Inter, contro l’Udinese si e’ rivista l’importanza del turco a centrocampo. L’ingresso a gara in corso ha rivitalizzato il centrocampo.
C’è una casella di campo dove Simone Inzaghi, se potesse, non toccherebbe mai nulla. La mattonella del regista e’ ormai terra esclusiva di Hakan Calhanoglu.
La conferma la si e’ avuta nel match di ieri sera contro l’Udinese. La condizione non ottimale di Brozovic e la contemporanea panchina del turco hanno prodotto un’Inter sfilacciata e un squilibrio mediano figlio della confusione.
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Dal minuto numero 66, con l’ingresso di Calhanoglu, la musica e’ decisamente cambiata. Il direttore d’orchestra della regia ha ripreso la sua bacchetta, e l’Inter, di colpo, ha ricominciato a brandire le sue trame di gioco.
Sintomo che, ormai, quella e’ posizione naturale del turco. Lo sa bene Mkhitaryan, beneficiario dell’azione avviata dal 20 nerazzurro e conclusa con il gol del 2-1.
Una abbondanza improvvisa nel ruolo che penalizza, prima di tutto, Brozovic. Ma che valorizza e responsabilizza, ancora di più, Hakan Calhanoglu, ormai autentico cervello e ideatore del gioco nerazzurro.
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