Serie A
Inter, Frattesi: “Non ho vissuto bene il cambio ruolo. Devo tanto a Spalletti”

Il centrocampista dell’Inter e della Nazionale si è raccontato in una lunga intervista. Leggi con noi le parole di Frattesi.
Ospite a Vivo Azzurro TV, il centrocampista dell’Inter ha parlato della sua carriera e dei suoi hobby fuori dal campo. In particolare, Frattesi ha spiegato come ha vissuto il cambio di ruolo ai tempi delle giovanili biancocelesti.
Le parole di Frattesi
Il segreto di Frattesi.
“Penso che il segreto sia stato quello di avere avuto sempre fame e voglia di arrivare. Anche con un talento non smisurato, col lavoro e la voglia si può arrivare ovunque”.
I sacrifici dei genitori.
“Se mi guardo indietro, più che ai miei sacrifici guardo a quelli dei miei genitori. Si sono fatti in quattro. Io giocavo anche a tennis quindi ero impegnato tutti i gironi, sabati e domeniche. Il sacrificio è stato più che altro il loro. Mamma mi segue dappertutto, l’unico problema è che se non c’è la palestra vicina viene mal volentieri, è una patita. Mi segue da sempre, da quando ero all’Under 16. Nonna è un po’ la mascotte. Cerchiamo di includerla dappertutto, ce la portiamo sempre in vacanza e lei si presta perché qualsiasi cosa le diciamo di fare lei si butta”.
L’episodio con il padre.
“Con mio padre stavamo tornando da una trasferta. Stavo guidando e lui si addormenta, lo vedevo proprio stanco. Gli dico scusa, avete fatto sacrifici per 40 anni, se avete la possibilità perché non smetti di lavorare? Goditi la vita. Non glielo avessi mai detto, un altro po’ e mi fa scendere dalla macchina. E’ una persona orgogliosa, sapevo già la risposta“.
La nazionale.
“La nazionale da bambino la vivevo come un sogno, qualcosa di eccezionale. Il club ti dava gioia ma la nazionale andava oltre. Oggi la vivo cercando di dare delle gioie importanti ai bambini che una volta eravamo noi. Anche se ultimamente non ci siamo riusciti ora stiamo lavorando per realizzarli”.
La prima convocazione.
“Non lo sapevo ancora e mi ha chiamato un amico per complimentarsi. Sono andato a leggere su internet e chiaramente è stata un’emozione”.
Il rapporto con Spalletti.
“Dico scherzosamente che è stato di amore e odio. Alla prima volta in ritiro ci siamo parlati. Mi ha detto che aveva tanta stima di me ma che sarei stato il giocatore a cui avrebbe rotto di più le scatole. La prendo nel modo giusto: se un allenatore ti sta addosso è perché vede qualcosa in te e vuole farti migliorare. Mi trovo benissimo e sono migliorato in alcuni aspetti, nella gestione della palla. C’è sempre da migliorare ma sicuramente già l’ho fatto”.
Le reti più importanti in nazionale.
“Per me sono state quelle con l’Ucraina. Ero appena arrivato all’Inter, a San Siro, in una gara complicata. Quella è stata la più emozionante e decisiva. Inaspettata perché non ti aspetti una doppietta a un centrocampista. Credo tra l’altro che prima di allora l’avessi fatta solo in U21″.
Il cambio ruolo.
“La trasformazione da attaccante a centrocampista non l’ho vissuta bene. Nelle giovanili della Lazio avevo Francheschini come allenatore. Mi disse che secondo lui da attaccante non rendevo al 100% e che quindi mi avrebbe spostato da mezzala. Volevo scappare dagli allenamenti. Ma non smetterò mai di ringraziarlo perché il cambio di ruolo mi ha portato qui. Ogni tanto quando lo risento ci scherziamo su”.
Le passioni extra calcio.
“Guardo poco calcio, preferisco il tennis. Nel tempo libero le passioni che posso fare tutto l’anno sono i Lego, sul nostro tavolo in cucina ce n’è sempre uno da montare. E quando posso vado a pesca. Saluto tutti e me ne vado 3-4 ore per conto mio. Un grande anti-stress perché ti stacchi da tutto e tutti. Quest’anno ho portato anche mio fratello finalmente, dopo dieci anni. Adesso è lui che rompe le scatole a me per andare”.
Serie A
Napoli, Lukaku flop? I numeri danno ragione al belga

