Serie A
Juventus-Cagliari, le formazioni ufficiali
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4 mesi fail

Juventus-Cagliari: la Coppa Italia dei bianconeri comincia dagli ottavi di finale, in programma all’Allianz Stadium contro i sardi.
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Contestata e fischiata. Il capolavoro tattico contro il Manchester City, aiutato e non poco da un Guardiolismo putrescente e sul punto di esaurirsi completamente, è stato spazzato via dalla prestazione contro il Venezia. Chi si stupisce di questa schizofrenia di prestazioni, evidentemente segue il calcio in maniera miope.
Un conto è giocare contro i Citizens, con tutti i favori del pronostico da un lato e con un avversario che tiene sempre la spalla: dove tu devi limitarti (si fa per dire) a difenderti in maniera ordinata per poi ripartire con tantissimo campo davanti. Diverso è giocare contro una squadra che da un lato non ha nulla da perdere e dall’altro lotterà con le unghie e con i denti per salvarsi, consapevole di non avere nulla da perdere.
L’aspetto delle motivazioni e della tenuta mentale è però fondamentale. E’ facile trovare le motivazioni per affrontare una squadra di Guardiola, in un palcoscenico probante come quello della Champions League. Lo è molto meno mentalizzarsi immediatamente, a pochi giorni di distanza e con l’adrenalina ancora in corpo, sul campionato, quando ti trovi davanti un avversario completamente diverso e che pensa a te da una settimana.
Uno step di maturità che solitamente le grandi squadre riescono a fare e il nocciolo sta tutto qui. Poiché la Juventus, attualmente, non è (ancora) una grande squadra. Il campionato è ancora lungo e quello di Thiago Motta sotto la Mole è un progetto dichiaratamente pluriennale. Sarebbe un grave errore di recentismo emettere delle sentenze dopo i primi sei mesi del primo anno, ma c’è comunque un fattore da considerare.
A Torino, sponda bianconera, in questo momento si parla apertamente del quarto posto come dell’obiettivo stagionale. Per onestà intellettuale bisogna riconoscere che la postura della società era la stessa anche l’anno scorso, ma la damnatio memoriae che la nuova proprietà ha operato in estate sulla gestione Agnelli e sull’Allegrismo pretendeva di recidere il legame con il passato.
Questa linea imprenditoriale è stata fatta passare come un percorso virtuoso, porto a trascinare Madama al “Next Level” intraprendendo una sorta di restaurazione tecnica. La verità però è un’altra, ovvero che le tanto decantate macerie non c’erano e non ci sono mai state. La demonizzazione di chi c’era prima ha portato in dote uno sperpero economico disdicevole, per poi ritrovarsi a perseguire gli stessi obiettivi di prima.
Dopo quasi 200 milioni spesi sul mercato, per potare i rami secchi e creare una squadra fatta ad immagine e somiglianza di Motta, la Juventus gioca peggio; ha meno punti in classifica; e gli stessi obiettivi stagionali. Sarà un percorso lungo (non c’è dubbio) e magari lastricato di soddisfazioni, ma era davvero necessaria una rivoluzione a Torino?
E’ stato davvero giusto salutare un terzo posto in classifica e una Coppa Italia in bacheca come un disastro, per poi ritrovarsi sei mesi a vedere quello stesso risultato (tanto vituperato l’anno scorso, quando in panchina c’era chi rappresentava un modo diverso e probabilmente inaccettabile di vedere il calcio) come una sorta di salvagente?
Juventus-Cagliari, le formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali di Juventus-Cagliari.
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Locatelli, Kalulu, McKennie; Koopmeiners, Thuram; Conceicao, Yildiz, Mbangula; Vlahovic. Allenatore: Thiago Motta.
CAGLIARI (4-2-3-1): Cagliari: Scuffet; Zappa, Palomino, Wieteska, Augello; Zortea, Marin, Prati, Deiola (C); Gaetano; Lapadula. Allenatore: Davide Nicola.
Serie A
Lecce, calendario a metà tra grandi e piccole: c’è speranza?
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4 ore fail
29/04/2025
Il Lecce, dopo l’uragano dei giorni scorsi, si prepara ad affrontare le ultime 4 infuocate partite che decreteranno la salvezza o la retrocessione in Serie B.
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I salentini sono riusciti a strappare un punto importantissimo a Bergamo nonostante il lutto e le decisioni discutibili della Lega Serie A riguardo lo svolgimento del match.
Lecce, Hellas Verona e Torino per aggrapparsi all’ultimo treno
La squadra di Giampaolo ha rialzato la testa proprio nel momento più difficile e ora davanti ha 4 finali che ne decideranno il destino. Il bilancio generale di questa stagione è sicuramente negativo ma la cessione di Dorgu a gennaio e qualche infortunio grave di troppo hanno influito come fattori sorpresa.
Il vantaggio sulla zona retrocessione è di soli 2 punti e con la coppia Empoli-Venezia in ripresa a livello di prestazioni, il rischio di scendere di categoria è altissimo perciò fondamentali saranno i prossimi impegni specialmente quelli Hellas Verona e Torino.

