Categorie: Serie A

Inter, Marcolin: “Inzaghi ha trasmesso il proprio pensiero alla squadra”

L’ex Inter Dario Marcolin ha parlato nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport commentando il successo dei nerazzurri contro la Lazio e l’operato di Simone Inzaghi.

Dario Marcolin, ex Inter e compagno di squadra di Simone Inzaghi alla Lazio e oggi opinionista di DAZN, ha commentato l’ultimo successo nerazzurro a Roma. A seguire le sue parole sul tecnico interista.

Inter, le parole d’elogio di Marcolin a Inzaghi

MIGLIOR INZAGHI DI SEMPRE?
“Ha fatto un tremendo atto di forza, come l’anno scorso. La sua squadra si è mostrata spietata, ha dato l’idea di un autentico strapotere: non c’è dubbio che quella vista con la Lazio sia ancora la squadra da battere. Lo ripeto sempre a Simone, prima il 3-5-2 faceva pensare a qualcosa di bloccato, con lui è diventato un metodo offensivo, anzi ultra-offensivo. A me colpisce che i nerazzurri siano gli unici ad attaccare sempre con sei giocatori: due punte, due esterni, due mezzali e dietro ci sono Calha e anche Bastoni in regia”.

IN COSA É MIGLIORATO ALL’INTER?
“Nella capacità di trasferire il proprio pensiero ai giocatori, adesso all’Inter pensano tutti con una sola testa: ci sono soluzioni di gruppo senza perdere quelle individuali. Prendete, ad esempio, il gol di Dumfries di testa. Quella è una vittoria dell’allenatore perché prima l’olandese era solo un esterno a una dimensione e ora è un giocatore totale che fa tante cose. Simone lo ha migliorato, anzi lo ha proprio… “inzagato””.

L’ESULTANZA URLO DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

INZAGARE UN CALCIATORE?
“Spiego meglio: soprattutto dopo aver vinto lo scudetto, Simone si sente proprio la squadra addosso. Oltre alla tecnica e alla tattica, il pregio è aver contaminato tutti con il proprio pensiero. E poi basterebbe soffermarsi sul linguaggio del corpo, sono dettagli di cui mi accorgo avendo fatto l’allenatore: lui è sempre sereno, concentrato ma sereno, grazie alla forza di ciò che ha costruito assieme alla società. Negli anni sono stati mandati via alcuni giocatori che mugugnavano, da Perisic a Brozovic, e i dirigenti gli hanno regalato un gruppo sano, poi lui fa remare tutti nella stessa direzione. Per questo me lo aspetto ancora a lungo su quella panchina, le sue radici solide dureranno anni. Perché cambiare?”.

COSA MANCA PER IL GRANDE SALTO IN EUROPA?
“Ormai sei lì lì anche in Champions, hai fatto una finale e tutti ti collocano sempre tra le migliori. Spesso la Coppa, però, è un gioco di incastri: ti devono girare le cose oltre la tua bravura. In campionato, invece, sarà gara con Atalanta e Napoli, ma l’Inter con la Lazio ha lanciato un segnale fortissimo ricordando di essere la squadra da battere”.

Aggiornato al 18/12/2024 14:24

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Pubblicato da
Giacomo Segreto
Tag: Inter

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