Serie A
Juventus: Chiesa torna in gruppo, Vlahovic a parte

La Juventus per la 24esima di Serie A contro l’Udinese. Il numero 7 vicino al rientro da titolare, mentre il serbo continua differenziato.
La Juventus vuole riprendere la corsa scudetto dopo la sconfitta nell’ultimo turno di Serie A contro l’Inter. La squadra di Massimiliano Allegri dovrà vedersela contro l’Udinese all’Allianz Stadium.
Ma come stanno i bianconeri? I dubbi principali erano legati alle condizioni di Federico Chiesa e di Dusan Vlahovic. Le notizie che giungono dall’ultimo allenamento danno il nazionale italiano in crescita. Ha svolto tutta la sessione con il gruppo, e punta al rientro da titolare ai danni di Yildiz.
Discorso diverso invece per il centravanti serbo. Vlahovic è uscito malconcio dalla sfida di San Siro, e sta smaltendo i postumi di un sovraccarico muscolare. Lo staff della Juventus monitora la situazione giorno per giorno, ma non vuole forzarne il rientro. Anche perchè contro l’Udinese Allegri potrà ricontare su Milik, che rientrerà dopo aver saltato l’ultimo turno per il cartellino rosso rimediato contro l’Empoli.
Chiesa titolare e turno di riposo per Vlahovic? Allegri scioglierà le riserve solamente a ridosso della sfida contro l’Udinese.
Serie A
Bologna, Dallinga: una stagione flop, ma con un gran finale

Il Bologna sbarca in finale di Coppa Italia grazie soprattutto ai gol del tanto criticato Dallinga. La sua è una stagione deludente, ma non è ancora finita…
La squadra di Italiano sta portando a termine una stagione meravigliosa, dove è in piena corsa per un piazzamento in Champions League, ma soprattutto è in finale di Coppa Italia. Il lavoro del tecnico ex Fiorentina sembra veramente aver valorizzato tutti i componenti della rosa che stanno rendendo al massimo delle loro capacità, al netto di uno: si tratta ovviamente di Thijs Dallinga, anche se nel passaggio del turno di coppa c’è ben incisa la sua firma.

L’URLO DI VINCENZO ITALIANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Bologna, Dallinga: acquisto sbagliato o stagione storta?
È veramente difficile credere all’idea che un dirigente del calibro di Giovanni Sartori abbia sbagliato un acquisto da quasi 20 milioni ed è altrettanto difficile da credere che un giocatore non riesca a dare il suo meglio in un contesto e in un ambiente ricco di entusiasmo e di energia positiva.
Che il cambio di campionato fosse netto, lo si sapeva fin dal suo arrivo in Italia, ma un rendimento così poco proficuo sia in termine di gol che di prestazioni, non era messo in preventivo. Nelle ultime partite Dallinga sembra essere in leggera ripresa e sembra che stia trovando maggiore fiducia grazie anche ai pesanti gol in Coppa Italia.
È un giocatore che in estate difficilmente verrà venduto alla stessa cifra per la quale è stato acquistato e per questo con tutta probabilità, farà parte della rosa del Bologna anche nella prossima stagione, con l’obiettivo di migliorare i numeri di quest’annata.
La riserva che cresce all’ombra del titolare

Joshua Orobosa Zirkzee guarda avanti ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ormai sono quasi 3 cicli di attaccanti che indossano la maglia rossoblù dove la riserva riesce poi a emergere e a ritagliarsi il suo spazio: dai tempi di Arnautovic, che era il titolare inamovibile al netto di qualche acciacco fisico, c’era un Zirkzee che sedeva in panchina e prendeva appunti.
Con la titolarità nell’anno successivo dell’olandese, viene acquistato Castro che senza dare nell’occhio si fa qualche partita qua e la nella prima stagione per rompere il ghiaccio e prendere confidenza con il nuovo campionato. Poi, in questa annata si prende il posto da titolare ai danni di Dallinga, che sulla carta doveva essere il nuovo bomber del Bologna.
Serie A
L’Inter, la matematica spiega il momento attuale

L’Inter vive un momento difficile in un finale di stagione che attualmente vede gli uomini di Inzaghi ancora in corsa per campionato e Champions.
L’Inter ha perso ogni possibilità di conquistare il Triplete, con la squadra che sembra, sempre più, affaticata. Inzaghi è fermo sul lottare su ogni traguardo possibile ma la matematica sembra comprovare che i nerazzurri potrebbero davvero essere stremati.
Si sapeva già da inizio stagione che questa, per chi avesse voluto combattere su più fronti, sarebbe stata difficile: le nuove regole della Champions League con più partite, un campionato di Serie A con tante partite ostiche e poi la Coppa Italia. Insomma, un lunghissimo percorso fatto di impegni pressanti e a ritmi molto serrati.
E se Simone Inzaghi sembra sempre più categorico nel non voler parlare di stanchezza, purtroppo il calo delle ultime due giornate dell’Inter sembra evidente. Le due sconfitte con Bologna e Milan segnano un probabile cambio di passo dei giocatori che sono apparsi alquanto spenti.

