Serie A
Inter, infortunio per Zielinski: il comunicato del club
Arrivano brutte notizie per l’Inter di Simone Inzaghi in vista della delicata trasferta di Roma contro i giallorossi. Salta il match con la formazione di Juric?
La sosta per le nazionali non risparmia nessuno, neanche i campioni d’Italia in carica. Infatti, in casa Inter si deve fare i conti con le condizioni di Piotr Zielinski, uscito anzitempo nella sfida contro la Croazia.
Al minuto 74′ della sfida di Nations League il centrocampista polacco ha avvertito una fitta alla coscia destra e non è stato in grado di proseguire la gara. Questa mattina l’ex Napoli si è sottoposto ai agli esami strumentali del caso che hanno evidenziato un’elongazione ai flessori della coscia destra.
I tempi di recupero per il polacco sono di circa due settimane. Perciò salterà sicuramente la trasferta in casa della Roma ma anche i match con Young Boys e Juventus. Previsto il suo rientro tra la gara contro il Venezia e l’impegno europeo contro l’Arsenal.
Non un buona notizia per Simone Inzaghi che potrà contare solamente su Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, con Frattesi e Asllani uniche alternative.
Inter, il comunicato
“Piotr Zielinski si è sottoposto questa mattina a esami clinici e strumentali presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano a seguito di un fastidio accusato nella gara con la nazionale polacca.
Gli esami hanno evidenziato un’elongazione ai flessori della coscia destra. Il giocatore sarà valutato giorno dopo giorno”.
Le condizioni di Piotr Zieliński
— Inter ⭐⭐ (@Inter) October 17, 2024
Serie A
Inter, Barella: “Tiferò sempre Cagliari. L’Inter è una tappa irrinunciabile. La finale di Champions…”
Il centrocampista dell’Inter Nicolò Barella ha rilasciato un’intervista presso il canale Youtube di Matteo Caccia in cui ha affrontato svariati temi.
Di seguito un estratto delle sue parole.
Barella tra campo e vita
In finale di Champions ci si ricorda che il calcio è un gioco?
“È faticoso perché, a prescindere da tutto, rimane il nostro palcoscenico, il momento in cui dimostrare che io sono forte, l’Inter e la Nazionale sono forti. Io ho sempre voluto dimostrare, quindi è difficile dire che il calcio è un gioco in quei momenti lì. Poi c’è l’adrenalina che ti dà San Siro, l’inno della Nazionale… Diventa una sfida con l’avversario, il momento in cui ti puoi esprimere, visto che nella vita non ci riesco. Una cosa che non farei mai fuori la faccio in campo, tipo tirare un calcio a un altro. In quel momento lì pensi che vuoi vincere. Ai miei figli dico di interpretarlo come un gioco.”
Servirebbe un aiuto psicologico nel calcio?
“Si sono fatti step importanti in questi anni. Prima il calciatore era visto come un eroe, uno che non poteva avere problemi. Ora è molto più facile parlare anche con un post, facendo capire il tuo stato emotivo. Questo aiuta la gente a liberarsi, ti fa sentire più ‘normale’. Io apprezzo molto questa cosa perché passo meno da eroe rispetto a quello che si pensi. La testa fa tanto, il fatto che ci siano delle figure che aiutano a confrontarti è molto importante.”
La seconda stella cosa significa per lei che è interista fin da bambino?
“Io sono sempre stato tifosissimo del Cagliari, il mio sogno era vestire quella maglia. Ho tanti parenti e amici che tifano Inter, quindi io ho gioito con loro per le tante vittorie. Per me l’Inter è sempre stata tra le grandi, ho sempre simpatizzato. Mi è sempre piaciuta la storia, i suoi colori… Quando vinceva ero contento come se avesse vinto il Cagliari. Per me Cagliari è il mio sangue, l’Inter è entrata nel mio cuore e nella mia vita.
