Serie A
Juventus, Calvo: “Le società sono aziende vere e proprie. Ci si deve mettere in discussione”
Il dirigente della Juventus, Francesco Calvo, ha parlato a margine dell’evento SIOS24 Winter: ovvero lo Startup Italia Open Summit.
Il dirigente della Juventus Francesco Calvo ha preso la parola al SIOS24 Winter, appuntamento dedicato all’innovazione, sottolineando l’impegno della società.
Juventus, le parole di Calvo
L’intervento di Calvo riportato da Calcio e Finanza:
“Non ci si pensa, ma le società sono aziende vere e proprie. Noi abbiamo oltre 250 dipendenti, una struttura con ruoli definiti e un fatturato da mezzo miliardo l’anno. Il calcio è un mondo molto autoreferenziale, però dobbiamo metterci più in discussione.”
Matteo Di Tria
Serie A
Juventus-Cagliari, le formazioni ufficiali
Juventus-Cagliari: la Coppa Italia dei bianconeri comincia dagli ottavi di finale, in programma all’Allianz Stadium contro i sardi.
Contestata e fischiata. Il capolavoro tattico contro il Manchester City, aiutato e non poco da un Guardiolismo putrescente e sul punto di esaurirsi completamente, è stato spazzato via dalla prestazione contro il Venezia. Chi si stupisce di questa schizofrenia di prestazioni, evidentemente segue il calcio in maniera miope.
Un conto è giocare contro i Citizens, con tutti i favori del pronostico da un lato e con un avversario che tiene sempre la spalla: dove tu devi limitarti (si fa per dire) a difenderti in maniera ordinata per poi ripartire con tantissimo campo davanti. Diverso è giocare contro una squadra che da un lato non ha nulla da perdere e dall’altro lotterà con le unghie e con i denti per salvarsi, consapevole di non avere nulla da perdere.
L’aspetto delle motivazioni e della tenuta mentale è però fondamentale. E’ facile trovare le motivazioni per affrontare una squadra di Guardiola, in un palcoscenico probante come quello della Champions League. Lo è molto meno mentalizzarsi immediatamente, a pochi giorni di distanza e con l’adrenalina ancora in corpo, sul campionato, quando ti trovi davanti un avversario completamente diverso e che pensa a te da una settimana.
Uno step di maturità che solitamente le grandi squadre riescono a fare e il nocciolo sta tutto qui. Poiché la Juventus, attualmente, non è (ancora) una grande squadra. Il campionato è ancora lungo e quello di Thiago Motta sotto la Mole è un progetto dichiaratamente pluriennale. Sarebbe un grave errore di recentismo emettere delle sentenze dopo i primi sei mesi del primo anno, ma c’è comunque un fattore da considerare.
A Torino, sponda bianconera, in questo momento si parla apertamente del quarto posto come dell’obiettivo stagionale. Per onestà intellettuale bisogna riconoscere che la postura della società era la stessa anche l’anno scorso, ma la damnatio memoriae che la nuova proprietà ha operato in estate sulla gestione Agnelli e sull’Allegrismo pretendeva di recidere il legame con il passato.
Questa linea imprenditoriale è stata fatta passare come un percorso virtuoso, porto a trascinare Madama al “Next Level” intraprendendo una sorta di restaurazione tecnica. La verità però è un’altra, ovvero che le tanto decantate macerie non c’erano e non ci sono mai state. La demonizzazione di chi c’era prima ha portato in dote uno sperpero economico disdicevole, per poi ritrovarsi a perseguire gli stessi obiettivi di prima.
Dopo quasi 200 milioni spesi sul mercato, per potare i rami secchi e creare una squadra fatta ad immagine e somiglianza di Motta, la Juventus gioca peggio; ha meno punti in classifica; e gli stessi obiettivi stagionali. Sarà un percorso lungo (non c’è dubbio) e magari lastricato di soddisfazioni, ma era davvero necessaria una rivoluzione a Torino?
E’ stato davvero giusto salutare un terzo posto in classifica e una Coppa Italia in bacheca come un disastro, per poi ritrovarsi sei mesi a vedere quello stesso risultato (tanto vituperato l’anno scorso, quando in panchina c’era chi rappresentava un modo diverso e probabilmente inaccettabile di vedere il calcio) come una sorta di salvagente?
Juventus-Cagliari, le formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali di Juventus-Cagliari.
Juventus (In Attesa).
