Serie A
Inter, l’attacco di riserva ancora a secco: Arnautovic e’ sempre più un caso
Inter, Arnautovic e Taremi non convincono contro lo Young Boys. L’ex Bologna sbaglia un rigore e continua a non convincere.
Solo l’ingresso in campo del duo Lautaro-Thuram ha sbloccato lo stallo, consentendo all’Inter di strappare i tre punti ieri sera.
Nulla di nuovo, insomma, da tre anni a questa parte, ovvero dall’inizio della gestione Inzaghi.
Con il tecnico piacentino, infatti, lo step che separa titolari e riserve e’ sempre stato piuttosto evidente.
Quest’anno, e in particolare in attacco, però, questa cosa e’ ancora più evidente.
La rete del numero 9, al termine di 90′ certamente non brillanti, può solo confermare come, dietro la coppia titolare, Arnautovic e Taremi siano decisamente un gradino sotto per forza e incisività.
L’austriaco, in particolare, dopo un anno e mezzo di Inter, sembra ancora un corpo estraneo al resto della squadra.
Il rigore calciato (malissimo) tra le braccia dell’estremo difensore dello Young Boys e’, ancora di più, il sintomo di una depressione agonistica che si ostina a non lasciarlo.
Fermo restando la logicità con la quale e’ stato chiesto a lui di andare dal dischetto, la sensazione e’ che ci sia un gap sempre abissale tra la Thu-La e chi dovrebbe farne le veci.
Ieri sera, infatti, anche Taremi non e’ apparso brillante, tanto da divorarsi un pallone agevole in area di rigore, piuttosto semplice da mettere in rete.
Insomma, contro lo Young Boys, e’ arrivata l’ennesimo indizio di come un risveglio dell’attacco di riserva sia necessario, il prima possibile.
Serie A
Cagliari, Nicola: “Faremo valere il nostro calcio. Ambisco sempre al meglio. Piccoli e Luvumbo…”
Davide Nicola ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Udinese-Cagliari. L’allenatore ha parlato del buon momento e dell’avversario di domani.
I sardi arrivano da tre risultati utili consecutivi e dalla grande rimonta sul Torino. Il delicato impegno in casa dei friulani può dire tanto sul proseguo della stagione.
Cagliari, le parole di Nicola
Ci saranno dei cambiamenti visto anche la gara di martedì?
“Assolutamente. Uno o due elementi in genere li modifico sempre, in base anche alle caratteristiche degli avversari. E’ giusto dividersi la responsabilità e la fatica“.
Che Udinese si aspetta?
“Una squadra ben organizzata, dinamica, che in casa sa interpretare entrambe le fasi. Dovremo essere attenti, concentrati, poichè ci sono i presupposti per far valere il nostro calcio”.
Udine è lo scenario giusto per alzare l’asticella?
“Che significa alzare l’asticella? Non capisco. Ambisco sempre a fare il meglio. E’ un concetto che può essere misurato solo a posteriori. Salvarsi per il secondo anno consecutivo è già alzare l’asticella”.
VI siete concentrati su qualche partita in particolare dell’Udinese?
“Guardiamo sempre le ultime 5/6 partite del nostro avversario. Da queste evinco dei dettagli da contrapporre. Credo che l’Udinese ha la capacità di mettere in difficoltà l’avversario sotto l’aspetto fisico. Ha degli esterni veloci e tecnici. Dovremo essere consapevoli che la disciplina ed il duello fisico faranno la differenza, ma senza rinunciare a noi stessi. La chiave sarà nello stare maggiormente disciplinati”.
Su cosa avete lavorato recentemente?
“Ci siamo concentrati sulle palle inattive, sulle marcature. Siamo passati da una soluzione a zona, rispetto a quella a uomo. Contro il Toro abbiamo subito 12 calci d’angolo e su un errore ci hanno punito, e non è poco”.
Sarà possibile vedere Gaetano dal primo minuto?
“Tutto sarà possibile. Prepariamo interpretazioni diverse. Potrebbe essere schierato anche Felici come mezz’ala. Alcuni giocatori sono maggiormente appetibili sotto l’aspetto mediatico”.
A che punto è Prati?
“E’ cresciuto molto in nazionale e terrò conto di lui senza alcun dubbio. Potrebbe partire titolare, anche se sul centrocampo devo ancora valutare. Infortunati? Obert è tornato ad allenarsi con noi”.
Piccoli fa tanto lavoro sporco, ma arriva sotto porta poco lucido. Perchè?
“Fa un lavoro che fanno tutte le punte. Da equilibrio alla squadra, soprattutto quando siamo in fase di non possesso. Comunque ha fatto già diversi goal“.