LA GRINTA DI WLADIMIRO FALCONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Infatti, il calendario dei giallorossi prevede nel prossimo turno l’incontro col Napoli di Conte ora più che mai lanciato verso lo Scudetto e obbligato a vincere per mantenere le distanze dall’Inter. Al Via del Mare dunque andrà in scena una sfida decisamente proibitiva sulla carta ma l’ultima prestazione fa ben sperare l’ambiente.
Poi però l’11 maggio sarà la volta della trasferta in veneto dove effettivamente ci si giocherà tutto sia da una parte che dall’altra. Contro la squadra di Zanetti si capirà se ci sono i presupposti per continuare a sperare, così come nel turno successivo quando in Puglia arriverà un Torino ormai senza ambizioni ma comunque molto blasonato.
La 38 esima giornata invece vedrà il Lecce protagonista all’Olimpico contro una Lazio probabilmente ancora in corsa per un piazzamento europeo di prestigio e ancora una volta i pronostici saranno sfavorevoli.

La lotta per rimanere in Serie A è sempre più nel vivo. A quattro giornate dal termine un solo imperativo: vietato sbagliare.
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Oltre a Napoli ed Inter per lo Scudetto e la lotta per la Champions League anche la battaglia per non retrocedere spariglia di nuovo tutte le carte: 5 squadre racchiuse in solamente 3 punti. Un vero e proprio ingorgo. E il bello deve ancora venire.
Serie A: chi scende in Serie B?
A quattro giornate dalla fine vietato sbagliare. Cagliari, Hellas Verona e Parma possono gestire un margine consistente, il Venezia sta meglio delle concorrenti.
Sette le squadre coinvolte, con il quadro che si inizierà a delineare fin dalla prossima giornata. Da tenere a mente che, in caso di arrivo a pari punti tra quartultima e terzultima, si procederà a uno spareggio con gare di andata e ritorno. Se fossero più di due a concludere pari, allora subentreranno i criteri della classifica avulsa.
Ben sei squadre in otto punti: Cagliari (33), Verona e Parma (32), Lecce (27), Venezia ed Empoli (25), e il Monza, già sicuro della retrocessione a quota 15 punti. Ma andiamo per gradi.
Calendario e scontri diretti
Con la vittoria in casa dell’Hellas Verona il Cagliari di Davide Nicola strappa 3 punti che hanno il sapore di salvezza. Il calendario dei sardi non è molto proibito: Udinese in casa, Como in trasferta e poi Venezia in casa, si finisce sul campo del Napoli.
L’Hellas Verona, nonostante la sconfitta casalinga, allerta ma non fa scattare un grande allarme, nonostante il digiuno di vittorie che dura da un mese e mezzo. Le ultime 4 giornate per la squadra scaligera prevedono: l’Inter alla prossima giornata, poi scontro diretto col Lecce in casa, di nuovo al Bentegodi contro il Como e si conclude a Empoli.
Discorso diverso quello che coinvolge il Parma. La squadra di Christian Chivu ha concluso un ciclo tosto raccogliendo 6 punti contro Inter, Fiorentina, Juventus e Lazio. Gli appuntamenti che restano, però, non sono comunque facili. Il Como sarà al Tardini nel weekend, poi lo scontro diretto in casa dell’Empoli. Quindi Napoli e Atalanta per concludere contro le grandi.
Il Lecce di Giampaolo, dopo la protesta nei confronti della Serie A, strappa un punto pesante a Bergamo contro la Dea. Il divario però, dalla zona calda, è comunque minimo. I giallorossi riceveranno il Napoli capolista nel prossimo turno. Si prosegue con Verona in trasferta, Torino in casa e Lazio all’Olimpico.
Il Venezia di Di Francesco, del che ne dica la posizione, è viva e combatte. La sconfitta col Milan (0-2) la tiene in zona retrocessione. L‘agenda veneta è piuttosto complicata. Si apre col Torino in trasferta, a seguire Fiorentina in casa e Cagliari in Sardegna, per poi chiudere contro la Juventus al Penzo.
Altra squadra nella zona calda, l’Empoli di Roberto D’Aversa. Da tempo la squadra toscana è in caduta libera. In tutto il 2025 non ha ancora trovato un successo in campionato, pur essendo arrivata in semifinale di Coppa Italia. Il calendario della Serie A per l’Empoli prevede nel prossimo turno la Lazio, per poi avere una serie di scontri diretti con Parma (in casa), Monza (trasferta) e Verona (in casa).
Fanalino di coda, e anche certo di giocare nella Serie B dell’anno prossimo, il Monza. Cinque sconfitte di fila e situazione disperata, il morale non può essere alto. L’ultimo ko è maturato sul campo della Juventus (2-0). Il prossimo avversario sarà l’Atalanta, allo U-Power Stadium. Quindi l’impegno in trasferta a Udine, la partita in casa con l’Empoli per poi chiudere a San Siro contro il Milan.
Chi la spunterà alla fine in questa corsa senza esclusione di colpi?

