Serie A
Inter-Napoli, Conte: “Prestazione solida contro una grande squadra. Protocollo VAR una presa in giro”
Al termine di Inter-Napoli, l’allenatore dei partenopei, Antonio Conte, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto del tecnico degli azzurri dopo il pareggio in Inter–Napoli.
Inter-Napoli, le parole di Conte
L’allenatore dei partenopei ha iniziato analizzando la reazione dopo la sconfitta contro l’Atalanta: “Può capitare di perdere in casa contro l’Atalanta, una squadra che ha battuto anche lo Stoccarda, che a sua volta ha vinto contro la Juventus. Non abbiamo perso contro una squadra debole, ma contro un club che gioca la Champions, cosa che noi non stiamo facendo. Certo, si poteva fare di meglio o di peggio, ma alla fine è relativo”.
Soffermandosi sulla gara contro l’Inter, ha aggiunto: “Oggi abbiamo fatto una buona prestazione per intensità, applicazione e accettazione dei duelli contro una grande squadra. Abbiamo commesso alcuni errori banali in uscita; lavoriamo tanto e sono sicuro che prima o poi questo impegno darà i suoi frutti. Capisco che giocare a San Siro contro l’Inter non sia facile, ma chi lavora con me sa che cerco sempre di trovare margini di miglioramento.
Sono comunque soddisfatto: in tre trasferte difficili contro Juventus, Inter e Milan, abbiamo ottenuto cinque punti, nonostante alcune decisioni, come il rigore, che hanno sollevato perplessità e mi hanno infastidito”.
Il tecnico ha poi spiegato cosa lo abbia infastidito: “Mi ha dato fastidio sentir dire che, su un rigore inesistente, il VAR non potesse intervenire. Se c’è un errore, il VAR dovrebbe correggerlo, o almeno richiamare l’arbitro al monitor. Se poi l’arbitro conferma la sua decisione, sono il primo a difenderlo. Altrimenti, così si alimentano sospetti e io voglio trasparenza e onestà”.
Parlando della solidità difensiva mostrata dalla squadra in queste prime dodici giornate, ha spiegato: “In altre occasioni abbassavamo Politano, oggi invece l’abbiamo lasciato alto, difendendo con una linea a quattro contro un attacco a cinque. Diverse persone mi chiedevano perché abbassassi Politano; oggi non l’ho fatto e la squadra è stata comunque solida.
La cosa importante è che se non prendi gol, almeno pareggi. Se poi segni, porti a casa i tre punti. Dobbiamo continuare a lavorare per migliorare sempre di più. Considerando che lavoriamo insieme da poco tempo rispetto ad altre squadre, siamo comunque a un buon livello”.
In seguito, il tecnico ha ribadito la sua irritazione per la questione del VAR: “Non è tanto la decisione, ma il fatto di sentirmi dire che il VAR non può intervenire in certe situazioni. Mi sembra una presa in giro. Questo non vale solo per il Napoli, ma per tutti gli allenatori. Se c’è un errore, il VAR deve intervenire. Siamo tutti furiosi per questi protocolli che creano sospetti inutili. Io voglio poter stare tranquillo in panchina, altrimenti rischio ammonizioni ed espulsioni. Oggi ho visto che ero quotato 4 per un’espulsione, incredibile. Mi sembrava uno scherzo”.
Alla domanda se nelle riunioni con gli arbitri sia possibile risolvere questa ambiguità, ha risposto: “Chi ha deciso queste regole? Mi sembra che siano state create solo per confondere. Il VAR è uno strumento utile, ti permette di stare più sereno: a volte ti arrabbi, ma poi rivedendo la decisione ti tranquillizzi. Però non può intervenire solo quando conviene.
Se c’è un errore, che intervenga. Almeno richiama l’arbitro al monitor. Forse oggi Mariani avrebbe confermato la sua scelta, e l’avrei accettata. Ma così no. Se dobbiamo rischiare di perdere una partita per un protocollo che impedisce al VAR di intervenire, allora togliamo il protocollo e anche tutti questi alibi. Io chiedo solo trasparenza”.
Serie A
Inter, Bedin: “Bello vedere ancora uno zoccolo duro italiano nella mia ex squadra”
Gianfranco Bedin, pilastro della Grande Inter, è stato celebrato a 79 anni insieme ai leggendari compagni. L’ex centrocampista, tra i protagonisti della squadra che conquistò la prima stella, si è raccontato in una toccante intervista a La Gazzetta dello Sport.
Si respira aria di storia e di gloria nei corridoi dell’Inter, dove i protagonisti della Grande Inter di Helenio Herrera sono tornati sotto i riflettori, stavolta non più sul campo da gioco, ma al centro di un riconoscimento simbolico. Gianfranco Bedin, oggi 79enne e colonna portante di quella squadra indimenticabile, è stato celebrato insieme ai leggendari compagni Sandro Mazzola, Ivano Bordon e Guarneri in un pranzo speciale organizzato dal club. A guidare la celebrazione, l’amministratore delegato Beppe Marotta, che ha voluto rendere omaggio a chi, con impegno e talento, ha contribuito a scrivere alcune delle pagine più significative della storia nerazzurra.
Bedin, che con le sue 310 presenze in maglia nerazzurra ha incarnato la tenacia e la visione tattica impresse da Herrera, ha parlato a La Gazzetta dello Sport, concedendo un’intervista ricca di emozioni e ricordi. A seguire un breve estratto di essa.
