Serie A
Inter, Dzeko a Dazn:” Inzaghi voleva cambiarmi? Forse aveva bevuto”
Pubblicato
4 anni fail
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Elia Coppola
Edin Dzeko, centravanti bosniaco dell’Inter, in questa stagione con la maglia nerazzurra ha collezionato in tutte le competizioni 6 presenze con 4 gol all’attivo.
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Arrivato a Milano nell’estate 2021 a parametro zero dalla Roma, il centravanti ex Roma si sta dimostrando di essere un calciatore importante per la squadra allenata da mister Inzaghi che l’ha voluto fortemente con lui in questa avventura milanese dopo le sfide fra loro nei derby romani. Il bosniaco è arrivato in Lombardia con il peso di non dover far rimpiangere Lukaku, passato al Chelsea ad agosto, e per adesso le sue prestazioni stanno dando ragione alla dirigenza nerazzurra, anche ieri sera nell’anticipo della 5° giornata ha segnato il gol del 2 a 1 nella sfida contro la Fiorentina, finita poi 3 a 1 per l’Inter.
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Inter, Dzeko a Dazn:” Inzaghi voleva cambiarmi? Forse aveva bevuto”

Nel post partita il calciatore nerazzurro ha parlato ai microfoni di Dazn:” per me tutti i gol sono importanti. Sicuramente quando arriva come oggi è ancora meglio per la squadra, ma per me gol è gol” quando gli viene detto che stava per essere sostituito prima del gol da Inzaghi lui risponde cosi:” Si lo so, infatti dopo chiedo al mister se magari ha bevuto qualcosa prima (ride, ndr)” Una risposta che fa capire come l’ambiente inter sta vivendo alla grande questo inizio di stagione visto i 13 punti in classifica dopo cinque giornate e dopo un’estate travagliata con gli addii di Conte, Hakimi e Lukaku questo inizio è davvero un bella iniezione di fiducia nel gruppo. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane fra campionato e Champions League ma l’Inter c’è e fa capire a tutti che in campionato i campioni d’Italia lotteranno fino alla fine per riconquistare il tricolore.

Il Napoli di Conte gioca un gran bel calcio ed il merito è anche di giocatori fondamentali come Frank Anguissa che sta giocando una stagione al top.
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Non aveva mai dato e avuto tanto dal calcio il camerunese André-Frank Anguissa. Con Antonio Conte si trova bene e il Napoli è ormai la sua casa dal 2021, anno nel quale arrivò nel club partenopeo.
Il giocatore gioca bene e segna tanto; davvero mia così tanto nel suo personalissimo record personale: ieri, è arrivato il sesto gol in trentuno partite.
Ma ciò che impressiona maggiormente, oltre ad essersi scoperto goleador anziché mediano, è soprattutto il suo spirito di sacrificio e di presenza in campo. Diventando uno di quelli giocatori fondamentali per il buon calcio espresso dal Napoli in questa stagione.

André-Frank Anguissa rammaricato ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il Napoli ha tra le mani un tesoro a centrocampo che si sente anche un po’ attaccante
Decisivo persino ieri, in una partita un po’ blanda per i napoletani che è terminato con il pareggio contro la rivale Bologna (in quel della zona Champions League).
Proviene dal calcio inglese, il camerunese che dal Fulham (che aveva speso ben 30 milioni tre anni prima dall’ Olympique Marsiglia) finisce al Villareal e poi al Napoli.
ma è proprio qui in Italia che il giocatore trova davvero continuità e scopre doti calcistiche sconosciute.
A questo punto ci si chiede per quanto ancora durerà questo idillio tra il club e il giocatore. Ad oggi non è dato saperlo ma è certo che il centrocampista non è in scadenza di contratto e che il Napoli gli ha rinnovato il contratto, preventivamente, fino a giugno 2027.
Questo perché il calciatore potrebbe trovarsi di fronte, fra poco, ad un ingaggio che non aveva mai visto prima e si starebbe, per questo motivo, guardando intorno.
Anguissa è ben consapevole del lavoro che ha fatto su se stesso e sulle sue doti tecniche che sono migliorate e si sono ampliate esponenzialmente rendendolo super competitivo sul mercato internazionale.
Ma questo è chiaro anche al Napoli che non può rischiare di lasciarsi scappare un tesoro di tale valore. Per ora non resta che vederlo in azione.

