Serie A
Juventus-Inter 0-1: le pagelle del successo nerazzurro
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3 anni fail

Juventus-Inter 0-1. Le pagelle della vittoria di misura dei nerazzurri a Torino, dopo circa un decennio.
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L’Inter torna a vincere allo Stadium esattamente 9 anni dopo. Nonostante non abbia brillato a livello di prestazione, la squadra di Simone Inzaghi è riuscita a trovare i 3 punti in questa partita importante.
Juventus-Inter 0-1: le pagelle interiste
Handanovic 6: salva in più di un’occasione nel corso della prima frazione. Decisivo il suo leggero tocco del pallone sul palo, durante il tiro di Zakaria nella ripresa.
D’Ambrosio 6: svolge correttamente il suo compito nel terzetto di difesa, tenendo bene le incursioni dei juventini.
Skriniar 7.5: annulla praticamente del tutto Vlahovic. Continua per il muro slovacco il suo periodi positivo.
Bastoni 5.5: prestazione sotto tono la sua. Ha difficoltà sul suo lato, con la presenza di Cuadrado e Dybala.
Dumfries 7: tra i più pimpanti nei suoi. Effettua diverse incursioni nell’area di rigore avversaria e si guadagna il penalty decisivo per questo match (Dal 14′ st) Darmian 6: copre molto bene la sua zona di campo, con minor spinta, ma con efficacia.
Barella 6: prestazione sufficiente per lui, dopo alcune gare completamente incolori.
Brozovic 5.5: il suo ritorno dall’infortunio si vede nei suoi errori odierni, tutt’altro che usuali per uno come lui. (Dal 32′ st) Gagliardini 6: entra e aiuta i suoi nella difesa del risultato.
Calhanoglu 6.5: il suo rigore decide il match, nonostante l’errore dal dischetto, poi successivamente ripetuto. (Dal 32′ st) Vidal 5.5: entra con il piglio non dei migliori quando viene chiamato in causa.
Perisic 6: poco concreto rispetto al solito, tuttavia il suo aiuto è importante in fase difensivamente.
Lautaro Martinez 5: altra partita completamente sbagliata per lui. (Dal 12′ st) Correa 5.5: non dà ai suoi la scossa giusta per
Dzeko 6: meglio in fase difesensiva, molto poco incisivo nelle azioni offensive. (Dal 46′ st) Gosens sv.
All Simone Inzaghi 6: riuscire a sfatare il tabù dello Juventus Stadium, dopo quasi un decennio, è qualcosa di davvero importante. Tuttavia la squadra è stata poco bella a vedersi, con diverse lacune evidenti.
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Nato nel 1989 a Viareggio (LU). Appassionato di calcio fin dall'età di 8 anni, ha iniziato la propria attività nel mondo dell'informazione sportiva con la pagina di Facebook Guerin Sportivo Pagina Fan. Ha collaborato con altre realtà locali e nazionali dell'informazione. Tesserato AIA della Sezione di Viareggio, dove ha ricoperto l'incarico di revisore dei conti e addetto stampa.

Serie A
Roma, Konè: il vero mattatore nerazzurro parla francese
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7 minuti fail
28/04/2025
Roma-Konè: Ranieri lo rimette in mediana davanti alla difesa, e cambia il corso del match. Il vero mattatore nerazzurro è manu Konè.
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L’impatto di Claudio Ranieri è stato semplicemente straordinario. Al di là dell’esperienza e della competenza tattica, ciò che ha davvero rivoluzionato la stagione giallorossa è stata la mentalità vincente che il tecnico romano ha portato con sé fin dal primo giorno. Un cambiamento che si è avvertito prima nelle teste dei giocatori, poi sul campo, trasformando una squadra sfiduciata in un gruppo compatto, determinato e affamato di risultati.
Ovviamente, i risultati non arrivano solamente grazie a un repentino cambio di mentalità. In un campionato estremamente competitivo, dove ogni punto pesa come un macigno, è stato fondamentale anche l’apporto delle scelte tattiche e gestionali di Sir Claudio Ranieri, che ha saputo leggere le situazioni con lucidità e intervenire nei momenti chiave.
Dal ritorno alla difesa a quattro al riposizionamento di alcuni giocatori in ruoli più congeniali, fino alla gestione dei cambi durante le partite – senza paura ha saputo alternare a seconda della forma un giocatore pagato solo qualche mese fa più di 30 milioni come Dovbyk, ed un giocatore che l’anno scorso giocava in una squadra arrivata 17esima, come Shomurodov: ogni mossa ha avuto un impatto concreto sul campo. Ranieri non ha stravolto la squadra, ma l’ha riorganizzata, ridandole equilibrio e, soprattutto, fiducia.

