Serie A
Inter-Juventus: chi vince è l’anti-Napoli?
Il big match di San Siro tra Inter e Juventus potrebbe dare già delle risposte per la corsa scudetto. Un appuntamento che nessuna delle due vuole fallire.
Questa sera a San Siro ci sarà la sfida tra Inter e Juventus, valida per la nona giornata di Serie A. Un classico senza tempo, che spesso è risultato decisivo per le sorti dei campionati passati. Lo sarà anche per questo?
Ieri pomeriggio al Maradona il Napoli di Conte ha vinto di misura per 1-0 contro il Lecce. I partenopei si sono dimostrati, ancora una volta, una squadra solida che riesce sempre a portare a casa i tre punti. Tre punti che hanno confermato la squadra azzurra come primatista solitaria a 22 punti, a cinque lunghezze di vantaggio dall’Inter e a sei dalla Juventus.
Proprio per questo motivo la sfida di questa sera tra nerazzurri e bianconeri potrebbe decisiva per entrambe le compagini. Vero, siamo ancora a fine ottobre, ed il campionato è ancora lungo. Ma è altrettanto vero che dalla debacle di Verona il Napoli non ha praticamente mai sbagliato. Il vantaggio di non giocare le coppe comincia a dare i suoi frutti, ed Inter e Juventus non vogliono perdere la scia.
L’Inter non è più così imbattibile?
Rispetto alla scorsa stagione l’Inter di Inzaghi non sembra più quella corrazzata indistruttibile che ha dominato lo scorso campionato. La solidità difensiva che aveva caratterizzato la banda nerazzurra l’anno precedente sembra essere traballante, seppur gli uomini del tecnico piacentino vengano da due vittorie a reti inviolate, entrambe per 1-0 (Roma e Young Boys).
Calo fisiologico o c’è dell’altro? Di sicuro l’Inter rimane, per la sua completezza, forse ancora la squadra più forte del campionato. Ma qualche infortunio di troppo e un reparto arretrato non più solidissimo potrebbero essere fattori determinanti in vista di questa stagione.
Certo, c’è sempre il fattore San Siro, dove l’Inter è una vera e propria schiacciasassi (escludendo il derby perso). Una vittoria nerazzurra significherebbe portarsi a -2 dal Napoli, che nel prossimo turno infrasettimanale affronterà il Milan.
La Juventus è pronta a rilottare per lo scudetto?
Dall’altra parte c’è la Juventus. Gli uomini di Thiago Motta, fino ad adesso, hanno dimostrato di essere una squadra che, seppur ancora con qualche ingranaggio da oliare, di essere una squadra compatta e con idee. L’ex tecnico del Bologna è ancora alla ricerca dell’11 definitivo, ammesso che ne sarà uno per tutta la stagione. Motta ha dimostrato che tutti i giocatori sono sostituibili o, perlomeno, ruotabili, e questa imprevedibilità potrebbe essere un arma a doppio taglio.
Al contrario dell’Inter i bianconeri questa stagione sembrano essere un fortino invalicabile. Una rete subita in otto partite è indicativa della compattezza e della forza del reparto arretrato della Juventus, seppur questo reparto dovrà fare a meno del leader Gleison Bremer, che sarà out praticamente per tutta la stagione.
Se però la difesa è un punto di forza, l’attacco stenta ancora a decollare definitivamente. Le occasioni ci sono, ma manca la concretezza. Con la pazienza arriverà, ed i tifosi juventini si augurano che quel momento sia stasera. Una vittoria contro i nerazzurri sarebbe la conferma che, per lo scudetto, la Juventus è tornata.
Serie A
Atalanta, Retegui riscrive la storia: 10 goal in 9 partite
Mateo Retegui sta vivendo un inizio di stagione straordinario con l’Atalanta, diventando il primo giocatore del campionato italiano 2024/2025 a raggiungere la doppia cifra, con 10 gol in appena 9 partite.
Questo traguardo non solo lo pone in cima alla classifica marcatori, ma riscrive anche la storia dell’Atalanta: nessun centravanti nerazzurro, nemmeno il leggendario Filippo Inzaghi, era mai arrivato a segnare 10 reti nelle prime nove giornate di Serie A.
Il record di Retegui non è solo una testimonianza del suo talento, ma anche un punto di svolta per il club bergamasco, che ora punta su di lui per continuare a sognare in grande in questa stagione.
Serie A
Roma, Hummels scontento: addio già a gennaio?
Tiene banco la questione Mats Hummels in casa Roma. Il tedesco non trova spazio con Jurić e starebbe pensando di lasciare i giallorossi nel prossimo mercato.
In casa Roma il tema Matt Hummels si sta facendo sempre più spinoso. Il difensore tedesco, approdato nella capitale dopo un lungo periodo in cui aveva atteso la giusta offerta per unirsi a un progetto che lo intrigasse, sembra ormai ai margini della rosa.
La Roma, che sta faticando a trovare stabilità in difesa, non ha ancora dato al giocatore lo spazio che molti, tifosi e addetti ai lavori compresi, si aspettavano.
L’ultimo segnale è arrivato in occasione del match di Europa League contro la Dinamo Kiev, quando Ivan Jurić ha deciso di lasciare Hummels in panchina per l’intera partita.
Interrogato sulla scelta, il tecnico ha risposto in modo lapidario, affermando di non guardare “età o curriculum” nella selezione della formazione titolare.
Roma, futuro incerto per Hummels
Nonostante qualche ironia sui social riguardo la sua situazione, Matt Hummels sembra cominciare a prendere in considerazione l’idea di lasciare Roma già a gennaio se la situazione non dovesse migliorare.
Per il difensore, rimanere al margine di un progetto a questa età non è un’opzione sostenibile, e già si parla di nuovi club interessati a garantirgli un ruolo da protagonista.
Se nelle prossime settimane non arriveranno segnali più chiari e positivi da parte di Jurić, l’addio anticipato potrebbe diventare una possibilità concreta per il centrale tedesco.
Serie A
Baroni: “Ogni gara serve ad alzare il livello, nel calcio di oggi è importante lavorare sulla mentalità”
Baroni è intervenuto pochi minuti prima del fischio d’inizio della gara tra Lazio e Genoa ai microfoni di Dazn, di seguito alcune sue dichiarazioni
Le parole di Baroni
“L’entusiasmo è sempre una motrice trainante. Questo lo deve avere la squadra. Di questo siamo contenti e dobbiamo essere bravi a gestirlo. Lavoriamo molto sulla mentalità. Credo che nel calcio di adesso con le partite ravvicinate, si lavora per l’oggi e il domani insieme. Ogni gara è un nuovo test per alzare il livello di mentalità dove la squadra non deva mai non spendersi. Credo che la bellezza di un atleta e di una squadra risiede in quello che dà. E noi non dobbiamo mai mancare”.
Su Guendouzi: “Matteo è bravo, forte, è un leader ma ne ho tanti dentro la squadra in tuto ciò che fanno e danno. Ormai è icollettivo l che deve fare la differenza, con un’identità forte”.
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