle ultime ore. Dentro Zaniolo e Fagioli, fuori Sottil e Biraghi. Tra le altre operazioni segnaliamo l’arrivo del talento Ndour, Folorunsho (sostituto di Bove) e Pablo Marì, che Palladino conosce bene. Ceduti invece Ikonè e Martinez Quarta che nella passata gestione erano state pedine importanti. Voto 7.

Genoa

La squadra di Vieira ha concluso diverse operazioni, ma nessuna di queste potrebbe spostare tantissimo il destino dei rossoblù. Tra gli arrivi più intriganti quello di Cornet che si giocherà un posto con Zanoli come ala destra. Capitolo uscite: Vogliacco al Parma e Gollini alla Roma sono quelle più rilevanti. Nel complesso un mercato che non scalda, ma potrebbe essere comunque funzionale alle idee del tecnico. Voto 5,5.

Inter

I nerazzurri sono i campioni in carica e la squadra più forte. Non avevano bisogno di grossi movimenti. E’ uscito Buchanan rimpiazzato da Zalewski, che forse ha maggiore attitudine ad entrare a gara in corso. Via in prestito il giovane Palacios. Voto 6.

Juventus

Giuntoli doveva rinforzare sia il reparto arretrato che quello d’attacco. Numericamente lo ha fatto ma gli arrivi di nomi come Kelly, Veiga e Costalasciano qualche dubbio soprattutto per la formula e le cifre. 18 milioni per Kelly, riserva del Newcastle, e 14 per Costa. In prestito secco oneroso invece Veiga. Il tutto dopo che sono falliti gli assalti ai vari Silva, Tomori, Hancko e Danso.

In avanti invece lo sbarco di un talento come Kolo Muani rappresenta un notevole upgrade, seppur in prestito secco. In uscita ha salutato capitan Daniloe Fagioli dopo 11 anni di Juve tra giovanili e prima squadra. La rivoluzione è ancora in corso e non tutte le operazioni, ad oggi, sono state sagge. Voto 6,5.

Lazio

Non benissimo la Lazio di Lotito che ancora una volta è stata parsimoniosa nell’andare a rinforzare una rosa che sta volando, ma che avrebbe avuto bisogno di qualcosina in più per sognare in grande. Sono arrivati Ibrahimovic dal Bayern, Provstgaard dal Velje e Belahyane dall’Hellas. Escono Castrovilli e Akpa Akpro. Voto 5.

Lecce

Per i salentini dovremmo fare forse due discorsi separati. Uno che riguarda il campo e un altro la società. Per quanto concerne il primo aspetto la partenza di Dorgu a fronte dell’arrivo di Sala è un downgrade clamoroso. Tuttavia Corvino ha incassato circa 40 milioni dal Manchester United che di fatto non potevano essere rifiutati.

Tra gli altri arriva Karlsson dal Bologna e sono usciti invece Hasa e Oudin. Dovendo dare un voto ci basiamo sul primo aspetto, quello del campo. Voto 5,5.

Milan

E giungiamo alla madre di tutte le rivoluzioni. In casa Milan è stato letteralmente sconfessato il mercato estivo. Se è vero che Emerson e Pavlovic alla fine non si sono mossi, è altrettanto vero che in caso di buone offerte lo avrebbero fatto. Offerta che invece per Morata è arrivata dalla Turchia. Escono inoltre Calabria e Bennacer rimpiazzati da Walker e Bondo.

In avanti ci sentiamo di dire che sono arrivati due talenti: Gimenez e Joao Felix. Il primo prenderà il posto di Morata con caratteristiche differenti, mentre il secondo freschezza e fantasia. Solo qualche anno fa fu pagato 127 milioni dall’Atletico Madrid. Ciliegina sulla torta l’arrivo di Sottil. Voto 8,5.

Monza

In casa Monza la situazione di classifica è abbastanza disperata ma Galliani ha provato comunque col mercato a cambiare il destino. Spiccano gli arrivi di Castrovilli, Palacios e Lekovic. Questi ultimi due per il reparto difensivo.

Tuttavia l’uscita di un uomo d’esperienza come Djuric e l’unico talento della squadra come Maldini rappresentano perdite notevoli. E non è nemmeno da sottovalutare quella di Pablo Marì, condottiero dell’ultima salvezza dei brianzoli. Voto 5.

Napoli

Un mercato difficile da commentare quello dei partenopei. Da un lato la cessione di Kvara finanzierà il mercato estivo, ma dall’altro ora Conte si ritrova Okafor al suo posto. I vari Garnacho, Adeyemi e Saint Maximin sono sfumati e l’ex Milan non è proprio il massimo. L’investimento non è stato fatto nemmeno in difesa dove Comuzzo rappresentava la prima scelta insieme a Dorgu volato a Manchester.

A centrocampo arriva Billing, che però fin qui è un oggetto misterioso. Via infine Caprile e Folorunsho. Il primo è stato rimpiazzato da Scuffet. Voto 4,5.

Parma

Più gli arrivi che le cessioni. Tra tutti spiccano quelli di Vogliacco, che sarà un nuovo pilastro della difesa, e Djuric che sa bene come ci si salva. Uscito invece Coulibaly che è volato in Premier direzione Leicester. Tra gli altri nomi nuovi: Lovik, Ondrejka e Pellegrino dal Velez. Voto 6,5.

Roma

Il mercato della Roma è stato orientato a far uscire chi non era contento di rimanere come Hermoso, a fronte di giovani interessanti come Nelsson e Rensch. Quest’ultimo già protagonista. Si aggiungono infine Salah-Eddine e Gourna-Douath.

Tra le altre cessioni invece quella di Le Fee dopo 6 mesi, Zalewski all’Inter e Dahl al Benifca. Gollini invece sostituirà Ryan. Tutto sommato una sufficienza con riserva dati i giovani che non conosciamo bene. Voto 6.

Torino

I granata mettono a segno due colpi molto interessanti come Casadei e Biraghi. Quest’ultimo lo conosciamo bene, mentre il giovane talento ex Chelsea potrà finalmente esprimersi nel nostro campionato dopo essere andato via dalla primavera dell’Inter qualche anno fa. In attacco arriva Salama, ma forse i tifosi si aspettavano qualcosa di più. Esce Vojvoda. Voto 6,5.

Udinese

L’unica vera operazione di rilievo in entrata per i bianconeri è l’arrivo di Solet che fin qui è stato già un grande protagonista. Intriga Valentin Gomez di ruolo difensore. Ceduti invece Ebosse ed Ebosele. Voto 6,5.

Venezia

I lagunari hanno fatto tanto mercato. Arrivano Zerbin dal Napoli, già in gol, Kike Perez dal Valladolid e Fila dallo Slavia Praga che dovrà sostituire Pohjanpalo. Qui infatti veniamo alle cessioni. Il finlandese ha salutato per volare a Palermo e con lui sono usciti anche Ellertson, Altare e Candela.

Senza girarci troppo intorno il grosso della valutazione passa attorno al cambio di centravanti. Pohjanpalo era una garanzia mentre Fila una scommessa. Per una squadra che deve salvarsi non è il massimo…Voto 5.

(Foto:DepositPhotos)

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