Ancora un’altra sconfitta! Basta, davvero non se ne può più. In attacco si segna poco, in difesa si commettono errori da principianti, così dove si vuole andare? Beh lo sappiamo tutti dove finirà la Cremo, ma almeno tornare in cadetteria a testa alta è il minimo che si chiede ai grigiorossi.
Se, in realtà è ormai decisa la sorte in campionato, si sperava almeno in una bella prestazione in Coppa Italia contro la Fiorentina. Invece, ieri sera allo “Zini” è andata in scena un’altra partita indecorosa (almeno nel primo tempo), di Ballardini e dei suoi ragazzi. Certo, nessuno sperava in un risultato eclatante, come accaduto con Napoli e Roma, ma almeno sarebbe stato lecito e auspicabile assistere ad una partita dignitosa, dalla quale trarre auspici futuri.
Nulla. Niente di niente… Squadra senz’anima e senza senso quella messa in campo dal mister grigiorosso, con giocatori fuori ruolo e priva di un gioco quantomeno riconoscibile, attacco del tutto inefficiente, collettivo costantemente in balìa dell’avversario che ha imperversato in lungo e in largo a proprio totale piacimento.
Insomma, se fino all’altro ieri si poteva notare ancora un minimo di voglia di fare e di non arrendersi, da ieri – o meglio da oggi… – si può tranquillamente affermare che il crollo totale è ormai assodato e che qualsivoglia tentativo di rimediare all’inevitabile è, di fatto, miseramente fallito. Per la Cremonese,
dunque, è ora di voltare pagina e pensare ad altro. Però, diciamolo, che quella dei grigiorossi in Serie A è stata un’avventura che nessuno, in verità, avrebbe mai potuto immaginare così disastrosa e avvilente.Ma è perfettamente inutile ora recriminare, il danno è stato fatto e non si può più tornare indietro.
C’è ancora, comunque, questo finale di stagione da “mettere in chiaro” e il ritorno di Coppa Italia al “Franchi” di Firenze da completare. Poi, sarà un arrivederci e non (speriamo!) un addio definitivo alla Serie A. Peccato davvero perché i tifosi della “bassa” ci avevano in effetti creduto nel miracolo, nell’obiettivo-salvezza.
L’altra sera, però, con rammarico e un po’ di disillusione (i fischi ne sono stati l’emblema) anche i supporter della curva hanno preso atto formalmente di quel che da tempo tutti un po’ sospettavamo senza mai però dirlo apertamente e sfacciatamente. Ora, nel baratro (calcisticamente parlando…) non c’è solo la Cremonese ma una intera città che, a giochi ancora in atto ma praticamente decisi, si straccia le vesti e si lecca le ferite. Ma non si poteva pensarci prima?
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