Luvumbo sembra in difficoltà. Qual è il problema?
“E’ ancora molto giovane. Gioca tantissimo tra Cagliari e nazionale. Sono molto contento di lui, del resto è sempre stato presente in gara. Mi piace come giocatore, ha delle caratteristiche uniche in rosa. Ovviamente devo dosarlo”.
E’ scattato qualcosa sotto l’aspetto della consapevolezza dopo l’inizio difficile?
“No. Abbiamo semplicemente fatto più goal, abbiamo concretizzato il nostro lavoro, e sfruttato quanto non hanno saputo concretizzare i nostri avversari. Se riusciremo anche a subire meno reti andrà da se che potremo fare più punti”.
Serie A
Juventus, Mauro: “I bianconeri devono tornare a essere umile”
In occasione della prima sconfitta della Juventus in Champions League, Massimo Mauro ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
Sulle pagine della Gazzetta dello Sport, l’opinionista sportivo Massimo Mauro analizza la sconfitta della Juventus contro lo Stoccarda e commenta la situazione attuale della squadra e dei suoi giocatori di punta.
Juventus, l’intervista a Massimo Mauro
Problemi
A partire dal principale problema che ha adesso la squadra bianconera: “I quattro titolari infortunati, è una delle cose meno gestibili (…) Sarebbe difficile per chiunque. E così mancano pure i cambi dalla panchina”.
… e soluzioni
La soluzione per la Juventus? La chiave è essere umili: “A mio avviso i bianconeri devono tornare a essere umili, perché la vittoria di Lipsia ha fatto perdere un po’ di umiltà. Ha visto gli ultimi 15 minuti con lo Stoccarda? Se il segnale principale sono le meraviglie di Perin, conviene accontentarsi del pari. Questo atteggiamento può portare anche a vincere la partita, magari in contropiede.
Non puoi continuare a giocare come se fossi 11 contro 11 e come se stessi giocando benissimo. Stai giocando male e non hai subito gol perché il portiere ha fatto il fenomeno: contieni lo Stoccarda e finisce 0-0. È vero che ha subito gol a difesa schierata, però i giocatori in campo non avevano le caratteristiche necessarie in quei minuti: Motta era in difficoltà e ha fatto cambi offensivi. Per me ha un po’ esagerato”.
Sul lavoro da fare prima di Inter-Juventus
Il lavoro da fare per poter affrontare? “Dipende da chi giocherà: i titolari o gli altri? La coperta è cortissima, con tanti infortunati. Già se giocasse Gatti…”.
Su Vlahovic e sul suo possibile vice
Il centravanti Dusan Vlahovic è sempre più chiamato a prendersi la squadra sulle spalle. A proposito di questo, Mauro dice: “Non so se c’è una soluzione, forse se c’è soltanto da pedalare. Dare responsabilità a Vlahovic quando la squadra non crea neanche una palla gol in 90 minuti è difficile.
Martedì la squadra non ha fatto nulla per metterlo nelle condizioni di tirare in porta, non possiamo scindere il cen- travanti dalla squadra. Lui non è uno di quelli che prende la palla e dribbla tre avversari, ma conclude il gioco dei compagni”.
Mauro precisa ciò di cui necessita realmente Vlahovic: “Penso che Dusan non abbia bisogno un vice, ma di essere nelle condizioni di sbagliare. A Vlahovic servono dieci cross e cinque lanci, devono dargli palle giocabili. Bisogna poter dire che sono arrivati dieci cross e lui non ha fatto gol e allora è colpa sua”.
In compenso, come finti centravanti, Mauro vede bene Kenan Yildiz e Nico Gonzalez.
Serie A
Milan, Daspo per 100 tifosi: allo stadio con spranghe e coltelli
Le autorità di Firenze hanno adottato misure severe a seguito del ritrovamento di un arsenale sul pullman dei tifosi del Milan prima della partita contro la Fiorentina, avvenuta quasi tre settimane fa.
Durante i controlli, la Digos ha sequestrato spranghe, coltelli e altri oggetti pericolosi, portando all’identificazione e alla schedatura di circa 100 tifosi presenti a bordo del mezzo.
Il questore di Firenze, Maurizio Auriemma, ha emesso il divieto di accesso agli stadi (DASPO) per tutti i tifosi coinvolti.
Fino ad ora, sono già stati firmati 77 provvedimenti, che variano da uno a cinque anni di interdizione.
Gli altri 23, destinati a tifosi considerati più pericolosi, prevedono divieti con durata minima di 5 anni e sono attualmente in fase di elaborazione.
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