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Serie A

Inter-Fiorentina 1-1, le pagelle nerazzurre

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Inter-Fiorentina 1-1. Le pagelle dell’ennesimo pareggio dei nerazzurri, con la corsa scudetto che si complica ulteriormente. Il girone di ritorno sta vedendo una involuzione per la squadra di Simone Inzaghi.

Handanovic 6.5: salva la porta nerazzurra in più occasioni, soprattutto quella di Ikone sul finire del secondo tempo. Non può nulla sulla rete subita.

D’Ambrosio 6: la sua fase difensiva è di buon livello, minore intensità la sua nelle ripartenze.

Skriniar 6.5: rende bene anche nella posizione da centrale dei tre di difesa. Spesso effettua interventi anche in modo migliore.

Bastoni 6.5: nonostante la diffida gioca con grande personalità e contribuisce al match. (Dal 35’st) Dimarco sv.

Dumfries 7: il più pericoloso tra i suoi oggi. Sigla la rete da rapace di area di rigore su suggerimento di Perisic. Si crea anche altre occasioni che non concretizza a pieno.

Barella 5: continua il suo momento di appannamento e il calo di rendimento fisico che è sempre più lampante.

Calhanoglu 5: il cambio di posizione non è ideale per lui, con la resa che ne risente molto. Sbaglia molto e non crea iniziative di grande interesse.

Vidal 6: dà tutto sul campo e inventa un assist per Sanchez, ma il tiro del compagno di squadra cileno viene fortuitamente respinto da Biraghi. (Dal 45’st) Caicedo sv.

Perisic 6: ottimo l’assist per Dumfries. Per il resto non brilla e si vede il suo calo fisico (Dal 35’st) Gosens sv.

Dzeko 5.5: nuovamente una partita insufficiente la sua. Poche sponde, tanti palloni persi e pochissime reali occasioni create. (Dal 24’st) Correa 5.5: non entra in modo incisivo, creando molto poco.

Lautaro 5: come con il Torino incide molto poco e viene nuovamente sostituito. (Dal 24’st) Sanchez 5.5: viene servito da Vidal per un’occasione d’oro, centra in pieno l’avversario invece della porta.

All: Simone Inzaghi 4.5: la sua squadra è completamente in confusione e sulle gambe. Lui, dal canto suo, non modifica niente dal punto di vista tecnico e tattico, con il modulo che permane lo stesso e i cambi che non sono altro che prevedibili.

inter-fiorentina 1-1

Inter-Fiorentina 1-1 Foto. del prepartita di Gianluca Gori.

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Nato nel 1989 a Viareggio (LU). Appassionato di calcio fin dall'età di 8 anni, ha iniziato la propria attività nel mondo dell'informazione sportiva con la pagina di Facebook Guerin Sportivo Pagina Fan. Ha collaborato con altre realtà locali e nazionali dell'informazione. Tesserato AIA della Sezione di Viareggio, dove ha ricoperto l'incarico di revisore dei conti e addetto stampa.

Serie A

Roma, De Rossi incontra il suo passato: all’Olimpico la prima volta da avversario

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Genoa

Stasera sarà la volta di Roma-Genoa, sfida speciale per l’ex capitano giallorosso e attuale mister del Grifone, diviso tra emozioni e voglia di rivincita.

Roma-Genoa non sarà una partita come le altre, soprattutto per Daniele De Rossi. Stasera l’ex capitano giallorosso tornerà all’Olimpico per la prima volta da avversario, seduto sulla panchina del Genoa. Un incrocio carico di emozioni, rimpianti e ricordi per chi ha indossato quella maglia per 18 stagioni, facendone una seconda pelle.

Da calciatore simbolo della Roma a tecnico chiamato, per una sera, a provare a batterla. Si tratta di un ruolo inedito e quasi straniante per De Rossi, che con la Lupa ha collezionato 616 presenze, due Coppe Italia e una Supercoppa, diventando il secondo giocatore più presente nella storia del club dopo Totti.

Roma, per l’esonero De Rossi ancora ci soffre…

L’Olimpico riapre anche una ferita recente. La sua avventura in panchina con la Roma, iniziata nel gennaio 2024 dopo l’esonero di Mourinho e culminata in una brillante risalita, si è chiusa bruscamente pochi mesi dopo, proprio a seguito di una sconfitta con il Genoa. Un epilogo che De Rossi non ha mai nascosto di aver vissuto con amarezza.

Roma

DANIELE DE ROSSI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ora il presente si chiama Grifone. Dopo un avvio complicato, De Rossi ha rimesso in carreggiata il Genoa e guarda solo all’obiettivo salvezza. Senza sconti, nemmeno contro la squadra del cuore.

“Per una settimana dovrò lavorare per far perdere la Roma”, ha detto con un sorriso amaro. Stasera, all’Olimpico, sentimenti e professione si incroceranno. Ma il campo, come sempre, dirà l’ultima parola.

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Serie A

Atalanta, Palladino: “Bisogna essere bravi a resettare e ripartire”

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Atalanta

Dopo le vittorie contro Cagliari e Genoa, l’Atalanta perde 0-1 in casa contro l’Inter. Per la Dea è la quarta sconfitta di fila in casa contro i nerazzurri.

