La prima ora del derby è stato da applausi per i granata. Un primo tempo condotto con disinvoltura, la Juve schiacciata nella propria metà campo e il Toro a fare la partita spingendo da ambi i lati -con dei treni come Singo e Ola Aina– che centralmente. ciò che si può condannare ad un perfetto Torino è la mancanza di conclusioni a rete di una certa pericolosità.
Se ha graffiato poco lo si deve sopratutto alle assenze nel reparto offensivo. Belotti, Praet, Verdi e Pjaca indisponibili. L’ 80% dei contrasti vinti da parte dei granata. Ciò indica l’aggressività nel correre a ridosso degli avversarsi. Pressing molto alto, come piace al suo allenatore.
Un segnale indelebile e bello è arrivato anche dai tifosi. La gente non ha lasciato il posto sugli spalti ma ha voluto rimarcare il desiderio di stare affianco alla squadra. Quando t’impegni con costanza i tifosi lo riconoscono e lo apprezzano, anche se perdi.
Il Gallo manca dalla seconda giornata contro la Fiorentina. Zaza il campo deve ancora vederlo. Nel derby, Sanabria, al 77′, è uscito perché non ce la faceva più ed è entrato Baselli, e Rincon per Brekalo, cosi il Toro in seguito non aveva più attaccanti per tentare il tutto per tutto dopo il gol di Locatelli. Ad oggi ci sono possibilità di rivedere Il Gallo contro il Napoli, mentre per Verdi e Zaza bisogna ancora aspettare.
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