CLAUDIO RANIERI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Konè, e il ritorno davanti alla difesa
Quando lo scorso 17 novembre l’Italia affrontava la Francia a San Siro per il girone di Nations League, Manu Koné — proprio come ieri sera — fu schierato nella sua posizione naturale: quella di mediano unico davanti alla difesa, ruolo che ricopriva già ai tempi in Germania al Borussia Monchengladbach.
Il 23enne francese schierato in quella posizione ha neutralizzato i tentativi di Calhanoglu, senza mai sottrarsi ai duelli con Frattesi e Barella, imponendosi come il vero motore della squadra sia in fase difensiva che in quella di impostazione. Koné ha svolto il ruolo di playmaker con personalità, dettando i tempi di gioco e dando equilibrio a tutta la manovra.
Arrivato per 18 milioni sul finale del mercato estivo dalla Germania, dopo un duello infuocato tra Milan e Roma che ha visto infine prevalere i capitolini, Manu Koné si sta rivelando uno dei colpi più azzeccati della stagione.
Il centrocampista, che come Henry, Maignan e Mbappé è passato per l’INF di Clairefontaine – la prestigiosa accademia calcistica francese – sta ora trasformando in realtà i sogni d’Europa dei giallorossi, grazie a prestazioni sempre più convincenti.
Alla luce di questo rendimento, il suo valore di mercato è destinato a crescere sensibilmente. Le sue spiccate doti tecniche, abbinate a una personalità carismatica e mai sopra le righe, lo rendono uno dei profili più appetibili in vista della prossima sessione di mercato.

A Napoli si respira di nuovo aria di grande entusiasmo. La vittoria contro il Torino, arrivata grazie alla doppietta di Scott McTominay, ha rilanciato con forza le ambizioni Scudetto degli azzurri.
Il successo per 2-0, arrivato a quattro giornate dal termine del campionato, ha permesso al Napoli di staccare l’Inter in vetta alla classifica, riaccendendo la speranza di tornare sul tetto d’Italia due anni dopo l’ultima volta.
La serata del “Maradona” ha avuto un eroe chiaro: McTominay. Il centrocampista scozzese ha aperto le marcature nel primo tempo, risolvendo con un anticipo fulmineo una mischia nata da una palla vagante di Anguissa.
Il Torino ha provato a reagire con una chance importante per Adams, ma la squadra di Antonio Conteha saputo gestire il momento difficile con intelligenza, mantenendo il possesso palla e rallentando il ritmo.
Poco prima dell’intervallo è ancora McTominay a far esplodere lo stadio: su perfetto cross di Politano, il numero sette firma la sua doppietta personale, portando a undici il bottino di gol stagionali. Un rendimento straordinario per un giocatore che, all’inizio dell’anno, nessuno avrebbe immaginato potesse essere il trascinatore della corsa tricolore.
Ora il sogno Scudetto non è più un semplice miraggio: con solo 360 minuti da giocare, il Napoli ha il destino nelle proprie mani.
La città ci crede, la squadra è compatta e determinata. Il finale di stagione promette emozioni forti, con il Napoli che può essere ormai considerato il candidato numero uno alla vittoria del titolo.
(Foto: Depositphotos)
Serie A
Inter, danneggiata dalle contestazioni tra tifosi e società in una stagione così importante
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1 ora fail
28/04/2025
L’Inter sta attraversando una stagione molto impegnativa e nell’ultima settimana si è complicata ancor di più. I conflitti tifosi-società non aiutano la squadra
Sembra quasi assurdo pensare che in una società che negli ultimi anni ha sempre condotto un buon rapporto con la propria tifoseria, nella stagione più importante probabilmente dell’ultimo decennio, si crei un’aria di contestazione e di protesta che di certo non aiuta la squadra.
Dei ragazzi che fino a poco tempo fa stavano lottando su tutti i fronti e avevano bisogno di appigliarsi a qualsiasi cosa che avrebbe potuto dare loro un pò di energia mentale e fisica in più, hanno potuto contare solo in parte dell’aiuto della propria tifoseria.
A causa dell’eccessivo prezzo dei biglietti la curva Nord ha ormai da qualche tempo deciso di sostenere la squadra con cori e quant’altro solamente dal 20′ minuto in poi. Oltre a questo però, a causa di fattori extra-campo che hanno visto coinvolti alcuni dei componenti del tifo organizzato dell’Inter, sono stati rimossi alcuni striscioni e stendardi tradizionali e soprattutto non vengono più messe in pratica le meravigliose coreografie, che avrebbero di certo incoraggiato ancor di più la squadra di Inzaghi nelle partite importanti.

View of Stadio Giuseppe Meazza also known as San Siro Stadium, is a football stadium of A.C. Milan and Inter Milan in Milan, Italy.
Inter, questione biglietti dannosa per la società
Vista la stagione così delicata nella quale la squadra di Inzaghi sta cercando di combattere, il pubblico e la tifoseria ha un ruolo determinante e a volte può diventare un vero e proprio fattore. San Siro è uno stadio storico che mette i brividi a qualsiasi tipo di squadra o calciatore calchi il terreno di gioco e per questo può aiutare la squadra nei momenti più difficili, come da sempre ha fatto la tifoseria nerazzurra.
L’ultima partita contro la Roma è stato l’emblema dell’auto danno che l’Inter si sta recando: i primi 20′ minuti la squadra di casa era in palese difficoltà di fronte ad un avversario ben organizzato e qualitativo. L’ambiente in protesta però, risultava quasi spettrale con uno stadio condito da circa 70 000 persone in silenzio, con tanto di settore ospiti completamente sguarnito.
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