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Serie A

Inter, verso Udine: sorpasso in difesa?

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Inter, Inzaghi

L’Inter prepara la sfida di domani sera a Udine: Inzaghi pensa ad un cambio in difesa.

Domani sera  potrebbe andare in scena un’edizione de Il Sorpasso in chiave nerazzura alla Bluenergy Arena: infatti molto probabilmente sarà di nuovo il turno di Yann Bisseck titolare.

Dopo un avvio infelice a Genova con il mani all’ultimo minuto che costò il pareggio ad Inzaghi, Bisseck che era stato “battezzato” titolare in questa nuova stagione era stato riproposto dalla panchina nelle seguenti sfide per dar spazio all’esperienza di Pavard.

Come scrive la Gazzetta dello Sport oggi in edicola, la bella prova di Bisseck in Champions contro il City e il rendimento altalenante di Pavard potrebbero infatti offrire al centralone tedesco un’altra chance già domani, in vista di un trittico di impegni che conivolgerà poi la partita di Champions contro la Stella Rossa e il Torino.

Una possibilità da cogliere al volo per il tedesco, visto che in questo inizio di stagione la difesa interista non è così impermeabile rispetto alla scorsa stagione e può aprirsi una concreta chanche di diventarne il titolare. Nella sfida specifica di Udine, la fisicità di Bisseck potrebbe essere la soluzione giusta contro l’ariete friulano Lucca.

Serie A

Milan, un progetto ambizioso: partnership con la Repubblica Democratica del Congo

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Il Milan sta per siglare una sorprendente partnership con la Repubblica Democratica del Congo, un progetto ambizioso per promuovere turismo e sport giovanile.

Il Milan è uno dei club più attivi nel panorama italiano in termini di accordi commerciali, ma la nuova collaborazione che sta per essere ufficializzata ha destato grande curiosità tra i tifosi e non solo.

Come rivelato da Calcio&Finanza, i rossoneri sono in procinto di siglare una partnership con la Repubblica Democratica del Congo, un’intesa innovativa nel calcio italiano ma già sperimentata da altri club europei.

Milan

I TIFOSI DEL MILAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Milan, un progetto a sostegno della comunità

Questa collaborazione prevede un impegno significativo del Milan in una serie di progetti destinati a migliorare le condizioni socioeconomiche del Paese, con il calcio come punto di partenza ma con l’obiettivo di promuovere anche altri settori.

Il governo congolese sta puntando fortemente sul turismo come strumento per valorizzare il Paese e migliorare la qualità della vita della popolazione, e un accordo con una squadra di caratura internazionale come il Milan potrebbe accelerare questo percorso.

Un pilastro del progetto è lo sviluppo dello sport giovanile, che sarà sostenuto con l’aiuto di organizzazioni locali e globali. Questa iniziativa ricorda da vicino la partnership tra l’Arsenal e il Ruanda, che ha dato visibilità internazionale al Paese africano.

Un verbale del Consiglio dei Ministri congolese afferma: “Questa partnership con una squadra prestigiosa come il Milan si inserisce perfettamente nella nostra strategia per promuovere la Repubblica Democratica del Congo come una destinazione turistica di rilievo”.

I colloqui tra le parti, avviati la scorsa estate con il supporto delle autorità italiane, sono finalizzati alla creazione di un Protocollo d’Intesa che sfrutti la visibilità del calcio per portare lo Stato dell’Africa centrale alla ribalta mondiale.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’accordo, che dovrebbe avere una durata triennale, potrebbe prevedere la presenza del logo Visit Congo sul retro della divisa rossonera e all’interno dello stadio San Siro.

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Serie A

Giuntoli: “La Juventus il massimo cui si può ambire”

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juvnetus, giuntoli

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Cristiano Giuntoli ha parlato della nuova Juventus, cambiata radicalmente dal suo arrivo.

Cristiano Giuntoli, sin dal suo arrivo alla Juventus dal Napoli poco più di un anno fa, ha più volte sottolineato che approdare in bianconero fosse il suo sogno sin da piccolo. Da bambino andava allo stadio con suo padre Tiziano, tifoso sfegatato, e quei ricordi lo accompagnano ancora oggi:

“Era un tifoso fanatico, mi portava alle partite quando avevo otto anni” ha raccontato con commozione. Per lui, essere alla Juventus rappresenta il massimo traguardo: “La Juve è un punto d’arrivo, il massimo cui si può ambire” ha detto, sottolineando quanto sia speciale lavorare nel club che ha sempre amato fin da piccolo.

Indice

Una gestione responsabile delle finanze

La Juventus, pur partendo da una situazione finanziaria complicata, è riuscita a portare a termine operazioni di mercato importanti senza compromettere l’equilibrio economico. Giuntoli spiega che non esiste un trucco: “Bisogna semplicemente fare i conti, considerando una prospettiva di cinque anni”.

L’esempio è chiaro: un giocatore che in passato guadagnava 13 milioni lordi è stato sostituito da uno costato 10 milioni, ma con uno stipendio notevolmente inferiore. “Così, tra ingaggio e ammortamento, risparmiamo oltre 30 milioni di euro”. La strategia era precisa: ridurre il monte ingaggi e ringiovanire la rosa, obiettivi raggiunti con successo.

Sulla pressione e la responsabilità in un club storico come la Juventus

Giuntoli ammette che lavorare in bianconero comporta una grande responsabilità: “Qui c’è sicuramente più pressione, ma io preferisco parlare di senso di responsabilità. Appena arrivato, ho percepito subito la storia e il peso di questo club. Non sono uno che lascia trasparire le emozioni, quindi anche la pressione la gestisco interiormente, mantenendo sempre lucidità e serenità”.

