Serie A
Juventus-Inter: sarà la notte di Vlahovic?
Momento no per l’attaccante della Juventus, che contro i nerazzurri cerca il goal per ripartire. Ma l’Inter è la sua bestia nera e Allegri gli preferisce Kean
Nelle ultime due gare contro Fiorentina e Cagliari è partito sempre dalla panchina. E contro l’Inter, nella partita più importante, la situazione potrebbe ripetersi.
Nella testa di Max Allegri il ballottaggio è aperto: Kean è più in forma e sembra in vantaggio per giocare accanto a Chiesa.
Anche se la squadra nerazzurra, per il serbo, è indigesta: domenica sera ha l’occasione per sbloccarsi contro la sua ‘bestia nera’.
Il big match è la ghiotta occasione di Vlahovic per provare a svoltare una stagione finora complicata: per lui dieci presente in Serie A partendo titolare con Verona, Sassuolo, Lazio, Empoli, Bologna e Udinese.
Ha segnato all’esordio in Friuli, subito dopo in casa contro la squadra di Thiago Motta e una doppietta contro Sarri. Poi il nulla: Vlahovic non esulta dal 16 settembre, più di due mesi.
Anche se l’Inter è la squadra che il serbo ha affrontato più volte in carriera (11) e contro cui ha vinto in una sola circostanza (lo 0-1 di San Siro dello scorso anno): nessun’altra avversaria ha dato al centravanti più dispiaceri.
Anche l’attualità non promette bene: il confronto con Lautaro è emblematico.
Il serbo ha segnato 4 goal contro 12 giocando 692′ in meno dell’argentino, ossia quasi 8 gare. Questione del modo di giocare degli allenatori e di centralità, dell’importanza dei singoli all’interno della squadra.
Dusan ha perso la sua, che in bianconero forse non ha mai davvero trovato.
Guardando le occasioni realizzate, soltanto nella stagione 2021/22, l’anno a metà tra Fiorentina e Juventus, l’attaccante è stato all’altezza del Lautaro di quest’anno, performando anche leggermente meglio.
Ma mentre l’argentino è andato in crescendo, il serbo si è perso fino a diventare un’alternativa di lusso per Allegri.
In attesa della Conferenza Stampa del Mister bianconero (oggi alle ore 14), la Vecchia Signora spera di riavere il ‘vecchio Vlahovic‘.
Serie A
Bologna-Como: curiosità e statistiche
Bologna-Como, match valido per la 23ª giornata di Serie A, andrà in scena sabato sera alle 20:45 allo stadio Renato Dall’Ara.
La sfida tra le due formazioni si spera, almeno per un fattore di spettacolo, possa ripetere quello che è stato all’andata quando, solo grazie ai goal di Castro e Iling Junior, il Bologna era riuscito a rimontare una sfida che stava perdendo 2 a 0, terminando infine con un clamoroso pareggio per 2 a 2 riagguantato nei minuti finali.
Bologna-Como: i precedenti
Nella storia, Bologna e Como si sono sfidate solamente 2o volte: di cui 18 in Serie A e due volte nella serie minore. La prima volta che fu verificato uno pareggio nello scontro tra le formazioni nella serie maggiore correva la stagione 1949/1950, giornata che si concluse all’andata curiosamente con 2 a 2 sia all’andata- proprio come accaduto al Senigallia- e al ritorno. Segnando si spera, come già detto in precedenza, un curioso precedente in favore dello spettacolo.
Per trovare l’ultima volta che il Como ha calcato il campo del Dall’Ara bisogna tornare alla stagione del 2002 – per intenderci i capocannonieri della stagione furono Dario Hübner ai tempi del Piacenza e David Trezeguet, entrambi con 24 reti – che terminò con una magra sconfitta per mano dei rossoblù per un 1-0.
