Serie A
Inter, Manfredi :”Per me sul Campionato lo può perdere solo l’Inter magari, però…”

Mister Gigi Manfredi parla del campionato italiano e si lascia andare quando gli vengono poste domande scomode magari riguardanti Inter, Napoli e Juventus.
Il discorso sulla Juventus che fa Gigi Manfredi (da uomo che conosce molto bene il calcio) anche e- soprattutto – da suo allenatore è molto rispettoso dell’attuale CT Thiago Motta.
Il programma è uno di quelli che è un tempio del calcio italiano; quel Maracanà (di TMW Radio).
Probabilmente questo eccesso di pacatezza si può anche spiegare perché lo stesso Gigo Manfredi ne fu l’allenatore (era la stagione 1990/91) quando c’era Luca Cordero di Montezemolo, Gianni Agnelli e Giampiero Boniperti. Un’altra Juventus anche se anche quella squadra finì solo settima in Serie A.
Ma Manfredi non parla solo di Juve e risponde senza remore anche delle due squadre in testa al Campionato di Serie A: Inter e Napoli; delle loro differenze e dei diversi allenatori.

SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Quanto c’è di diverso tra quella Juventus e questa e l’Inter?
Già perché Gigi Manfredi non parla solo di Juventus ma anche di Inter e di Napoli.
Le due vere rivali per quella che sembra, sempre più una corsa a due per lo Scudetto e con l’Inter impegnata anche in Champions League.
Alla domanda del radiocronista sull’allenatore con quel qualcosa in più a vincere lo Scudetto, Manfredi dice semplicemente “che macchina sta guidando l’uno e l’altro. E’ questo il discorso.”
Una frase che cerca di dare, parzialmente, un calcio al cerchio ed uno alla botte. “Quella di Inzaghi è collaudata e ha capacità di scatti lunghi, ha una rosa incredibile ma anche una società di livello.” Con queste parole già pone una sorta di divario tra le due capoliste e tutto il resto che, sembra destinato ad osservare e basta.
“Il Napoli ha trovato uno come Conte. L’Inter, invece, ha creato negli ani una macchina perfetta. Per me sul Campionato lo può perdere solo l’Inter magari, però, la voglia di vincere di Conte prevarrà su tutto.”
Sempre in merito a fatti di critica o mancanza di stima che, a volte, i giocatori manifestano in campo Manfredi ha una soluzione “io sono uno che parlava chiaro. nessuno mi ha mandato a quel paese, se ne andava in panchina o lo sostituivo.”
Chissà se ancora adesso fa dei confronti – che tiene per sé – circa la gestione della Juventus. Ciò che gli è stato estorto è questo “io sono andato per cambiare modo di pensare calcio in una società che ha vinto tanto con una maniera diversa. Io dovevo partire con il gioco ma ho fatto uno sbaglio enorme, io l’ho fatto. Pensavo che la Juve potesse darmi un anno di transizione ma alla Juve questa non c’è. Ho peccato di maturità in quella occasione.”
Che possa essere una sorta di monito per il CT Thiago Motta? No è dato saperlo, almeno per ora!
Serie A
Cagliari, col Monza obbligo di vittoria: il tempo stringe

Il Cagliari di Nicola sta attraversando un momento piuttosto negativo e la vittoria manca da parecchio. Nel prossimo turno arriva il Monza, c’è un risultato.
I sardi si trovano attualmente a 26 punti, a 4 lunghezze dalla zona retrocessione e in questo momento più che mai urge un cambiamento radicale nell’atteggiamento.
Cagliari, col Monza quasi una finale
La sconfitta di Roma ha lasciato dell’amaro in bocca per come è arrivata ma le 3 sconfitte nelle ultime 5 partite a questo punto della stagione sono piuttosto preoccupanti. Il prossimo turno vedrà arrivare nel capolouogo sardo la squadra che occupa l’ultima posizione in classifica, e per questo motivo, sarà fondamentale conquistare i 3 punti per mantenere vive le speranze.
Lo stato di forma della squadra è piuttosto buono e con un Piccoli in grande spolvero le possibilità di salvezza aumentano. Contro i brianzoli si spera nel rientro di Luvumbo dall’infortunio alla coscia. L’angolano è indisponibile dal match col Bologna ma era appena rientrato dopo una contusione alla caviglia, che l’aveva costretto a saltare tanti match dal 22 dicembre.
Il finale di stagione si prospetta molto duro tra scontri salvezza e sfide contro le big (Inter e Napoli su tutte) ma la concentrazione deve essere massima soprattutto nei prossimi 2 incontri, infatti oltre a quello contro la squadra di Nesta c’è anche il delicatissimo scontro contro l’Empoli al Castellani.
Serie A
Serie A, quali giocatori subiscono più falli?

Sono sempre meno i giocatori che fanno del dribbling la loro abilità migliore e diventano dunque i bersagli dei difensori. Ma in Serie A, chi subisce più falli?
Un dato rilevante è sicuramente quello di sapere quali sono i calciatori ai quali vengono fischiati più falli. Questo perché da qui si può dedurre chi sono quei profili centrali nel gioco delle rispettive squadre e che sono dunque in grado di accelerare, tenere tanto il pallone e giocare anche un pò d’astuzia e di esperienza facendo respirare i propri compagni. In Serie A la vetta è contesa da 2 pretendenti.
Serie A, chi subisce più falli?
1° Dan Ndoye, Bologna= 76 falli subiti
1° Mattia Zaccagni, Lazio= 76 falli subiti
2° Gaetano Oristanio, Venezia= 64 falli subiti
3° Manu Koné, Roma= 61 falli subiti
4° Paulo Dybala, Roma= 60 falli subiti
5° Samuele Ricci, Torino= 59 falli subiti
5° Gabriel Strefezza, Como= 59 falli subiti
5° Tomas Suslov, Hellas Verona= 59 falli subiti
Serie A
Genoa, possibili un paio di rientri contro la Juventus

Il Genoa prosegue il lavoro di avvicinamento all’importante sfida contro la Juventus, a Torino sabato 29 marzo alle ore 18.
Come riporta l’edizione genovese di Repubblica prosegue il lavoro di Vieira al Signorini per preparare la sfida alla Vecchia Signora, tra infortunati e giocatori impegnati con le nazionali, il tecnico rossoblu ha dovuto chiamare qualche ragazzi delle giovanili per avere dei numeri sufficienti per gli allenamenti.
Ad inizio settimana Vieira spera di avere a disposizione alcuni dei giocatori assenti contro il Lecce, che erano ben 11. Il tecnico francese potrebbe recuperare per la sfida all’ex Motta tre giocatori: Thorsby, Messias e Vitinha.
Il centrocampista norvegese fermatosi ad inizio febbraio per un problema al polpaccio sta già lavorando parzialmente in gruppo, Messias che è fermo non per un guaio muscolare, ma per un’infiammazione tendinea, potrebbe rientrare in maniera graduale. Il suo passato, fatto di diverse complicazioni fisica, pretende cautela e non vi è emergenza per accelerarne il rientro.
Più possibile il rientro del portoghese Vitinha, che si è infortunato a Venezia il 17 febbraio scorso e quindi fermo da oltre un mese. Il rientro sembra vicino, si sottoporrà agli ultimi test, ma per la sfida di Torino potrebbe essere utile almeno dalla panchina.
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