Nella giornata di ieri si è giocato il match che ha chiuso la 31^ giornata e ha messo di fronte Bologna e Napoli dove i dodicesimi uomini sono stati più che decisivi.
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Bologna-Napoli, la rivalsa del 12 uomo

SIMONE SCUFFET PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nel match di ieri si è giocato il match che ha chiuso la 31^ giornata di Serie A che ha messo di fronte Bologna e Napoli terminata sul punteggio di 1-1.
Un dato che risalata l’occhio nel match dell’Dall Ara è stata la rivalsa dei secondi portieri da una parte e dall’ altra che hanno risposto presenti con ottimi interventi sul finale di gara.
Per quanto riguarda il Bologna il secondo portiere classe 1999 Federico Ravaglia, subentrato a Skorupski dopo che l’estremo difensore polacco è uscito in occasione del primo goal dopo il contrasto con Anguissa, ha registrato diverse parate importanti come quella sul finale sulla punizione di Raspadori che fissato il punteggio in parità.
Mentre per quanto riguarda il club partenopeo il secondo portiere Simone Scuffet, arrivato nel mercato invernale nell0 scambio ce ha portato Caprile al Cagliari, ha fatto un grande prestazione sin dal primo minuto sostituendo l’indisponibile Meret con diversi interventi prodigiosi come quello sul colpo di testa di Holm.
La situazione rimane da monitorare, ma la sensazione è che entrambi i club possono contare su ogni elemento della rosa da qui a fine stagione per i rispettivi obiettivi stagionali.

La Juventus è stata chiara con il nuovo allenatore: Tudor deve dimostrare di meritare la panchina bianconera. Altrimenti ci saranno dei saluti.
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Igor Tudor è un uomo che ama certamente le sfide più difficili, uno di quelli che non si tira certamente indietro rispetto alle avversità e poi il calcio (nella logica della palla tonda) è piena di sorprese e, anche di grandi conferme.
Prendendo in esame le storie degli allenatori ciò che appare è una serie di realtà molto diverse tra di loro: allenatori esonerati dopo poco tempo ma anche traghettatori rimasti a lungo come allenatori.
Tra questo secondo gruppo, per esempio, appare la vicenda Simone Inzaghi e Lazio e quindi anche per Tudor potrebbero aprirsi le porte per una collaborazione duratura ma anche terminare subito dopo il Mondiale per Club.
Il contratto parla chiaro e vede il nuovo allenatore vestire i colori bianconeri per terminare il Campionato di Serie A ( conquistando un posto in Champions League per il prossimo anno) e magari vincere il Mondiale per Club.

ESULTANZA JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La Juventus vuole vedere i risultati altrimenti sarebbe fuori
Il contratto dell’allenatore croato, infatti, lo lega alla Vecchia Signora solo per quattro mesi e senza garanzie sul futuro che deve essere conquistato a suon di vittorie.
Il club bianconero avrebbe siglato un accordo che prevederebbe un piccola penale se – entro il 30 luglio – vorrà liquidare il tecnico nonostante abbia centrato la qualificazione in Champions League. Già perché le sorti dell’allenatore sono saldamente legate a questo traguardo che per la Juventus appare fondamentale.
Diciamo che proprio se Igor Tudor dovesse centrare l’obbiettivo Champions allora ci sarebbe un naturale rinnovo fino al 2026.
Tudor appare molto sereno in questa sfida davvero impegnativa e questo rende il traguardo potenzialmente più vicino. Soprattutto perché il club non dimentica il fallimento della rivoluzione dell’esonerato Thiago Motta.
La Juventus ha, in conseguenza dell’arrivo del tecnico croato, ripreso a giocare con maggiore convinzione e questo farebbe pensare che il peggio sia passato ma occorrerà aspettare fino alla fine per vedere se sarà dentro oppure fuori!
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