Se la Juventus sostituisce Motta tra dieci giorni e non oggi, la motivazione è contabile: la scelta dipende dal peso che avrà sul bilancio. I dettagli:
I risultati altalenanti ottenuti finora nella stagione dalla Juventus starebbero spingendo la dirigenza verso una netta presa di posizione. Il coro dei tifosi, sia sui social che sugli spalti, che chiede a gran voce la testa del tecnico Motta, sembrerebbe aver raggiunto le orecchie dei dirigenti, che potrebbero intervenire dopo solo pochi mesi abortendo così il progetto nuova Juventus affidato a Thiago Motta.
Se la Juventus sostituisce Thiago Motta tra dieci giorni e non oggi/settimana scorsa, la motivazione è contabile: i costi sarebbero caricati sul prossimo trimestre ed il bilancio più sostenibile in estate. Questo è il tarlo che con ogni probabilità infesta le stanze dell’Head quarter bianconero, che dopo aver attuato una strategia perfetta per cercare con ogni mezzo possibile di abbattere i costi derivanti dalle spese della vecchia dirigenza di sicuro non vorrà incappare in qualche fastidiosa spesa non necessaria. Tuttavia, al momento della firma dell’accordo da 5 milioni di euro a stagione è noto che la Juventus si sia garantita un paracadute valido per le prime due stagioni, che consentirebbe al club di uscire ‘illeso’ almeno dal punto di vista economico in caso di esonero prematuro del nuovo tecnico.
la scelta dipende dal peso che avrà sul bilancio e, soprattutto, se la dirigenza bianconera potrà o meno permettersi di sostenere queste nuove operazioni non calcolate in precedenza. La semestrale al 31 dicembre 2024 ha offerto segnali rassicuranti – specifica il quotidiano -. Il percorso di risanamento dei conti prosegue, non senza difficoltà, e il conto economico ha mostrato un risultato netto finalmente positivo (16,9 milioni) dopo anni di perdite. Quasi certamente non ci sarà l’utile alla fine della stagione attuale
, ma l’evoluzione della gestione pare indirizzata nella giusta direzione”
Juventus, la scelta del nuovo allenatore
Oltre alle spese elencate in precedenza, che scatterebbero in caso di un prematuro esonero, andrebbero aggiunti i costi relativi alla scelta di una nuova guida tecnica a cui affidare la panchina, con il relativo staff. Chi sono, quindi, i possibili sostituti che potrebbero permettere alla Juve di raggiungere l’obiettivo minimo fissato, ossia la qualificazione in Champions League?
La scelta al momento sembrerebbe propendere verso due nomi: quello di Igor Tudor, e quello di Roberto Mancini, resta ora alla Juve capire chi sarà più adatto al compito.
Roberto Mancini: che come riporta il quotidiano, apparirebbe affascinato dall’idea di iniziare un’avventura sulla panchina bianconera e sarebbe dunque disposto a scendere a patti, accettando un contratto di 4 mesi con opzione di rinnovo automatico in caso di qualificazione alla prossima Champions League.
Igor Tudor: visto dalla dirigenza come un possibile traghettatore fino a fine stagione, anche se al momento non è stata specificata l’intenzione di preservare con lui una possibile opzione di rinnovo immediato in caso di qualificazione in Champions. A Tudor si aggiungono anche altri nomi, seppur molto più utopici e difficili da realizzare, come quelli di Gasperini e Conte. Tuttavia, come anticipato in precedenza, nonostante si tratterebbe di due ritorni in bianconero (Gasperini, nel 2003, vinse il Torneo di Viareggio da allenatore della Juve e Conte fu alla guida dal 2011 al 2014), rimangono molto complicati da realizzare.


ANTONIO CONTE RAMMARICATO A BRACCIA APERTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Aggiornato al 22/03/2025 14:17