Inter, le prestazioni sottotono di Frattesi e Zielinski contro il Milan rivelano quanto i cosiddetti gregari non siano vicini al livello dei titolari.
La sconfitta in Supercoppa contro il Milan brucia ancora in casa Inter, seppur le dovute riflessioni siano partite già dalla triste notte di Riyadh.
Vedere sfumare un trofeo e’ pur sempre un boccone difficile da digerire, ma ancora di più lo sono i modi e i motivi per i quali ciò e’ avvenuto.
La tenuta fisica della squadra, in particolare, e’ crollata nell’ultima parte del match, e ha costretto Simone Inzaghi a fare sapiente uso dei cambi, alla luce anche dei problemi fisici riscontrati, fino a quel momento, da De Vrij e Calhanoglu.
E qui si arriva al tasto dolente. Chi e’ subentrato ha deluso di gran lunga le attese, facendo rimpiangere i titolari.
Detto di Kristian Asllani, il quale ha dimostrato ampiamente di non saper toccare i livelli di Calhanoglu, gli altri due elementi che hanno deluso in Arabia Saudita sono stati Piotr Zielinski e Davide Frattesi.
Entrati per dare fosforo, i due sono apparsi spaesati e anonimi, a tratti con la tendenza a nascondersi.
Il secondo, più colposamente, si e’ anche “macchiato” di una disattenzione decisiva in occasione del gol del 3-2 firmato Abraham.
Forse distratto dai pensieri del mercato, che lo vogliono scontento e desideroso di andare alla Roma, Frattesi e’ ormai un oggetto misterioso e indecifrabile nello scacchiere di Inzaghi.
Eppure non mancano le occasioni in cui il ragazzo viene chiamato in causa per placare la sua voglia di giocare di più.
Basti pensare che, da inizio stagione, il centrocampista ex Sassuolo ha collezionato 22 presenze, e con esse anche 3 gol e un assist.
La conclusione e’ presto definita. Sebbene, infatti, lo stesso si ritrovi davanti giocatori del calibro di Barella, Mkhitaryan e Calhanoglu, non si può dire che a Frattesi venga tolto il giusto spazio per provare a sovvertire le gerarchie.
Lo stesso discorso può valere anche per Zielinski, chiamato a ricoprire più ruoli a seconda della necessità, ma anche lui con il vento a corrente alternata.
Sembra anche superficiale descrivere a parole, infine, questo cosa significhi in termini pratici, ovvero una coperta “corta” per Inzaghi anche in presenza di molti giocatori a livello numerico.
Un dislivello di qualità che mostra, ancora di più, quanto i gregari siano forti, ma non ancora pronti per essere titolari in un’Inter che corre su tre fronti.
Aggiornato al 08/01/2025 4:46
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