Avevo tante opportunità per andare via da Cagliari, più di un paio, erano squadre importante che non dirò mai. Molte mie scelte sono state dettate dal fatto che non potevo andare in certe squadre perché la rivalità tra tifoserie. La narrazione di quando sono andato via da Cagliari è stata distorta, mi spiace sia stata raccontata in maniera sbagliata.
Quando c’è stata la possibilità di andare all’Inter, volevo il progetto anche perché c’era Conte che ha spinto per avermi. Non c’era possibilità che io dicessi no. Era un passo in avanti troppo grande che non potevo non fare. Ringrazio tutti i giorni chi ha fatto sì che io potessi vestire questa maglia, ora ne sono orgoglioso come se fosse mia.”
Serie A
Serie A, monte ingaggi: la graduatoria
L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport fa il punto sul monte ingaggi lordo delle squadre di Serie A, confermando un sorpasso significativo.
L’Inter è ora al primo posto per spese salariali, superando la Juventus, che scende al secondo posto.
Si tratta della prima volta dalla stagione 2012/13 che i nerazzurri guidano questa classifica. A completare il podio c’è il Milan, che però è il primo club a scendere sotto i 100 milioni di euro lordi di ingaggi per i giocatori della prima squadra.
In generale, rispetto alla stagione 2020/21, i salari complessivi in Serie A sono in calo. Un dato interessante è l’impatto del Como, che si posiziona sorprendentemente nella parte sinistra della classifica, evidenziando la crescita di questa realtà.
Per quanto riguarda la gestione oculata degli stipendi, Hellas Verona, Empoli e Lecce si confermano le squadre più parsimoniose, continuando su questa linea anche rispetto allo scorso anno.
Queste squadre spendono meno di tutte le nuove promosse della Serie A.
MONTE STIPENDI AL LORDO IN SERIE A (in milioni di euro)
1. Inter 141,7
2. Juventus 113,8
3. Milan 96,6
4. Roma 87,9
5. Napoli 85,7
6. Lazio 68,3
7. Atalanta 56,2
8. Fiorentina 55,9
9. Torino 44,3
10. Como 35,3
11. Bologna 35,1
12. Genoa 33,5
13. Monza 32,4
14. Udinese 27,7
15. Cagliari 24,6
16. Venezia 24,3
17. Parma 24,1
18. Hellas Verona 20,7
19. Empoli 20,6
20. Lecce 19,9
Serie A
Como, Fabregas: “Lavoriamo per tenere il possesso. Il Parma…”
L’allenatore del Como Cesc Fabregas ha preso parte alla conferenza stampa pre-gara in vista dell’impegno di sabato contro il Parma valido per l’ottava giornata di Serie A.
Di seguito un estratto delle sue parole.
La conferenza di Fabregas
“Abbiamo lavorato per migliorare e crescere, ma anche riposare mentalmente. Fase difensiva, possesso palla, ultimo quarto di gara: sono gli aspetti su cui abbiamo lavorato, perché bisogna migliorare. Dobbiamo gestire meglio la palla nei momenti cruciali.”
Quali sono le caratteristiche del gioco di questo Como?
“Quando abbiamo la palla siamo aggressivi, sono gli altri che ci corrono dietro. Senza palla ci stanchiamo di più. Il calcio è così: senza palla è tutto più faticoso. Lavoriamo per questo, per mantenere il possesso il più possibile.”
Il Parma ha vari calciatori importanti, su chi dovete prestare più attenzione?
“È una squadra che mi piace molto, non ha cambiato tanto, è stato un piacere analizzarla e affrontarla l’anno scorso. Ha almeno quattro giocatori importanti. L’obiettivo di Como e Parma è lo stesso in questo campionato. Metterò in campo la squadra migliore.
Il Parma è giovane, gioca senza paura, sono tre-quattro anni di lavoro che si vedono. Man e Mihaila sono due ottimi giocatori, poi c’è la fisicità di Som ed Hernani, il talento di Bernabè, che è molto vicino ad andare nella nazionale spagnola. Squadra forte, divertente, con idee chiare.”
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