Il centrocampista della Juventus, arrivato in estate dall’Aston Villa, non ha mai dato la sensazione di poter incidere con la Vecchia Signora. Solo colpa sua?
Douglas Luiz si è sfogato. Lo ha fatto ,probabilmente, più con la pancia che con il cervello. Sta di fatto, però, che non si è arreso. Il brasiliano sta lottando, quantomeno per rialzare la sua carriera, che sia con la Juventus o altrove.

IGOR TUDOR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus: la parabola di Douglas Luiz
Sicuramente ci si aspettava di più dalla stagione del giocatore verdeoro in quel di Torino. Non di certo quello che è accaduto negli ultimi tempi. Tra infortuni, poche occasioni, scarsa forma (negata dallo stesso Douglas Luiz), alti e bassi con Thiago Motta, con la Vecchia Signora non è stato mai un fattore.
E pensare che aveva scelto fortemente la Juventus, anche quando aveva gli occhi di mezza Premier League interessati al suo profilo.
E da lì, molto probabile, ripartirà quest’estate. Quasi sicuramente già a giugno. L’ex Aston Villa preme per capire, più che partire. Tanti gli interrogativi che lo affliggono. Quanto spazio potrebbe avere, da lì in avanti?. Quale sarà il nuovo allenatore?. Che tipo di Juventus gli potrà spalancarsi, nel caso – remoto – di permanenza?.
A queste domande il board bianconero ancora non dato risposte. Probabilmente qualche indicazione potrebbe trapelare tra qualche mese. Di sicuro, però, non certezze in tempi brevi. Così, l’entourage si muove, per capire le intenzioni del giocatore, che non ha messo grossi paletti sul suo destino. Non chiede chissà cosa. Vuole giocare. La cosa che più gli è mancato in quest’avventura.
Quale scenario per Douglas Luiz?
Difficile la permanenza in Serie A. Più probabile la migrazione verso altri lidi. Certo, vorrebbe rimanere in orbita Champions League. Giocare, competere e magari vincere trofei importanti.
Soprattutto, mantenere il salario di Torino, 5 milioni netti a stagione. Elemento che restringe di molto le possibilità di addio che, se sarà a titolo definitivo, dovrà quantomeno avvenire almeno alla stessa cifra con cui è arrivato.
Qui entra in giovo la Premier League. Nella massima serie inglese, il brasiliano ha lasciato un ricordo enorme, importante, che ancora adesso lo precede. Newcastle e Nottingham, entrambe in corsa per un posto Champions, insieme a City e Chelsea, sono le più interessate.
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