Cagliari (In Attesa).
Serie A
Roma, il primo acquisto è in dirigenza: arriva Balzaretti
Con Ranieri in panchina la Roma guarda già al futuro. In attesa di nuove risposte sul campo, arrivano le prime novità anche in dirigenza.
La Roma sta vivendo una delle stagioni più complicate della propria storia, tra risultati deludenti in campo e critiche sempre più aspre nei confronti della dirigenza, ritenuta il più evidente punto debole del progetto giallorosso.
Con l’arrivo di Claudio Ranieri in panchina, il club spera di invertire la rotta, anche se la sconfitta contro il Como ha dimostrato che servirà del tempo per risollevare la squadra. Intanto, però, a livello dirigenziale si notano i primi cambiamenti: l’organigramma della società si arricchisce con un volto noto ai tifosi romanisti.
Roma, Balzaretti di nuovo giallorosso
Secondo quanto riportato dall’edizione online de Il Tempo, Federico Balzaretti farà il suo ritorno alla Roma: questa volta non in campo, ma con un ruolo dirigenziale. L’ex terzino, che ha indossato la maglia giallorossa dal 2012 al 2015, è stato scelto per ampliare l’area scouting del club e per ricoprire l’incarico di Loan Manager.
In questa nuova veste, Balzaretti avrà il compito di monitorare i calciatori romanisti in prestito, seguendone la crescita e valutando il loro possibile ritorno in rosa.
Con questa mossa, Florent Ghisolfi punta a rinforzare anche la struttura societaria, affidandosi a una figura che conosce bene l’ambiente giallorosso. Una decisione che mira a costruire una base solida per un progetto a lungo termine.
Mentre la squadra è ancora alla ricerca della propria identità, la società sembra aver intrapreso un percorso di rinnovamento per colmare alcune lacune strutturali. Con l’arrivo di Ranieri e il ritorno di Balzaretti, la Roma prova a gettare le basi per risalire la china, sia dentro che fuori dal campo.
Serie A
Monza, si punta su Casadei
Il Monza, data la scarsità dei risultati ottenuti fino ad ora in questa stagione, inizia già a preparare il terreno per la prossima finestra di mercato.
Il Monza e il suo DS Adriano Galliani sembrano in pole position per quanto riguarda la corsa al mediano italiano espatriato all’estero Cesare Casadei.
Il ragazzo, attualmente in forza al Chelsea, si era già messo in mostra l’anno scorso in Serie B inglese con il Leicester. L’allenatore di quel Leicester era Enzo Maresca, attuale allenatore dei Blues, che ha deciso di confermarlo in prima squadra, dopo che il ragazzo era stato richiamato alla base lo scorso Gennaio.
L’idea del Monza sarebbe quella di chiudere anzitempo le trattive con club e giocatore, in modo tale da avere il giocatore a disposizione già dal prossimo gennaio.
Casadei e l’interesse di altre squadre
Il club londinese, che precedentemente aveva fatto muro ad ogni richiesta sul giocatore, sembrerebbe aver cambiato idea. Considerando anche la grandissima concorrenza nel ruolo e la giovanissima età del giocatore, che chiaramente necessiterebbe di più spazio.
In Italia non c’è solo il Monza che punta al giocatore, bensì anche Lazio e Fiorentina sono sulle sue tracce. Entrambe in ricerca di un possibile nuovo innesto da arruolare nel minor tempo possibile.
La richiesta iniziale per il giocatore sembra essere di 20 milioni di euro. Cifra che ha spaventato precedenti pretendenti, come gli olandesi del Feyenoord, e sembrerebbe poter allontanarle altre, facilitando la strada a Galliani e il suo Monza.
Casadei al Monza
L’idea sembrerebbe quella di provare a prendere il giocatore in prestito già da questo gennaio. Regalando così a Nesta un nuovo centrocampista di livello, che fino ad ora tanto è mancato ai brianzioli.
Dati gli infortuni di Gagliardini e del capitano Matteo Pessina, attualmente il Monza si trova in grande difficoltà in mezzo al campo. Con i soli Bianco e Bondo disponibili, oltre ad un inaffidabile Sensi purtroppo troppo incline ai guai fisici., la soluzione potrebbe essere quella di portare il giovane Casadei in Italia.
Dove sicuramente troverebbe più spazio (fino ad ora solo 5 presenze con i blues), anche in vista dei suoi impegni con le nazionale U21.
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