Serie A
Inter, Ausilio: “Inzaghi chef dello Scudetto. Abbiamo già preso due giocatori forti!”
Il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, ha parlato ai microfoni di Sport Mediaset dopo il successo dei nerazzurri nel derby e in campionato.
È festa scudetto per l’Inter di Simone Inzaghi, che si è imposto per 1-2 sul Milan nella stracittadina. Il direttore sportivo del Biscione, Piero Ausilio, è intervenuto ai microfoni di Sport Mediaset soffermandosi sulla conquista della seconda stella.
Inter, le parole di Ausilio
“Pensare ad un ingrediente solo diventa difficile… C’è stata grande disponibilità fin da subito, fin dal Giappone, con in testa un unico obiettivo: vincere il campionato e portare a casa la seconda stella prima del Milan. Noi ci sentivamo forti ma allo stesso tempo umili, sapevamo che la squadra era stata fatta con i giusti criteri nonostante i tanti cambi. Grande lavoro dello chef Simone Inzaghi, c’è stata tanta fatica e la soddisfazione è enorme”.
La sua lunga militanza all’Inter? E’ il momento più bello?
“Avevo qualche capello quando ho iniziato… Questo è il momento più bello perché l’ultimo e perché ha il significato della seconda stella, che arriva dopo anni difficili che io ho vissuto. Ho lavorato con tre proprietà, ho fatto una lunga esperienza e ora me la godo. E’ giusto prenderci i meriti per questo successo”.
Viste le sessioni degli ultimi anni, con i mercati a zero, nel prossimo cosa accadrà? E? preoccupato?
“Se dico che il mercato è finito ci credete? Preoccupazione non ce n’è. Qualcosa abbiamo fatto, inutile nascondere il segreto di Pulcinella. Abbiamo già preso due calciatori forti che si inseriranno in un gruppo forte. Non faremo una rosa troppo larga, il mister è stato bravo a dare spazio a tutti e questo lo puoi fare solo se hai l’equilibrio ed il numero giusto. Vogliamo aggiungere qualcosa, non sarà un mercato come lo scorso anno in cui abbiamo cambiato tantissimo e può darsi che si faccia davvero poco”.
Serie A
Juventus, pareggite acuta: mai così tanti pareggi dal 1956!
La Juventus ha collezionato l’ennesimo pareggio in questa stagione. Un’annata all’insegna dell’X che non si vedeva dalle parti di Torino da tantissimo tempo.
La Juventus di Thiago Motta ha collezionato un altro pareggio. Infatti, nella serata di ieri a Lecce contro la formazione di Giampaolo, la Vecchia Signora non è andato oltre l’X con Rebic a tempo oramai scaduto ad infrangere i sogni di vittoria dei bianconeri.
Un’annata all’insegna del pari. Secondo quanto riportato da OptaPaolo, la Juventus ha collezionato nel 2024 la bellezza di ben 18 pareggi distruggendo il precedente record che durava dal lontano 1956.
In quell’anno la Vecchia Signora portò a casa 17 pareggi. Un dato che racconta le tante difficoltà della formazione allenata da Thiago Motta, falcidiata da moltissimi infortuni. Nella sfida del Via Del Mare il tecnico ex Bologna ha dovuto fare a meno di ben 9 giocatori della prima squadra, costringendolo a convocare 5 giovanissimi.
Assenti infatti erano Bremer, Nico Gonzalez, Milik, Douglas Luiz, Adzic, Cabal, Vlahovic, Savona e McKennie. Assenze, soprattutto in fase offensiva, che pesano parecchio.
18 – La Juventus ha stabilito il suo nuovo record di pareggi in un singolo anno solare nella sua storia in Serie A: 18, superati i 17 del 1956. Bloccata.#LecceJuve #SerieA
— OptaPaolo (@OptaPaolo) December 1, 2024
Serie A
Milan, Dida: “Bene con l’Empoli, Maignan il più forte. Su Fonseca…”
L’ex portiere Nelson Dida ha analizzato la prestazione del Milan contro l’Empoli e ha espresso il suo giudizio su Mike Maignan e sul tecnico Paulo Fonseca.
Il successo casalingo per 3-0 sull’Empoli, con gol di Morata e doppietta di Reijnders, mantiene vive le speranze Champions del Milan, che guadagna 3 punti sulla Lazio e 2 sulla Juventus e sale a quota 22: con la partita col Bologna ancora da recuperare.