Romelu Lukaku non sta vivendo una stagione realizzativa da sogno ma in realtà i numeri dell’ex attaccante dell’Inter danno ragione a lui.
Quando il Napoli in estate ha ufficializzato il colpo Romelu Lukaku, tutti si sono immaginati una stagione, a livello realizzativa, del belga molto simile a quella devastante fatta qualche anno fa con la maglia dell’Inter. Questo visto anche il bellissimo rapporto tra Big Rom e il nuovo tecnico dei partenopei, Antonio Conte, allenatore del giocatore anche ai tempi del Biscione.
In realtà il suo rendimento, fino ad adesso, non ha rispettato le aspettative riposte: solamente 9 goal in campionato per l’attaccante classe ’93. I numeri però non evidenziano una stagione sottotono, anzi.

ROMELU LUKAKU SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Infatti, se guardiamo le statistiche della formazione allenata da Antonio Conte, l’ex attaccante del Chelsea è il miglior realizzatore della banda partenopea e si trova in seconda posizione, dietro solo a Nuno Tavares, nella speciale classifica dedicata agli assist in Serie A.
Lukaku ha collezionato già 7 assistenze, senza contarne uno anche in Coppa Italia contro il Palermo. Perciò Big Rom ha contribuito a mettere a segno 17 reti in questa stagione per il Napoli, tanti se consideriamo i 49 totali: pari al 34,7%.
Numeri che mettono in risalto l’ottimo lavoro dell’attaccante belga, nonostante ancora la singola cifra in campionato.
Serie A
Juventus, Thuram: “Il mio successo è merito della squadra”

Khephren Thuram: “Non posso dire che sono determinante. La squadra mi aiuta a giocare bene e fare gol”, dichiara il giovane talento.
Khephren Thuram si racconta
Khephren Thuram, giovane centrocampista di talento, ha rilasciato dichiarazioni significative sul suo ruolo nel team. “Non posso dire che sono determinante. La squadra mi aiuta a giocare bene e fare gol,” ha affermato Thuram, sottolineando l’importanza del gioco di squadra. Il calciatore ha messo in luce come la coesione e il supporto reciproco siano fondamentali per il successo collettivo.

Khéphren Thuram guarda avanti ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Obiettivi e ispirazioni personali
Interrogato sugli obiettivi futuri, Thuram ha preferito mantenere un approccio cauto, affermando: “Pensiamo di partita in partita.” Inoltre, il giovane talento ha rivelato un aspetto personale legato alla sua esultanza, ispirata al fratello Marcus, che definisce il suo idolo: “È l’esultanza di mio fratello Marcus che è il mio idolo, non è geloso…”.
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Fonte: l’account X di Schira
Khephren #Thuram: “Non posso dire che sono determinante. La squadra mi aiuta a giocare bene e fare gol. Giochiamo da squadra. Obiettivi? Pensiamo di partita in partita. Esultanza? È l’esultanza di mio fratello Marcus che è il mio idolo, non è geloso…”. #Juventus pic.twitter.com/edzI1aXOLK
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 3, 2025
Serie A
Milan, furia Conceiçao: 3 top in dubbio col Lecce

In un periodo complicato per l’ambiente Milan, Conceicao vuole dare una scossa. 3 i top in discussione per la partita contro il Lecce.
Scelte difficili in vista: il tecnico portoghese valuta esclusioni eccellenti per ritrovare equilibrio e intensità. Contro il Lecce servono risposte concrete.

Christian Pulisic ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Milan, i top in discussione
Il Milan si prepara alla sfida di sabato a Lecce con l’obbligo di invertire la rotta e lasciarsi alle spalle la serie di sconfitte in campionato.
La squadra di Giampaolo ha già dimostrato di saper mettere in difficoltà avversari di alto livello e rappresenta un ostacolo da non sottovalutare.
Per dare una svolta, Conceicao sta pensando a esclusioni eccellenti: Theo Hernandez potrebbe restare in panchina, con Alex Jimenez schierato sulla sinistra e Kyle Walker a destra. Anche Leao e Joao Felix rischiano di partire fuori, con Chukwueze e Pulisic larghi e Reijnders a supporto dell’attacco.
Il Milan dovrà ritrovare compattezza e determinazione per non compromettere ulteriormente la corsa alla Champions League, evitando un altro passo falso che potrebbe complicare la stagione.
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