Serie A
Juventus, aumenta la fiducia per il rinnovo di Rabiot
La questione più urgente in casa Juventus è quella legata al rinnovo di Adrien Rabiot. Nelle ultime ore c’è stato un avvicinamento tra le parti.
L’ufficialità di Thiago Motta non è ancora arrivata, ma la Juventus ha già iniziato a lavorare per il nuovo allenatore.
Dopo l’acquisto di Di Gregorio dal Monza, si continua a lavorare per un difensore (Calafiori primo nome della lista), per un centrocampista di spessore (Douglas Luiz e Koopmeiners su tutti) e per un’ala (ipotesi Savinho) viste le possibili cessioni di Chiesa e Soulé.
Tuttavia, in cima ai pensieri di Giuntoli in questo momento c’è il rinnovo di Adrien Rabiot. Il centrocampista francese ha il contratto in scadenza il 30 giugno e la squadra bianconera sta cercando alacremente di raggiungere un accordo con la sua madre-agente per conservare uno dei pilastri della squadra, di cui Motta conosce e apprezza moltissimo le qualità.
La dirigenza juventina sa che bisogna fare in fretta, perché l’Europeo alle porte può rappresentare una vetrina per il calciatore francese e attirare l’attenzione di altri top club europei.
Juventus, più vicina la permanenza di Rabiot
Stando alle ultime indiscrezioni, però, l’ultimo incontro tra le parti ha segnato diversi passi in avanti e adesso c’è fiducia di poter mettere tutto nero su bianco in pochi giorni.
I bianconeri hanno offerto al giocatore un rinnovo biennale (con opzione per un terzo anno) a cifre leggermente inferiori ai 7 milioni netti che percepisce attualmente. Ovviamente per aumentare la cifra sono inclusi anche premi legati al raggiungimento di obiettivi personali e di squadra, ma non solo.
La Juventus, infatti, è disposta a garantire al giocatore la fascia di capitano nel post-Danilo per consolidare il ruolo da leader del ragazzo, non solo tecnico ma anche simbolico.
Proprio questo aspetto sembra aver colpito particolarmente il francese.
Le richieste iniziali elevatissime della madre sembrano solo un brutto ricordo. Adesso la distanza tra le parti è minima e aumenta l’ottimismo.
Si attendono sviluppi nei prossimi giorni, ma il futuro di Rabiot potrebbe essere ancora a tinte bianconere.
Serie A
Juventus, Koopmeiners arrivato al JMedical : si sottoporrà ad accertamenti strumentali
Secondo quanto emerso nelle ultime ore il calciatore della Juventus Teun Koopmeiners è arrivato questa mattina al JMedical per sottoporsi a accertamenti strumentali.
Juventus-Koopmeiners, la situazione
La Juventus di mister Motta è riuscita a trovare la vittoria nell’ultimo impegno in campionato contro il Monza grazie alle reti di McKennie e Nico Gonzalez.
La vittoria per i bianconeri era fondamentale vista la situazione in classifica, ma purtroppo c’è una nota negativa ovvero l’uscita dal campo per infortunio del centrocampista olandese Teun Koopmeiners.
Lo stesso centrocampista nel corso della mattinata si è recato al JMedical per sottoporsi ad esami strumentali dopo il fastidio muscolare accusato.
Serie A
Ciro Ferrara: “Il Napoli può arrivare fino in fondo, l’Atalanta non è più una sorpresa”
L’ex calciatore Ciro Ferrara ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’io Sport su varie temi legati al Napoli e non solo.
L’ex difensore di Napoli e Juventus e attuale opinionista sportivo Ciro Ferrara ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, dove ha parlato di diversi temi tra cui la volata scudetto, il Napoli di Conte a l’Atalanta di Gasperini.
Le parole di Ferrara
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex calciatore Ciro Ferrara rilasciate ai microfoni di Radio Anch’io Sport:
“È un campionato molto interessante, c’è grande equilibrio e anche i risultati di ieri lo dimostrano. In questo momento lì davanti sono in tante le squadre che possono lottare per questo obiettivo”.
Il Napoli può arrivare fino in fondo?
“Trovatemi un motivo perché non possa farlo. Conte ha ridato fiducia all’ambiente intero, in primis ai giocatori. Conoscendo Antonio, sono sicuro che cercherà di mantenere l’attenzione molto alta fino alla fine.
Cercherà in tutti i modi di raggiungere questo obiettivo. Conte ha sistemato la fase difensiva, sono convinto che nonostante l’assenza importante di Buongiorno, credo che possa mantenere il trend difensivo”.
Ti sta deludendo la Juve?
Cosa ne pensi di Vlahovic? “Vlahovic è un giocatore che andrà sempre in doppia cifra. Sul legare il gioco con la squadra, invece, ha tanti margini di miglioramento e dovrà farlo. Dovrà migliorare anche le sue reazioni quando viene sostituto, deve ancora crescere.
Ci sono dati oggettivi sulla Juve: tanti pareggi, non è un problema di Thiago Motta o di altro, sono le aspettative più che altro. È stato mandato via un allenatore vincente come Allegri, perché si aveva la necessità di avere un calcio diverso.
