Serie A
Juventus-Empoli, formazioni ufficiali

Juventus-Empoli, match valido per la 23esima giornata di Serie A, mette di fronte i bianconeri (padroni di casa) e i toscani.
L’imperativo è vincere. Lo ha detto Thiago Motta nella conferenza di ieri, lo ribadisce la classifica. Di quelle davanti non corre nessuna, ma sono comunque tante e l’ambiente, nell’eventualità in cui dovesse arrivare un altro insuccesso, rischia di diventare tossico. Per scacciare i fantasmi la Juventus dovrà battere l’Empoli in casa, squadra ostica ma in debito di punti poiché non vince dall’8 Dicembre: 5 sconfitte e 2 pareggi.
Juventus-Empoli, formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali.
Juventus: Di Gregorio; Savona, Gatti, Veiga, Weah; Locatelli, McKennie; Yildiz, Koopmeiners, Nico Gonzalez; Kolo Muani. Allenatore: Motta.
Empoli: Vasquez; Marianucci, Ismajli, De Sciglio; Gyasi, Henderson, Anjorin, Cacace; Esposito, Fazzini; Colombo. Allenatore: D’Aversa.
Serie A
Juventus, Moggi: “Motta? Adesso non è da esonerare, lo si poteva fare dopo Eindhoven”

L’ex dirigente della Juventus, Luciano Moggi, ha commentato la pesantissima sconfitta della Vecchia Signora all’Allianz Stadium contro l’Atalanta.
Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus, è intervenuto ai microfoni di TuttoJuve.com soffermandosi sulla pesante sconfitta dell’Allianz Stadium della banda di Thiago Motta contro l’Atalanta. Una disfatta totale per i bianconeri, abbandonati anche dalla tifoseria durante il match di ieri sera.
Ricordiamo, la Juventus non perdeva per 0-4 in un match casalingo dal derby contro il Torino nel lontanissimo 22 ottobre 1967.

DELUSIONE JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, le parole di Moggi
“Di che dobbiamo parlare? Lasciamo stare. Speriamo solo che a Firenze possano fare risultato”, ha detto l’ex dirigente bianconero dopo lo 0-4 che ha azzerato le possibilità di Scudetto per i bianconeri”.
Mi rivolgo all’ex dirigente, come procederebbe in questo caso?
“Non procederei, perché non conosco le dinamiche interne. Quando sento dire all’allenatore che bisogna riorganizzare lo spogliatoio, gli chiederei chi lo ha disfatto. Solo questo”.
Nel caso in cui dovessero esonerare Motta, a suo parere Tudor sarebbe il nome giusto da cui ripartire?
“Adesso Motta non è da esonerare, lo si poteva allontanare dopo la disfatta di Eindhoven in Champions League. Il PSV ha preso 7 gol in casa dall’Arsenal, mentre noi siamo stati eliminati. Questo fa capire la forza della Juve. Ci sono anche delle discrepanze a livello comunicativo: Locatelli dichiara di aver sbagliato tutto, poi arriva l’allenatore e dice che rifarebbe tutto. E’ lì che lo avrei mandato a casa a fare quello che gli pare”.
Serie A
Lazio-Udinese, le ultimissime sulle formazioni

Lazio-Udinese, vincere per superare la Juventus e per continuare a stare nelle zone alte della classifica. Nessun turnover per Baroni, che conferma Tchaouna al posto di Castellanos, mentre Runjaic si affida ancora a Lucca e Thauvin per provare a battere i biancocelesti.
Lazio-Udinese, le probabili formazioni:
Lazio (4-2-3-1): Provedel; Lazzari, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Tchaouna. All. Baroni
Udinese (4-4-2): Padelli; Ehizibue, Bijol, Solet, Kamara; Atta, Karlstrom, Lovric, Ekkelenkamp; Thauvin, Lucca. All. Runjaic.
Serie A
Milan, Piatek: “Quando ero qui mi voleva il Real Madrid…”

L’ex centravanti del Milan Krzysztof Piatek ha rivelato un retroscena legato alla sua breve esperienza a Milano.
A seguire l’intervista completa
Milan, le parole di Piatek
“IL REAL MADRID MI SEGUIVA”
“Ora posso rivelare i dettagli. C’era una situazione in cui, se avessi continuato a segnare al Milan come nella prima metà dell’anno anche per la seconda stagione, la scelta del Real Madrid sarebbe stata tra me e Jovic. So che gli scout mi osservavano e raccoglievano informazioni su di me al Milan”.
“LEONARDO E MALDINI SI ARRABBIARONO”
“Ho avuto un incontro con i dirigenti, Leonardo e Maldini. Erano un po’ arrabbiati con me per il fatto che i miei agenti avevano cercato di parlare con il Real e di sollevare la questione. Pensavano che fosse inappropriato perché giocavo già in un grande club come il Milan. Mi sono tirato fuori perché non ne sapevo nulla. Sapevo che c’era un certo interesse, ma era un proverbiale 50/50: o lo vogliono o non lo vogliono”.
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