Inter, le parole di Bedin
EMOZIONE
“Ci ha emozionato sapere che anche una proprietà americana, che guarda giustamente al mondo per esportare il proprio brand, con due piedi nel futuro, voglia ancora essere così… milanese. Sarebbe facile dimenticarsi di noi, in questi tempi soprattutto, e invece no, nel club che amiamo le radici contano”.
L’INCONTRO
“Vedo spesso a tavola i miei vecchi compagni, non sarà certo una novità questa, era successo da pochissimo tra l’altro, ma è stato comunque un pranzo piacevolissimo. Ci hanno invitato alcuni tifosi, ce n’erano anche alcuni famosi come Elio ed Enrico Bertolino, ma tutti per racconti di famiglia o per ricordi diretti parlavano delle nostre vittorie, come se fossero accadute ieri. Ne abbiamo approfittato per festeggiare il compleanno di Sandro (venerdì scorso era il giorno, ndr), come da tradizione, ma per me, per lui, per tutti la vera emozione è arrivata dopo, nel rientrare insieme nella sede per la festa preparata per noi dal club. É Beppe Marotta che ci tiene a non disperdere la storia dell’Inter. Del resto, nelle grandi squadre si fa così…”.
BRUCIA LA FINALE PERSA COL CELTIC
“Eh sì, nel 1966-67 era il canto del cigno della Grande Inter, la grande illusione. Ci abbiamo scherzato, forse potevamo fare meglio tutti, marcare con più attenzione alla Guarneri. Dovreste vederlo, Aristide: ha 86 anni e la tempra che tanti difensori di oggi non conoscono. Ma lui segnava pure, ad esempio ci ha ricordato di un suo gol segnato a San Siro con la Nazionale contro l’Urss nel novembre ’66 dopo la delusione mondiale della Corea del Nord. In porta Jascin, assist di Mazzola. Avevamo le braghe nere, con l’azzurro della maglia sembravamo l’Inter”.
L’ITALIANITA’
“É bello sapere che nella mia squadra ci sia ancora uno zoccolo duro italiano che sente l’appartenenza come la sentiamo noi e potrà tramandarlo. I Bedin, Mazzola, Guarneri, Bordon di ieri oggi sono Barella, Bastoni, Dimarco, Darmian. Quella sala dei trofei la stanno riempiendo abbastanza anche loro”.
Serie A
Lautaro provocato risponde su IG: “Ho giocato con la caviglia distrutta”
Botta e risposta tra Lautaro Martìnez e un tifoso nerazzurro su Instagram. L’argentino ha replicato ad un commento sotto ad un post sulla nazionale.
Il toro non le manda a dire e ribadisce il suo attaccamento all’Inter. Una provocazione non da poco che mette in mezzo la questione economica.
Inter, Lautaro rivela: “Nel 2023 ho giocato senza una caviglia”
Tra le righe scritte da Martìnez c’è anche un retroscena sulla stagione 2022-2023, conclusa con la vittoria del Mondiale in Qatar e la finale di Champions League persa contro il Manchester City.
Al commento: “Ricordati che i gol devi farli per il club che ti paga profumatamente. All’Inter non ci si può permettere di stare mesi e mesi senza segnare soprattutto nei big match”, l’argentino ha risposto così:
“Ricorda anche tu che io per l’Inter lascio sempre tutto. Come l’anno del mondiale che stavo con la caviglia distrutta ma mentre altri si preparavano per fare un gran mondiale io ero sempre dentro al campo e non mi sono mai perso neanche un allenamento fino alla finale di champions ho giocato così tutte le partite. Ricordatelo SEMPRE prima di ricordarmi tu a me da dove vengo pagato”.
L’ex Racing ha chiarito il concetto e ha anche raccontato della sua condizione fisica durante l’annata del 2023 per far capire ai suoi tifosi quanto tenga a questi colori. Il commento è stato poi rimosso ma già dopo 1 minuto dalla sua pubblicazione aveva già fatto il giro del web.
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Serie A
Juventus, Cabal in arrivo al JMedical: filtra pessimismo
Juan Cabal rischia di saltare tutto il resto della stagione a causa di un infortunio. Sono queste le sensazioni che si percepiscono prima degli esami.
Nella giornata di ieri la federazione colombiana ha comunicato lo stop del difensore e il ritorno immediato in Italia per tutti gli esami del caso. A breve sarà al JMedical.
Juventus, esami per Cabal: si teme il peggio
Col passare delle ore, il pessimismo sull’infortunio del colombiano è aumentato vertiginosamente. Infatti, quel generico “problema al ginocchio” nasconderebbe in realtà qualcosa di più grave.
In una stagione maledetta per tanti calciatori, in cui anche la Juventus ne ha già fatte le spese, potrebbe aggiungersene a sorpresa un altro. Per l’ex Hellas Verona infatti si teme la rottura del legamento crociato che, se fosse confermata, causerebbe l’istantaneo stop fino al termine del campionato.
Nelle prossime ore il giocatore arriverà prima a Torino e poi al Jmedical per determinare finalmente l’entità dell’infortunio. Naturalmente tutte le ipostesi sono possibili, ma quello che filtra non è nulla di incoraggiante.
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