Cremo, ma che bella sorpresa! Vincere fuori casa ed espugnare “Marassi” contro la Sampdoria e lasciare proprio ai blucerchiati l’ultimo posto in classifica, non è certo roba di poco conto per la piccola Cremonese.
Una impresa che però, probabilmente, resterà fine a se stessa e che non serve a rimediare una classifica assai deficitaria e col baratro della retrocessione lì, ad un passo. Ma tant’è… Ormai non c’è più nulla da fare ma mettere insieme qualche risultato importante fa sempre piacere e soprattutto fa bene alla salute e all’autostima.
Nel prossimo turno di campionato i “grigiorossi della Bassa” se la dovranno vedere con l’Empoli, una partita tutt’altro che semplice ma comunque alla portata dell’undici di Ballardini. E, dato che nulla hanno da perdere – perché no! -, provare a dare nuovamente libero sfogo al proprio calcio, cercando di buttare lì un’altra prova di carattere e garantirsi altri tre punti in classifica?
Sarebbe davvero bello e assai intrigante, vedere e apprezzare una Cremonese che, prima di lasciare la Serie A, dovesse mettere a referto qualche altro significativo colpo e nel frattempo mangiarsi le mani per non aver creato molto prima i presupposti per una salvezza senza troppa sofferenza.
Ormai – lo stiamo dicendo e ripetendo da tempo – non c’è più modo di rimettere in carreggiata un’auto che ha sbandato andando più volte a sbattere, ma è ancora possibile, in quest’ultima parte di campionato, ridare un po’ di lustro alle prestazioni di capitan Bianchetti
e soci, dar vita a qualche altro successo che non guasta mai e che sicuramente i ragazzi di Ballardini hanno nelle loro corde.E dunque, dai Cremo, è venuto il momento di tirare fuori gli artigli, graffiare e lasciare il segno. C’è modo, ancora, per mostrare di essere credibili e cominciare, da subito, a rimediare ad una stagione pressoché disastrosa per garantirsi il futuro con un immediato ritorno nell’Olimpo della Serie A.
I prodromi ci sono, il carattere non manca, la voglia di ben figurare è nelle cose che si fanno; c’è solo, da parte della società, di mettere a disposizione del tecnico – Ballardini (sarebbe meglio) o chiunque altro poco importa – un collettivo di tutto rispetto e degno della massima categoria. Sì, c’è da lavorare molto e in tutte le direzioni ma lo si deve fare se non si vuol più vivere fra alti e bassi e soprattutto prendere una direzione precisa e di lungo respiro.
Editoriale a cura di Elio Arienti
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