Sconfitta pesante per la squadra di Palladino che cade in casa contro l’Inter grazie ad un gol di Lautaro Martinez nel secondo tempo. E’ una sconfitta pesante sia per la classifica (decimo posto), ma anche per il calendario (le prossime due partite sono contro la Roma ed il Bologna).

C’è tanto rammarico per i padroni di casa, visti gli errori dei singoli (Djimsiti e Samardzic) e i due gol annullati a De Ketelaere e Scamacca. Inoltre, la Dea non vince in casa contro l’Inter dall’11 novembre 2018 (Atalanta-Inter 4-1).

Atalanta, le parole di Palladino

Atalanta

Quanto pesa l’errore di Djimsiti?

“Purtroppo è difficile da accettare, l’ho abbracciato a fine partita: non mi sento di condannarlo per un semplice errore individuale. L’Atalanta oggi ha affrontato una grande squadra. Abbiamo preparato la gara in un modo diverso rispetto alle altre gare contro l’Inter degli altri anni. Dispiace, ma bisogna essere bravi a resettare e ripartire contro la Roma”.

Era questo il piano gara?

“L’Inter è una squadra che ti mette in difficoltà perché hanno tanti giocatori di gamba. Nel primo tempo siamo stati un po’ passivi: dovevamo gestire meglio la palla. Nel secondo tempo siamo migliorati, ma il goal subito è stato un rammarico perché è arrivato in un momento in cui la gara era equilibrata. Abbiamo messo dentro anche altri attaccanti per cercare di pareggiare. Errare è umano, devi accettare che vada così e poi si avanti cercando di crescere il prima possibile”.

Che risposte ha ottenuto nel secondo tempo?

“Purtroppo abbiamo commesso degli errori tra il goal subito e il pareggio mancato. Vero che anche loro potevano raddoppiare, ma la partita è anche fatta di episodi. Dobbiamo andare avanti, anche perché veniamo da buoni risultati”.

Cosa pensa di Musah?

“Mi piace molto come giocatore: capace di giocare sia a centrocampo che come esterno. Secondo me ha interpretato bene la gara”.

Cosa ha imparato l’Atalanta da questa sconfitta?

“Purtroppo è stata una gara con del rammarico. I dettagli fanno sempre la differenza in una gara. Oggi impariamo questa lezione in maniera costruttiva e analizzeremo poi nei dettagli come migliorare”.

Giusto che l’Atalanta debba tirare da fuori?

“Dovevamo migliorare sotto questo aspetto. Siamo stati un po’ sterili, e purtroppo non siamo riusciti a colpire nella maniera migliore. Tuttavia sono contento della mentalità della squadra che ha provato con grande orgoglio a pareggiarla. Peccato perché volevamo regalare una vittoria a Pasalic“.

Zappacosta come sta?

Zappacosta aveva un fastidio a fine primo tempo al flessore. Abbiamo preferito cambiarlo per non rischiare”.

Quanto manca a Scalvini per recuperare a pieno la sua forma e Djimsiti poteva essere preservato?

“No, sono contento comunque di Djimsiti: purtroppo può capitare l’errore e in 300 partite Berat non ha sbagliato quasi mai. Scalvini era in ballottaggio, purtroppo oggi la partita non ha permesso di vederlo in campo, ma avrà la sua occasione”.

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Serie A

Inter, Chivu: “Non mi interessa di quello che dice Conte”

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Calciomercato Inter

Vittoria importante per l’Inter che batte l’Atalanta a Bergamo grazie ad un gol di Lautaro Martinez. Per i nerazzurri è la quarta vittoria di fila a Bergamo.

Con la vittoria di oggi a Bergamo, i nerazzurri lanciano un segnale alle avversarie: per lo Scudetto ci sono anche loro. Contro l’Atalanta, basta un gol di Lautaro Martinez (65′) a regalare la vittoria ed il primato in classifica ai nerazzurri.

Dopo la vittoria della Juventus ieri, e del Milan e del Napoli oggi, serviva una risposta da parte dell’Inter. Risposta che è arrivata insieme al sorpasso in classifica su Milan e Napoli. La settimana prossima i nerazzurri ospiteranno il Bologna in una sorta di rivincita per la semifinale di Supercoppa persa ai rigori.

Inter, le parole di Chivu a DAZN

Inter

ESULTANZA INTER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lautaro e Thuram esempi per Pio Esposito?

“Dentro c’è anche Bonny, non dobbiamo dimenticarlo. Sono dei ragazzi che si sono inseriti alla grande e hanno dato il loro apporto sia quando hanno iniziato che quando sono entrati, ci fa piacere avere quattro attaccanti dal valore straordinario”.

Cosa dice a chi pensa che il primato sia scontato?

“Nel calcio niente è scontato, per essere competitivi bisogna osare e dimostrarlo in campo. Per ora la classifica dice questo, ma non basta: siamo ancora a dicembre, il girone d’andata non è ancora finito e la strada è lunga. Sappiamo che c’è da lavorare, a volte combattere anche con le ingiustizie con chi pensa che sia tutto scontato ma sappiamo che è il campo a decidere. Reagiamo anche alle difficoltà, siamo pronti per lavorare ancora di più”.

Si riferisce anche alle parole di Conte?

“A me quello che dice Conte non interessa”.

La parola chiave del 2026?

“Deve ancora finire il 2025, vi risponderò alla prima partita del 2026. Ci aspetta un gennaio molto impegnativo”.

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