Juventus e Allegri ai titoli di coda: 7 punti nelle ultime 8 gare certificano come il destino del tecnico livornese sia sempre più segnato.
Lo sosteniamo da tempo: la Juventus é entrata nel mood del cambiamento e al termine della stagione esso avverrà. Via Massimiliano Allegri, dentro un tecnico con caratteristiche differenti chiamato a sviluppare un nuovo progetto.
Da settimane si parla ininterrottamente del futuro tralasciando il presente con la Juventus che si ritrova in un vortice dannatamente negativo.
In termini di classifica la Vecchia Signora é in piena linea con l’obiettivo stabilito a inizio stagione: ma, quando porti a casa un solo successo nelle ultime 8 gare, i campanelli d’allarme iniziano a diventare assordanti.
Ma pensare che Allegri sia l’unico problema… sarebbe un grave errore.
La Juventus, per tornare a essere quella che tutti conoscono, al termine di questa stagione dovrà rivisitare più situazioni: a partire dal completare l’area sportiva inserendo qualche figura che vada a completare il lavoro di Giuntoli.
Da una parte un girone d’andata da applausi, dall’altra i 7 punti maturati nelle ultime 8 gare rappresentano una media da retrocessione (0,87 a gara, peggio hanno fatto solamente Sassuolo, Salernitana e Frosinone).
Ora, al di là del tema gioco o del non gioco, colpisce soprattutto come Allegri nell’ultimo mese e mezzo non sia riuscito a scuotere il gruppo dal punto di vista mentale-motivazionale. Un segnale ben peggiore rispetto alle prestazioni sul rettangolo di gioco.
La squadra è demotivata e impaurita con un crollo verticale che non ammette repliche e che vede nel mister livornese il responsabile principale.
Esonerare Allegri, in questo momento, sarebbe (forse) errato, anche perché all’orizzonte non si intravedono profili credibili e spendibili che possano accollarsi un impegno così dispendioso.
Pur alle prese con una situazione che va ben oltre il concetto di crisi, é possibile che con il minimo sindacale l’obiettivo possa essere raggiunto: superare in casa una Salernitana (ormai retrocessa), avere la meglio all’ultima giornata sul Monza e provare ad accaparrarsi qualche risultato qua e là.
Insomma: immaginarsi una Juventus che decide di cambiare subito il tecnico e che non trova la scossa auspicata, a cosa comporterebbe?
Anche se Allegri dovesse chiudere con un titolo, lo scenario non cambierebbe.
Ragionare in maniera così superficiale porterebbe a confermare di aver smarrito completamente la bussola. Ma, se cambiamento in panchina sarà (e come da tempo confermiamo) è perché alla Vecchia Signora hanno maturato che serva una boccata d’aria fresca.
Tutto molto fisiologico, forse, anche constatando come Allegri rappresenti la scelta di una dirigenza passata e che non esiste più.
Con un contratto in scadenza il 30 Giugno 2025, Allegri ha confermato di non aver affrontato ancora l’argomento futuro con la Società: “Quando in società avranno deciso me lo faranno sapere“.
In più, l’ingaggio del tecnico livornese da 7M€ netti più bonus è impattante, specialmente se rapportando un rosso in bilancio che al 30 giugno 2024 si stima possa essere superiore a quello del 2022-23 (-123,7M€).
L’eventuale qualificazione alla prossima Champions League e l’accesso al Mondiale per Club, ormai ufficiale, rendono la situazione più sostenibile. A maggior ragione considerando l’ultimo aumento di capitale da 200M€.
Aggiornato al 18/03/2024 17:05
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