Come sempre, sono i risultati che danno sempre ragione o meno a un ambiente intero e ora Juve è costretta a rincorrere. Ieri ha ottenuto una vittoria importantissima, non importa come sia arrivata”.
Volatona scudetto fino alla fine?
“Gennaio è un mese di scontri diretti veramente interessante. L’Atalanta avrà alla prossima Lazio, poi Juve e Napoli.
A fine gennaio avremo un’idea più chiara. Inter, Atalanta e Napoli hanno qualcosa in più. Inter quest’anno più orientata alla Champions? Non credo”.
La favola dell’Atalanta
“Sarebbe una storia incredibile. Non è più una sorpresa, è una certezza. Soltanto complimenti alla società, ma anche a un allenatore che ormai da tanti anni siede sula stessa panchina, eventi ormai più unico che raro. Potrebbe giocarsela fino alla fine e magari ripercorrere altre bellissime storie, come quella della Sampdoria nel ’91”.
Ranieri può rilanciare la Roma nelle zone alte della classifica?
“Credo che il ritardo sia corposo, sinceramente vederla nella maggiore competizione europea la vedo dura. Là davanti corrono e sono poi tante”.
Ridurre il numero delle squadre di Serie A?
“Forse sì, poter ridurre le squadre potrebbe essere un vantaggio. Bisogna anche dire che a miei tempi c’erano tre sostituzioni. Adesso con i 5 cambi, il minutaggio è inferiore, anche se sono aumentati partite e rose”.
Del Piero alla presidenza della Figc?
“Ho letto questa cosa, mi pare che Alex non fosse stato informato di tutto ciò e si è trovato anche un po’ sorpreso. In futuro, l’esperienza di un ex atleta può essere migliorativa. Ma sono dinamiche che non credo Alex voglia vivere in questo momento”.
Ce la faremo a qualificarci per il Mondiale?
“Si deve sempre far fatica, ma sono molto fiducioso”.
Rivedremo Ciro Ferrara allenatore?
“No, lo escludo. Sono contentissimo di quello che sto facendo. Continuerò su questa strada ancora per un po’ “.
Serie A
Inter-Como sarà la partita di Barella. Tra ambizioni e ricordi
Inter-Como, Simone Inzaghi può sorridere: Nicolò Barella torna finalmente disponibile. E con il Como ha un legame che dura da tempo.
La storia di Nicolò Barella al Como inizia nel 2016. Nel mese di gennaio di 9 anni fa il giocatore sardo lascia temporaneamente il Cagliari per approdare al Como in prestito. Una parentesi di mezza stagione segnata dalla retrocessione in Serie C, ma fondamentale per spiccare il volo verso la consacrazione nel calcio che conta.
Prima dell’Inter: il prestito di Barella al Como
Quando Barella prepara i bagagli e parte per la sua prima esperienza lontano dalla Sardegna, non ha ancora compiuto 20 anni. Ad attenderlo c’è Como, la città che ospita la prossima avversaria dell’Inter, squadra di cui oggi è un pilastro nella corsa allo scudetto.
È in Serie B come il club rossoblu, al quale il giocatore ha uno spazio limitato: così parte, cogliendo l’occasione di maturare e farsi le ossa in un ambiente dove il talento da solo non basta. In questo modo il Cagliari protegge e valorizza un giovane dal potenziale straordinario; il Como, in lotta per la salvezza, aggiunge qualità alla rosa.
Nonostante gli sforzi, il Como non evita la retrocessione in Serie C. Barella, però, torna in Sardegna arricchito da un bagaglio di esperienze positive: minuti preziosi in campo, prestazioni convincenti e un rodaggio che lo trasforma rapidamente in titolare del Cagliari.
Il rientro dal Como e la crescita al Cagliari
I suoi numeri al club sardo parlano chiaro: 16 presenze, tutte da titolare, 1407 minuti giocati, un assist e nessun gol. Ma i dati raccontano solo una parte della storia. In quella fetta di campo, Barella ha iniziato a mostrare le qualità che lo hanno reso uno dei migliori interpreti del ruolo, non solo in Italia.
Il trasferimento a Como porta la firma di Gianfranco Matteoli, ex bandiera del Cagliari e Campione d’Italia con l’Inter. “Matteoli è una delle persone più importanti della mia carriera – ha rivelato Barella nel 2022 – Mi ha aiutato a crescere nelle giovanili e mi ha portato a Como. Gli devo molto. Quando sono arrivato all’Inter era emozionato, un segno ulteriore del nostro legame”.
Sull’esperienza a Como, Barella ha aggiunto: “La mia prima avventura lontano da casa, vicino a Milano. È stata dura per la retrocessione, ma bellissima per le amicizie strette. Quel periodo di cambiamenti mi ha fatto crescere e posso solo dire grazie alla città”.
Como è stata una tappa cruciale per acquisire fiducia e consapevolezza: “Lì ho iniziato la convivenza con mia moglie e ho capito che potevo diventare un calciatore di alto livello”. Solo tre anni dopo, nel 2019, Barella è poi approdato all’Inter diventandone una colonna portante e affermandosi come uno dei migliori centrocampisti d’Europa.
Ecco perché oggi, per Barella, l’incontro con il Como non potrà non far riafforare qualche ricordo.
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