La sfida in questione non passò alla storia sicuramente per il rigore di Signori che portò il Bologna in vantaggio regalando infine i 3 punti, ma bensì per le conseguenti dimissioni dell’ex presidente Enrico Preziosi, che lasciò la il posto di patròn dei lariani infuriato con l’arbitro Trentalange, reo di aver, a detta sua, condotto una prestazione “vergognosa”.
A fronte di dimissioni e grande spettacolo nelle ultime sfide (seppur con decenni a separarle), c’è un dato che sicuramente potrebbe far sorridere i tifosi comaschi in vista della sfida di sabato sera: tra tutte le squadre incrociate nella massime serie per almeno 15 volte, il Bologna è quella contro cui il Como ha la percentuale più bassa di sconfitte nella sua storia (26%), frutto di 8 vittore e 6 pareggi in 14 delle 18 sfide andate in scena in Serie A, rimanendo quindi imbattuti nel 74% degli scontri.
Serie A
Ciccio Caputo ha completato l’esame da DS
Ciccio Caputo ha superato l’esame da direttore sportivo, un nuovo traguardo per l’ex attaccante di Sassuolo ed Empoli che prenderà parte alla Kings League.
Ciccio Caputo: dal campo alla scrivania
Ciccio Caputo, noto per le sue doti da attaccante in Serie A, ha recentemente aggiunto un altro prestigioso titolo al suo curriculum. L’ex calciatore ha superato con successo l’esame per diventare direttore sportivo. La cerimonia di consegna dell’attestato è avvenuta alla presenza di Umberto Calcagno, Presidente dell’AIC, e Beppe Marotta, Presidente dell’Adise.
Con questa nuova qualifica, Caputo si prepara a iniziare una nuova fase della sua carriera, questa volta dietro le quinte. La sua esperienza sul campo e la sua conoscenza del gioco saranno sicuramente preziose nel suo nuovo ruolo, contribuendo a formare le prossime generazioni di talenti nel calcio italiano.
Un nuovo inizio per il calcio italiano
Il passaggio di Caputo dal campo alla gestione sportiva rappresenta un esempio di come i calciatori possano evolversi e continuare a contribuire al mondo del calcio anche dopo il ritiro. Questo è un segnale positivo per il calcio italiano, che necessita di figure esperte e appassionate per affrontare le sfide future.
La transizione di Caputo potrebbe ispirare altri calciatori a seguire il suo esempio, portando nuove idee e strategie nella gestione sportiva. L’entusiasmo e la dedizione che ha mostrato durante la sua carriera da giocatore saranno sicuramente una risorsa preziosa anche nel suo nuovo ruolo.
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Fonte: l’account X di Schira
Ciccio #Caputo ha superato oggi l’esame da direttore sportivo. Eccolo mentre riceve l’attestato da Umberto Calcagno (Presidente AIC) e Beppe Marotta (Presidente Adise). #calciomercato pic.twitter.com/PTOT6PB039
— Nicolò Schira (@NicoSchira) January 31, 2025
Serie A
Serie A, De Siervo contro la Champions: “è come la Superlega”
Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A si è espresso in maniera molto negativa sul nuovo format della UEFA Champions League.
L’ad della Serie A, Luigi De Siervo, ha parlato ai microfoni sul nuovo format della UEFA Champions League e le sue parole non sono state al miele, paragonandola addirittura alla Superlega.
Serie A, le parole di De Siervo
In seguito le parole dell’amministratore delegato:
“La verità è che la Serie A perderà valore nel tempo se la Champions e le coppe diventeranno più ricche. E’ paradossale, ma chi fa il nostro lavoro deve sperare che non ci sia il secondo posto nel ranking. Parlo dal lato economico, non sportivo. Più la Champions cresce, più crescono spettatori che in passato guardavano i campionati nazionali. Il miliardo in più che questi signori intendono fare sarà drenato dai broadcaster dei campionati. Dalla UEFA sono stati bravi per il lavoro fatto, ma ora questa cosa ha un effetto Superlega sui tornei nazionali”.
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