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Inizia con un buon pareggio l’avventura di Nicola sulla panchina del Torino. A Benevento finisce 2-2
Finisce 2-2 tra Benevento e Torino l’anticipo della 20^ giornata di campionato.
Ad un primo tempo a tinte giallorosse è seguito un secondo a tinte granate.
All’ottavo minuto, su azione confusa di calcio d’angolo, Glik segna per il Benevento, ma rimangono a terra Izzo e Tuia dopo uno scontro con la testa.
Dopo 3’, concitati, la rete viene annullata, dal var, per un fallo di mano di Glik.
Al 24’ azione del Torino, il cross di Singo trova Zaza a centro aria, ma l’attaccante calcia debolmente tra le braccia di Montipò.
Ancora Zaza pericoloso dopo un minuto, su errore di Barba, bravo Montipò a rispondere in calcio d’angolo.
Al 30′ Sirigu travolge Lapadula e Giacomelli assegna calcio di rigore che il capitano Viola, al suo rientro, realizza, portando in vantaggio i campani, con un mancino che spiazza il portiere granata. Palla a sinistra e portiere a destra.
Dopo 4′ di recupero finisce il 1° tempo, con gli undici di Inzaghi in vantaggio per 1-0
Un primo tempo molto confusionario.
L’inizio della ripresa è scoppiettante.
Al 50’ il Benevento raddoppia con Lapadula, che stoppa con il petto e di sinistro supera Sirigu, sulla conclusione del centravanti di Inzaghi c’è una lieve deviazione del difensore che mette fuori causa il portiere granata,
Dopo un minuto il Torino accorcia le distanze con Zaza che di testa mette alle spalle del portiere campano , il granata è ben servito da Singo e anche a in questo goal piccola deviazione di Teio che sorprende Montipò.
Il Toro si carica ed inizia un’altra partita.
Al 54′ Singo al volo di sinistro, servito da Ansaldi, manda a lato della porta difesa da Montipò.
Al 57′ Belotti, di forza, supera tre avversari e di sinistro impegna Montipò che si rifugia in angolo.
Al 59′ rispondono i giallorossi con Viola dalla lunga distanza, ma il tiro scivola fuori alla sinistra di Sirigu.
Al 61′ viene annullato un goal a Zaza per un tocco di mano in precedenza di Belotti, anche in questo caso è il var a vedere la scorrettezza del capitano granata.
Al 69′ bella azione sulla destra di Lapadula che serve Improta, il centrocampista dal limite dell’area spara fuori.
Al 70′ ancora goal annullato al Torino con Belotti in netto fuorigioco.
Al 74′ ennesimo cross di Ansaldi per Zaza che si coordina nel migliore dei modi e al volo calcia alto.
All’ 83′ Hetemaj spreca il gol del 3-1 calciando alto da buona posizione.
All’errore del centrocampista risponde il toro all’88’ ancora con Zaza molto vicino al pareggio, ma l’attaccante granata non inquadra la porta sull’ennesimo traversone di Ansaldi.
La pelata granata, migliore in campo dei suoi, la inquadra al 93′ ben servito da Belotti e con un ottimo velo di Singo che distrae la difesa.
All’ultimo assalto Rincon dal limite impegna con un rasoterra Montipò.
La partita finisce con i giocatori granata tutti attorno a Mister Nicola per festeggiare il primo punto del nuovo corso.
Mentre Inzaghi, che assaporava un ritorno alla vittoria, passeggiava nervosamente per il campo.
Tra i migliori in campo: Ansaldi e Zaza per i granata, mentre Lapadula fa la differenza per il Benevento procurandosi il rigori e segnando la rete del momentaneo vantaggio.
Ottimo l’arbitraggio di Giacomelli ben assistito dal Var.
Un tempo per uno e giusto pareggio. I campani chiudono al giro di boa con 22 punti e Inzaghi in questo caso si può ritenere soddisfatto; il Torino rimane terz’ultimo a 14 punti con lo spettro di chiudere il girone d’andata all’ultimo posto, visto che devono giocare Parma e Crotone che rispettivamente hanno 13 e 12 punti e potenzialmente potrebbero superare Belotti e compagni.
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La FIGC apre un’inchiesta sull’evasione degli arbitri: le ultime
La FIGC ha aperto un’inchiesta poiché diversi direttori di gara italiani sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali.