YANN SOMMER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, cosa ti aspetta?
Se poi sei l’Inter che è attualmente prima in classifica a contendersi il primato con il Napoli, le cose si complicano anche considerando che la squadra partenopea avrebbe la matematica dalla sua. Come?
Facendo un calcolo delle ore giocate da tutti i giocatori schierati in campo, dalle due squadre, il risultato è impressionante: il club nerazzurro raggiunge quota 50.417′ mentre i rivali partenopei si fermano a quota 35.640′.
Ciò che preoccupa ora sono le prossime partite che non saranno affatto semplici: già domenica 27 aprile, quando ci sarà Inter-Roma e poi il 30 aprile, quando i nerazzurri saranno attesi nella città catalana per la sfida al Barcellona.
Due partite che potrebbero vedere allonatanarsi ogni sogno di gloria perché con il primo dei due match si potrebbe perdere il primo posto nella corsa allo Scudetto, e con il secondo compromettere la corsa in Champions League.
I tifosi devono augurarsi che i giocatori abbiano ancora abbastanza tenacia e fame di vittoria da continuare a spingere. Ma riusciranno i giocatori più spremuti finora ad avere ancora le forze per essere determinanti?
Alcuni di questi hanno già raggiunto cifre molto alte di minuti complessivi giocati: Sommer è a quota 3.870′, Bastoni e il capitano Lautaro a 3.455′ (ma quest’ultimo allungherà vista la squalifica del difensore), Barella a quota 3.242′, Mikhitaryan a 3.200′ e Thuram a 3.004′. Mentre nel Napoli il più presente in campo è Rrahamani che si frema a quota 3.046′ (cifre de La Gazzetta dello Sport).
La fine di questa stagione sarà, quindi, decretata anche dalla resistenza e dal cercare di superare i propri limiti.
Serie A
Juventus cosa cambia senza Champions: mercato e aumento di capitale

La sconfitta contro il Parma ha riaperto una ferita che sembrava cicatrizzata: la Juventus rischia seriamente di restare fuori dalla prossima Champions League,
A questo punto lo scenario non è più solo ipotetico, ma concretamente sul tavolo.
La classifica dice che i bianconeri sono quinti a pari punti con la Lazio, con il Bologna davanti e due scontri diretti da giocare in trasferta. Insomma, la situazione si è complicata. E le conseguenze sarebbero forti, non solo sul piano sportivo, ma soprattutto su quello economico e strategico.
L’impatto economico: 60 milioni in meno
Restare fuori dalla Champions significherebbe perdere almeno 60 milioni di euro, tra premi UEFA, sponsor, diritti TV e visibilità internazionale. Un colpo durissimo per una società che sta già cercando di rimettere i conti in ordine dopo gli anni post-pandemia e le note vicende giudiziarie.
L’aumento di capitale: la mossa preventiva di Exor
La proprietà, però, si è mossa in anticipo: Exor ha già autorizzato un aumento di capitale fino a 115 milioni di euro, un’iniezione vitale per sostenere la struttura in caso di mancata qualificazione alla Champions.
Questo consentirebbe al club di:
- Evitare cessioni forzate a giugno
- Rinviare decisioni sui big (come Chiesa o Vlahovic) alla sessione estiva avanzata
- Avere più potere contrattuale nelle trattative in uscita
Juventus, cessioni: sì, ma non obbligate subito

IGOR TUDOR E DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’uscita dalla Champions non significherà smantellamento, ma il player trading rimane una voce fondamentale. In ogni caso, grazie all’aumento di capitale, la Juve potrà:
- Selezionare con calma chi sacrificare (evitando svendite)
- Gestire con strategia i rinnovi e le situazioni contrattuali (Chiesa, Bremer, McKennie, Vlahovic)
- Fare innesti mirati, magari puntando su profili più giovani o su occasioni a parametro zero
Mercato sostenibile, ma competitivo
La Juve punterà comunque a costruire una squadra competitiva, magari non da fuochi d’artificio, ma da idee forti. L’eventuale mancata Champions non fermerà operazioni già impostate, ma condizionerà le modalità e i tempi. E sarà determinante anche nella scelta dell’allenatore per il nuovo ciclo.
In sintesi:
- Senza Champions = -60 milioni
- Aumento di capitale = ossigeno immediato
- Cessioni = sì, ma senza panico
- Strategia = visione a medio termine, con attenzione ai giovani e al monte ingaggi
Elkann si è mosso in anticipo, e questo è già un segnale forte. Ma la Champions rimane una necessità, non solo un obiettivo sportivo.
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