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Juventus, buon compleanno a De Ceglie

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Juventus

Paolo De Ceglie, collaboratore del vivaio bianconero, compie oggi gli anni. Per ormai l’ex difensore italiano gli auguri da parte di tutta la Juventus

Il collaboratore del settore giovanile, nato ad Aosta, oggi compie 38 anni.

Juventus, la carriera in bianconero di De Ceglie

Andando a ricordare la sua carriera in veste bianconera, il suo ruolo naturale era il terzino sinistro. Ma si poteva adattare anche come esterno di centrocampo. E’ cresciuto nel vivaio della Juventus, iniziando la carriera da professionista nella stagione 2006-07, anno della Serie B dei bianconeri. Poi ritorna dal prestito al Siena nella stagione 2008-09, con i bianconeri che riscattano l’altra metà del cartellino. Si infortuna in modo grave nella stagione 2010-11, ed è costretto a stare fuori per 6 mesi.

Durante la stagione, torna solo nelle partite finali. Nella successiva stagione, mette a segno il suo primo gol in Serie A con la maglia bianconera, nel match contro il Chievo. Nell’aprile 2012 contro il Cesena, arriva al traguardo delle 100 presenze con la Juventus. E nella stessa stagione conquista con la Vecchia Signora anche lo scudetto.

Tra il 2012 e il 2013 conquista oltre a un altro scudetto, anche due Supercoppe italiane. Viene poi ceduto in prestito al Genoa nel gennaio 2014, poi tornato alla base va di nuovo in prestito, al Parma. Poi torna in bianconero a fine stagione, ma per lui un altro prestito, all’Olympique Marsiglia, in Francia. Tornato alla base, nella stagione 2016-17 non fa alcuna presenza e viene messo fuori rosa dal club bianconero. E a fine stagione rimane svincolato, chiudendo ufficialmente la sua avventura con i bianconeri.

Serie A

Lazio, Castellanos: l’esito degli esami e quando rientra

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Lazio, Castellanos

Castellanos lavora con lo staff medico, dopo l’infortunio rimediato contro il Verona. Gli esami hanno rilevato un problema agli adduttori della coscia sinistra.

Il Taty Castellanos, nell’ultima partita di campionato contro il Verona, ha lasciato il campo a causa di un problema alla coscia sinistra. Gli esami strumentali hanno individuato un affaticamento agli adduttori della gamba del calciatore. I tempi di recupero sono ancora da definire: per questo il bomber biancoceleste sarà monitorato giorno per giorno. La società e tifosi della Lazio attendono con ansia il ritorno del loro attaccante.

Indice

L’inizio di Castellanos

L’attaccante argentino la scorsa stagione aveva fornito delle prestazioni piuttosto deludenti, collezionando solamente 4 gol in Serie A. Quest’anno, invece, ha iniziato il campionato con un piglio nettamente differente. Infatti, nelle prime 4 giornate ha già messo a referto 3 reti: ad un passo dall’eguagliare l’annata precedente.

Grazie a queste sue prestazioni non ha solo convinto la tifoseria biancoceleste ma anche il CT dell’Argentina Lionel Scaloni, che lo ha convocato per la partita con la Colombia dello scorso 10 Settembre.

Castellanos

VALENTIN CASTELLANOS PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Castellanos come sostituto di Immobile

Ciro Immobile ha dato il suo addio alla Lazio dopo 8 anni nell’ultima sessione di mercato, in direzione Besiktas. C’erano dubbi sul fatto che Castellanos potesse sostituire fin da subito il suo ex capitano nel ruolo di centroavanti, visto soprattutto l’andamento della scorsa stagione.

Per il momento l’argentino ha rispettato e addirittura superato le aspettative che c’erano sulla sua figura. I tempi dell’infortunio ancora non sono noti, ma il bomber della Lazio scalpita per tornare a far gioire i suoi tifosi.

Quanti gol può fare il Taty

Castellanos vuole conquistare la fiducia del CT della sua nazionale, per provare a strappare una candidatura in vista del Mondiale del 2026. Questa stagione sarà per lui fondamentale. Ha l’opportunità di giocare in una grande squadra, nella quale è messo al centro del progetto. In zona gol l’obiettivo iniziale è quello della doppia cifra, sperando di poter fare di più arrivando ad una quota intorno alle 15 reti.

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Serie A

Lazio, Luis Alberto al vetriolo: “Sarei rimasto a vita, ma il clima lì è marcio. Su Tare e Inzaghi…”

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Luis Alberto ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Cronache di Spogliatoio”, in cui ha ripercorso i motivi del suo addio alla Lazio.

Luis Alberto e la Lazio, quantomeno nei panni della società biancoceleste, non si sono lasciati benissimo. A dimostrazione di tale assunto l’acredine con la quale il centrocampista spagnolo parla quando ne ha occasione.

Lazio, le parole di Luis Alberto

In un’intervista concessa a “Cronache di Spogliatoio, il calciatore iberico ha ripercorso le orme del suo ciclo in biancoceleste ed è tornato sui motivi che lo hanno portato alla decisione di lasciare la Capitale.

Di seguito, le sue parole.

Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita… Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente”.

Luis Alberto Lazio

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Serie A

Roma, Sabatini duro: “Friedkin in delirio di onnipotenza. Come si può esonerare De Rossi?”

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Roma

Walter Sabatini, ex-dirigente della Roma, ha commentato con un duro post su Instagram la decisione dei Friedkin di esonerare De Rossi.

L’ex-direttore sportivo giallorosso, che già aveva modo di commentare la situazione di De Rossi alla Roma in un’intervista a Radio Serie A, si è espresso in maniera lapidaria sull’esonero dell’ex-bandiera romanista.

Roma, le parole di Sabatini su De Rossi

Di seguito le parole dell’ex-dirigente giallorosso.

Sono amareggiato. Anni fa un notabile dell’ambiente disse una cosa sottoscrivibile: il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Oggi vale solo il primo presupposto ed è inutile aspettarsi che ci si possa essere accorti dei miglioramenti di una squadra sperimentale. E’ altrettanto inutile aspettarsi che si rendano conto di dover acquisire cultura calcistica e generale, assumendo, con pieni poteri, profili come Boban e Maldini, che tre anni fa, insieme a Massara, hanno dato vita alla rifondazione del Milan: che ha portato allo scudetto in pochissimo tempo. Ma De Rossi licenziato no, non si può fare: qualcuno sta vivendo in un delirio di onnipotenza“.

Roma

DANIELE DE ROSSI SALUTA I TIFOSI DELLA ROMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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