Come riportato da Calcio e Finanza la Procura federale della FIGC ha aperto da alcuni giorni un’indagine sull’evasione fiscale degli arbitri. Diversi direttori di gara italiani, tra cui anche Daniele Orsato e Gianluca Rocchi (entrambi ritirati, con il secondo che ora ricopre l’incarico di designatore), sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali sui compensi UEFA tra il 2018 e il 2022.
L’’impulso – come anticipato da La Repubblica – è arrivato da un esposto diretto al procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer. La denuncia contestava appunto le violazioni del Codice di giustizia sportiva e del regolamento dell’Associazione italiani arbitri. Dopo aver analizzato l’esposto, Taucer ha invitato la procura FIGC ad aprire il procedimento, come da sua prerogativa in base allo Statuto del Coni.
FIGC, gli atti dell’inchiesta sull’evasione degli arbitri
La procura dovrà ora analizzare gli atti sui casi di evasione fiscale accertati dalla Guardia di finanza, che riguarderebbero una cinquantina di arbitri. Le contestazioni riguardavano soldi guadagnati all’estero su cui non sono state pagate le tasse. Gli avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, emessi a metà 2024, hanno spinto quasi tutti i coinvolti a sanare la loro posizione tramite il ravvedimento operoso, beneficiando così di sanzioni ridotte.
Una volta chiuse le indagini, che appunto saranno brevi, la Procura FIGC deciderà se far partire i deferimenti. Potrebbero essere contestati l’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, che rimanda ai principi di «lealtà, correttezza e probità», così come l’articolo 42 del regolamento AIA, che agli arbitri richiede un comportamento improntato «ai principi di lealtà, trasparenza, rettitudine e della comune morale, a difesa della credibilità ed immagine dell’AIA». In base alle norme, gli arbitri coinvolti rischiano una sanzione che può andare dalla semplice ammenda fino alla squalifica o inibizione.
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FIGC, Gravina accusato di riciclaggio? Gli aggiornamenti
Rischio processo per il presidente della FIGC, Gabriele Gravina: l’accusa è quella del riciclaggio. Tra gli altri indagati risulta anche Pasquale Striano.
Rischio processo per il presidente della FIGC Gabriele Gravina. La procura di Roma, in base a quanto si apprende da Calcionews24, ha proceduto alla chiusura del procedimento che lo vede indagato per l’accusa di autoriciclaggio. Il procedimento venne avviato nel marzo del 2023 a piazzale Clodio dopo un atto di impulso della Procura nazionale Antimafia su presunti illeciti emersi dall’inchiesta di Perugia su attività di dossieraggio che coinvolge, tra gli altri, Pasquale Striano.
FIGC, Gravina: il tema del procedimento
L’oggetto del procedimento riguarda presunte irregolarità tra cui la compravendita di una collezione di libri antichi nella disponibilità del presidente della Federcalcio. Il 19 novembre il tribunale del Riesame aveva rigettato l’appello della Procura sul sequestro preventivo di 140 mila euro nei confronti del numero uno della FIGC.
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Cairo: “I contestatori si pentirebbero se lasciassi il Toro”
Il presidente del Torino Urbano Cairo ha parlato della contestazione dei tifosi granata durante il match contro il Napoli e su una possibile cessione del club.
A margine del sessantesimo anniversario del Catalogo dell’Arte Moderna, edito da Urbano Cairo, il presidente del Torino ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo il momento del club granata, e sulle contestazioni verso la sua presidenza.
Di seguito le sue parole
Cairo, le parole sul possibile addio al Torino e ai contestatori
“Sono il più longevo sia come editore di questo lavoro che come presidente del Torino, solo che qui siete contenti che ci sia, mentre al Torino qualche volta mi contestano. Fortunatamente mi tirate su il morale. Dico ma scusate, sono 19 anni e 3 mesi che sono al Toro, l’ho preso da un fallimento quando non c’erano nemmeno i palloni. Il primo anno mi danno la possibilità di fare la campagna acquisti in una settimana e quella stagione veniamo promossi in A. Negli ultimi anni siamo sempre stati tra le prime 10 tranne gli anni del Covid. Capisco che c’è il ricordo del “Grande Torino ma era il 1940, un mondo diverso. Da quando sono arrivati i diritti televisivi nel 93 è tutto cambiato, io devo competere fatturando 100 milioni contro chi ne fa 400-500, puntando esattamente alla stessa cosa. Non devo rimanere al Toro a vita, posso fare 20 anni ma anche di meno. Sono sicuro che in cuor loro i contestatori sanno che se dovessi lasciare se ne pentirebbero. Credo sia un rapporto padre figlio, dove ci si bastona e ci si vuole bene”.
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