L’Inter batte la Roma uno a zero. Decisiva la rete di Marcus Thuram. Nerazzurri da soli in testa alla classifica. Di seguito, le pagelle del match.
Sommer 6,5: Compie una sola parata in tutta la partita, ma è decisiva. Si allunga come un gatto sul colpo di testa ravvicinato di Cristante.
Bastoni 6: Non fa nulla di eclatante, ma è pulito in impostazione.
Acerbi 6: Il giudizio sui difensori dell’Inter è praticamente lo stesso per tutti. La Roma fa troppo poco in avanti per poter incidere sulla loro prestazione, ma tutto sommato controlla bene Lukaku e merita la sufficienza.
Pavard 5,5: Paga la proverbiale attenzione di Inzaghi sugli ammoniti e viene sostituito all’intervallo. Non sfigura in maniera particolare, ma da un giocatore del suo livello ci si aspetta sempre un impatto diverso sul gioco della squadra. (Dal 1st Darmian 6: La solita partita diligente e ordinata, da soldatino.)
Di Marco 6,5: Quando gioca lui sai che da quella fascia verranno creati i presupposti per una situazione pericolosa. Il suo mortifero sinistro è già al quarto assist in campionato, più un gol. (Dal 38st Carlos Augusto 6,5: “Non sono molti i mancini in grado di calciare in quel modo di destro” Andrea Stramaccioni ipse dixit. Gioca poco, ma colpisce una traversa d’autore.)
Barella 5,5: Non è in un gran momento. Il centrocampo della Roma è fra i più fisici del campionato e tiene a bada la sua verve agonistica.
Calhanoglu 6: Mezzo voto in più per la straordinaria coordinazione con cui colpisce una traversa praticamente da fermo, ma anche lui, come Barella, viene abbastanza soffocato dalla fisicità del centrocampo giallorosso. (Dal 30st Asllani 5,5: Negli ultimi due mesi aveva fatto minuti soltanto contro il Bologna e la Salernitana. Ma la Roma non è il Bologna né la Salernitana.)
Mhkitaryan 5,5: Nella vigilia del match è stato identificato come “il rimpianto di Mourinho”. Probabilmente, per quanto fatto vedere in questo avvio di stagione, lo è, ma sicuramente in questa partita non lo dimostra. (Dal 30st Frattesi 6: Non incide in maniera particolare, ma sicuramente dal suo ingresso in campo il centrocampo guadagna in vivacità grazie ai suoi impulsi.)
Dumfries 5,5: Nell’early game ubriaca Zalewski con una serie di finte di corpo degne di Vinicius Jr. su EA FC 24. Tuttavia, il giovanotto italo-polacco non si scompone e contiene bene le folate dell’olandese. (Dal 40st De Vrij s.v: Not on the pitch for long, come direbbero in Inghilterra.)
Thuram 7: Suo il guizzo che regala la vittoria e la testa della classifica ai nerazzurri. La sua bruciante rapidità nei primi metri è stata un fattore per tutta la partita e si conferma tale nell’anticipo che mette fuori causa Llorente.
Lautaro 6,5: Partita da capitano. Fa il centravanti. La seconda punta. Si abbassa per cucire il gioco. Si allarga per dare aria alla manovra. Prende calci. Difende palloni e li ripulisce. E’ sempre più un centravanti totale e totalizzante.
Rui Patricio 6,5: Una sola grande parata, nel forcing iniziale dei nerazzurri, di piede su Thuram. Poi tanti tentativi dell’Inter, ma tutti fuori dallo specchio.
N’Dicka 6: Non bellissimo da vedere, ma efficace. Non è ancora pulitissimo in impostazione e appare abbastanza sgraziato, ma è in evidente migliorato nelle ultime partite rispetto alle sue primissime uscite in maglia giallorossa.
Llorente 5: Sarebbe stata una partita da 6,5 la sua. Forse 7. Ma l’errore sul gol di Thuram è troppo grave perché rende vani ottanta minuti pressoché perfetti della sua squadra. Grossolano non solo il cosa, ma soprattutto il come.
Mancini 6,5: Sta diventando un difensore di alto livello. Non solo ruvido. Non solo temperamento e cattiveria agonistica. La sua è una difesa caratterizzata da una sicurezza a tratti dileggiante. E sta anche limitando i cartellini…
Zalewski 6: Soffre Dumfries in avvio, ma poi gli prende le misure anche grazie all’aiuto di El Shaarawy. (Dal 30st Celik 6: Nella sua esperienza romana ha giocato quinto a destra. Quinto a sinistra. Terzo di difesa a destra. Ovunque. Tranne che nel suo ruolo. Dispiace che non si riesca mai a esprimersi al suo massimo, ma anche adattandosi dimostra di essere un giocatore di alto livello.)
Cristante 6,5: A lui l’ingrato compito di fare spalo fra la mediana e la trequarti per non far sentire troppo solo Lukaku. In novanta minuti fa tutto. Il regista. La mezz’ala. L’interno di centrocampo. E pure il trequartista. Sfiora anche il gol con uno splendido inserimento di testa, ma Sommer è un gatto e para.
Paredes 6: Sta crescendo di condizione. Alterna una regia precisa a interventi ruvidi ed efficaci. Probabilmente l’eredità di Matic è troppo pesante e sbaglia ancora troppe scelte, ma sta diventando l’uomo d’ordine che vuole Mou. (Dal 44st Azmoun s.v: Dispone di troppo poco tempo per incidere.)
Bove 6: Anche lui fa qualcosa come quattro o cinque ruoli. Sempre con la stessa intensità e abnegazione. Esce con la lingua di fuori. (Dal 39st Aouar 5,5: Dare una insufficienza a un giocatore che gioca una decina di minuti scarsi, recupero compreso, può sembrare pretestuoso, ma un giocatore della sua qualità non può scaraventare in tribuna l’ultimo cross della partita. Indolente.)
Kristensen 5,5: Un altro equivoco tattico. Non ha la gamba per fare il quinto e non si capisce perché gli venga chiesto di farlo. In una difesa molto bloccata fa il suo, garantendo ordine e fisicità, ma non ha la progressione per ripartire in campo aperto e contribuisce involontariamente a schiacciare la Roma.
El Shaarawy 6,5: Il più positivo dei suoi. Le poche escursioni fuori dalle mura della Roma portano il suo nome. (Dal 39st Belotti 5,5: Mourinho gli chiede di girare attorno a Lukaku, ma non è un compito nelle sue corde. Ha troppo poco tempo per incidere, ma la sensazione è che sia una coppia male assortita.)
Lukaku 6: Non tira mai verso la porta, ma non è colpa sua. Non gli arriva un pallone giocabile fronte la porta e quelli spalle alla porta sono spesso imprecisi.
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