Ricordi d’infanzia e idoli bianconeri

Entrare nel J-Museum è sempre un momento emozionante per Giuntoli: “Ogni volta penso a mio padre e mi rendo conto di dove sono arrivato. Mi vengono in mente le immagini della Juventus che sognavo da bambino”.

“I miei idoli? Zoff, Cabrini, Scirea, e anche Causio, che è stato un fuoriclasse. E poi Furino, un simbolo della mia epoca da tifoso”.

Il fiuto per i talenti: tra dati ed emozioni

Quando si tratta di scegliere un giocatore, Giuntoli non si affida solo ai numeri: “I dati raccontano la storia di un calciatore, ma per me è fondamentale l’emozione. Devo vederlo e capire cosa mi trasmette. Anche se tutti i dati sono importanti, senza quella sensazione non ho una visione completa”.

E come in ogni lavoro, ci sono scommesse vinte e perse: “Certo, qualche errore l’ho fatto. La trattativa più complicata? Forse Osimhen, ci ho messo quattro mesi per portarlo a Napoli”.

Il futuro con Thiago Motta sulla panchina della Juventus

L’arrivo di Thiago Motta alla Juventus è stato frutto di una lunga trattativa. “Sapevamo che non eravamo gli unici interessati a lui, ma abbiamo giocato le nostre carte e sposato in pieno il suo progetto calcistico”.

E riguardo un piano B: “Sì, c’era, ma preferisco non fare nomi. Era un allenatore straniero che lavora ancora in Europa”.

Sui rimpianti di mercato

Nel mondo del calcio, ci sono sempre rimpianti. “Tutti ne abbiamo” ammette Giuntoli. “Ad esempio, Calafiori è un rimpianto per tutto il calcio italiano, non solo per la Juventus. Dobbiamo riflettere su come abbiamo lasciato andare un giocatore del suo talento”.

Su Vlahovic, invece, il direttore sportivo ha le idee chiare: “Nel calcio di Thiago può succedere di essere sostituiti all’intervallo, nulla di particolare. Il rinnovo? Non è un problema, lo faremo”.

Calciomercato Juventus, il ds Cristiano Giuntoli

Le favorite per lo scudetto e il futuro della Juventus

Per quanto riguarda la corsa al titolo, Giuntoli si mostra cauto: “È presto per dirlo, ma Inter e Napoli sono le squadre da battere. L’Inter per la sua esperienza, il Napoli per la sua nuova strategia. E la Juve? Abbiamo cambiato tanto, quindi c’è sempre un rischio. Siamo ancora alla scoperta di noi stessi, ma sono curioso di vedere dove possiamo arrivare”.

Giuntoli racconta come si gestiscono situazioni delicate come quelle di Chiesa e McKennie: “Con chiarezza e semplicità. Con Chiesa siamo stati onesti fin dall’inizio, trovando insieme la soluzione migliore per lui. McKennie, invece, non è mai stato fuori dal progetto, il problema riguardava solo il rinnovo”.

Il direttore sportivo si è poi detto entusiasta di Koopmeiners: “È speciale, sa sempre cosa fare con la palla e ha una tecnica eccezionale. Un giocatore che fa la differenza”.

E su Thiago Motta, aggiunge: “Ha avuto un grande impatto alla Juventus. È empatico, ha una personalità forte e vive per questo lavoro. È un predestinato”.

Le bugie nel mondo del calcio

“Io non dico bugie, al massimo ometto qualcosa. Sono bugie bianche, ma le subisco anche. Quando un giocatore ha già deciso di andare altrove e cerca di nasconderlo, a volte faccio finta di credergli”.

Su Allegri e il bel gioco

Su Allegri, Giuntoli preferisce non esprimersi, ma sul tema del bel gioco e dei risultati ha una visione chiara: “Equilibrio e comando del gioco sono fondamentali. Una squadra forte deve saper fare tutto, non solo vincere”.

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Serie A

Paganini: “La Juve sta pensando al dopo Vlahovic”

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Juventus Vlahovic

Il giornalista della Rai ha risposto ad alcune domande sul momento delle tre big del nostro campionato. Leggi con noi le parole di Paganini.

Paolo Paganini, intervenuto a Maracanà, ha risposto ad alcune domande sul momento di Juventus, Inter e Milan. In particolare, si è soffermato sul momento no di Vlahovic, che nelle ultime giornate è stato spesso criticato.

 

Le parole di Paganini

Su Fonseca e Leao.
“E’ chiaro che il derby fosse un esame definitivo per Fonseca, che ha superato brillantemente. E’ un bonus che si poterà avanti per un po’, ma tutti i problemi visti prima spero che siano stati superati. Lo vedremo nelle prossime partite. Leao è un giocatore che deve sentire la fiducia addosso, ma devi prenderlo com’è”.

La rosa dell’Inter.
“L’anno scorso tutti abbiamo detto che aveva una rosa di qualità, cosa è cambiato? Se andiamo a vedere sono arrivati Taremi, Zielinski, a oggi questo discorso che non ha due squadre non esiste. Ha allargato la rosa“.

Su Vlahovic.

“Mi hanno sorpreso le sue dichiarazioni di Vlahovic, sono inopportune in questo momento. Per quanto hanno pagato e per le aspettative della Juve ci si aspettava molto di più. Se vuole far vedere che i colpi ce li ha deve crearsi anche lui le occasioni. Dai rumors che ho la Juve si sta guardando in giro, vedi David del Lille e Osimhen. Motta per me troverà la soluzione con Vlahovic, e se non la trova lo mette in panchina”.

Juventus, Paganini

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