In attesa del match di San Siro contro il Sassuolo, in programma domani alle 21 e valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia, i rossoneri si godono il secondo clean sheet consecutivo in campionato (che non arrivava dallo scorso marzo), anche se c’è ancora un po’ di strada da fare.
Milan, da Maignan a Fonseca: le parole di Dida
L’ex portiere del Milan Nelson Dida ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Il brasiliano parte proprio analizzando la partita con l’Empoli: “Dopo un inizio di stagione con alti e bassi è stata una prestazione importante. Mi sembra ci sia maggior fiducia e comunicazione tra staff tecnico e calciatori. Spero che questa crescita continui e che i risultati siano sempre migliori“.
Su Maignan: “Non ho dubbi su di lui perché l’ho allenato e sono convinto che diventerà il migliore al mondo. Tra i pali è fortissimo e il gioco di Fonseca ne esalterà la bravura con i piedi perché lo coinvolge di più. Rinnovo? Deve rimanere per forza, non possiamo perderlo“.
Su Fonseca: “La squadra sta assimilando il suo gioco e mi sembra che i giocatori cerchino di pressare gli avversari più in alto. Il lavoro di Fonseca si vede. La prossima gara contro l’Atalanta sarà importante per confermare la crescita della squadra. Sarà difficile, ma sono fiducioso. Io continuo a tifare sperando che il Milan arrivi lontano“.
Serie A
Toldo: “Ieri eravamo tutti in ansia, spero che il peggio sia passato”
L’ex portiere della Fiorentina Francesco Toldo ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su quanto successo a Edoardo Bove nel match di ieri sera.
L’ex portiere di Inter ex Fiorentina Francesco Toldo ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, relative a quanto successo al calciatore Edoardo Bove nel match di ieri sera tra il club gigliato e i nerazzurri.
Le parole di Toldo
Di seguito le dichiarazioni di Toldo rilasciate ai microfoni di Radio Anch’io Sport.
VICINANZA
“Siamo tutti vicini a Bove e alla famiglia, speriamo che il peggio sia passato. Ci ha fatto prendere uno spavento a tutti. Stanotte ho pensato molto alle immagini che tutti quanti abbiamo visto ieri sera.
Ti passano davanti momenti di impotenza, perché la parte sanitaria e medica non fa parte di te. E quindi cominci a urlare al dottore o all’ambulanza che facciano presto, perché non sai cosa fare. Mi è capitato anche in allenamento: un mio compagno di squadra all’Inter, Nelson Rivas, colpì la palla di testa in allenamento, cadde e svenne.
Cominciammo ad urlare al professor Franco Bombi: intervenne subito con la manovra della disostruzione della lingua, come è successo ieri con Bove.
Però non siamo preparati. Chi a proprio figlio chiede una preparazione anche nel primo soccorso? Nessuno, perché a nessun ragazzo viene in mente di star male”.
REAZIONE
“Tutto il mondo sportivo era in ansia, non nascondo che le lacrime siano venute anche a me. Ho tre figli, di cui un 23enne e uno di 19: se dovesse capitare una cosa del genere a mio figlio sarei veramente impaurito.
Potenzierei il corso di primo soccorso, dedicato almeno a uno-due giocatori, quelli più portati della squadra, in modo che collaborino col dottore e che sappia cosa fare alla prima situazione improvvisa che capita”.
COSA LASCIA QUANTO AVVENUTO
“Una reazione ci deve essere. Mi piace sottolineare comunque l’unità tra i ragazzi di Fiorentina e Inter, c’è stato un cerchio naturale, improvviso per dare protezione e sono uniti tutti. Un’immagine estremamente positiva, nella drammaticità del momento.
La città di Firenze ha reagito in maniera forte, perché ama i suoi giocatori. Ci sarà una reazione forte. Mi spingo oltre: noto con particolare dispiacere molte simulazioni che vanno in contrasto con il fallo vero e con quello che è accaduto ieri.
È come dire al lupo al lupo e alla fine non ti credono più. Bisognerebbe imparare dalle tragedie, mettere delle prevenzioni, fare un passo indietro, essere un pochino più seri e cadere quando si deve”.
NAPOLI CAPOLISTA
“Il Napoli è la fotografia di Conte con la programmazione della società negli ultimi 7-8 anni. Ci vuole un allenatore che sappia insegnare calcio e che trovi dei giocatori che lo seguono. C’è tutto per far bene e fa bene anche al campionato.
Sono felice che Napoli, Fiorentina e Lazio stiano andando bene. Ai miei tempi c’erano le sette sorelle: ecco, i tifosi non vogliono una squadra in fuga. Preferiscono Un campionato corale”.
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