Serie A
Juventus: Koopmeiners, Danilo e Douglas Luiz lavorano separatamente, ma c’è fiducia

Ottimismo in casa Juventus: Koopmeiners, Danilo e Douglas Luiz vicini al rientro per la sfida Juve-Fiorentina.
Aggiornamenti dagli allenamenti della Juventus
La Juventus si prepara per l’importante scontro contro la Fiorentina, e le buone notizie arrivano dal campo di allenamento. Teun Koopmeiners, Danilo e Douglas Luiz, che fino ad ora hanno seguito un programma di recupero personalizzato, sono sempre più vicini al ritorno in campo. L’ottimismo cresce tra i tifosi bianconeri, che sperano di vedere i loro beniamini pronti per la sfida cruciale.
Situazione di Rouhi e Weah
Se da un lato si respira fiducia per il recupero di alcuni giocatori chiave, dall’altro ci sono ancora delle incognite. Rouhi e Weah, infatti, continuano con il loro programma di lavoro personalizzato e non sono ancora pronti per rientrare a pieno regime. Il loro recupero sarà monitorato con attenzione nei prossimi giorni per valutare i tempi di un eventuale rientro.
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Fonte: l’account X di Romeo Agresti
#Koopmeiners, #Danilo e #DouglasLuiz lavorano ancora a parte, ma c’è ottimismo per #JuveFiorentina
Ancora indietro #Rouhi e #Weah: per loro lavoro personalizzato ⌛️ pic.twitter.com/Yoqo9GxXhl
— ilBiancoNero (@ilbianconerocom) December 26, 2024
Serie A
Serie A, chi sono gli stakanovisti del campionato? In 6 si dividono il podio

Manca sempre meno al termine della stagione di Serie A 2024/2025. Ma quali sono i giocatori a cui gli allenatori non hanno mai rinunciato?
Tra 9 giornate di campionato si stenderà il velo sulla stagione di Serie A 2024/2025. In attesa di chi festeggerà lo Scudetto, di chi conquisterà un piazzamento in Europa e chi abbandonerà la massima serie, concentriamoci sui giocatori a cui gli allenatori non hanno mai rinunciato.
Sono in 6 a dividersi il primato. Due portieri e quattro giocatori di movimento, tutti difensori. Gli unici due estremi difensori ad aver giocato ogni singolo minuto in questa stagione vestono entrambi il giallorosso: si tratta infatti di Svilar e Falcone.

GIOVANNI DI LORENZO RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
I due hanno collezionato la bellezza di 2610 minuti di gioco. Passando invece a coloro che devono proteggere le proprie retroguardie ritroviamo due giocatori di Lecce e Roma, oltre ad uno del Napoli, lanciato nella lotta scudetto, e uno del Cagliari.
Sono Baschirotto, Ndicka, Di Lorenzo e Luperto. A sorprendere è sicuramente il difensore della Costa d’Avorio che, nonostante l’avvicendarsi di ben tre allenatori, ha sempre avuto il posto fisso nella difesa a tre capitolina.
Per trovare qualcuno dell’Inter, attualmente prima in classifica, bisogna scendere fino alla 32esima posizione con Sommer. Per trovarne uno di movimento si arriva addirittura alla posizione numero 60 con Bastoni. Tutto ciò per confermare il fatto che la formazione allenata da Inzaghi abbia la rosa più profonda del campionato e che possa intercambiare i giocatori senza perdere smalto.
Serie A
Milan, si continua a volare con Emirates: accordo prolungato e incremento degli introiti all’orizzonte

Milan, la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi continuerà a essere sponsor di maglia anche oltre il 2026. Bene l’attività diplomatica di Giorgio Furlani per incrementare gli introiti.
La vita quotidiana del Milan in questo marzo piovoso e’ scandita tra la rincorsa a un posto europeo e la ricerca di un ds che possa ridisegnare la struttura operativa rossonera.
Intanto, però, in parallelo, nella stanza dei bottoni prosegue l’attività istituzionale per portare nuovo sponsor e incrementare i ricavi nel futuro prossimo.
A prescindere da questo, però, una certezza sembra esserci già, o quasi. Lo sponsor di maglia del Milan, Emirates, continua ad arricchire via Aldo Rossi, e lo farà anche nel prossimo lustro.

ESULTANZA MILAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come riferisce La Gazzetta dello Sport, infatti, il principale partner rossonero tra brand, intenderebbe prolungare oltre il 2026 la sua collaborazione.
Un arco di tempo, quindi, che si allargherebbe a causa della fiducia che il club rossonero ha saputo trasmettere ai propri partners in questi anni molto floridi per le casse del Milan.
Precisamente, riporta la rosea, dovrebbero essere circa 100 i milioni di euro che arriverebbero, freschi, di qui al 2030.
Una cifra considerevole, ma che stupisce fino a un certo punto, visto il posizionamento strategico già molto elevato che il Diavolo può vantare sul mercato globale.
Serie A
Bologna, Italiano: “Sono pronto a rinnovare: che bello far sognare questa città!” | Il rapporto con Firenze

Il tecnico del Bologna Vincenzo Italiano è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, questi alcuni passaggi.
Sembrava una “mission impossible” quella di Vincenzo Italiano: dopo il fantastico Bologna di Thiago Motta sembrava impossibile ripetersi, viste anche le cessioni delle due stelle Zirkzee e Calafiori e con un Ferguson a lungo fuori per infortunio. L’ex tecnico della Fiorentina invece, nonostante il bello ma impegnativo impegno della Champions sta facendo addirittura meglio, con l’attuale quarto posto in classifica e una semifinale di Coppa Italia contro l’Empoli alle porte.
Una missione tanto complicata che a giugno qualcuno dava del “matto” a Italiano: «Tanti, perché negli anni situazioni come questa a Bologna spesso si sono verificate annate… insoddisfacenti. Tutti pensavano che sarebbe stata una “Missione Impossibile”: ecco, proprio questo c’era scritto sui messaggi che ricevevo. Questa era la panca più bollente dell’universo. Cosa rispondevo? Io dopo aver parlato con tutti i componenti della società mi sono tranquillizzato. Sapevo delle eventuali difficoltà come è realmente successo, ma scortato da compagni di viaggio che potevano darmi una grossa mano per non fare troppi… danni».
La scelta di Bologna è stata dettata anche dalla possibilità di partecipare alla Champions League? «Ha influito per il cinquanta-sessanta per cento. Cercare di mettermi alla prova, sfidare questa competizione dei dettagli, la più difficile».
Il rapporto con Firenze? Crede di aver avuto più in questi mesi da Bologna che nei tre anni in viola? «Non lo so: i tre anni di Firenze sono un po’ macchiati da quelle finali, ma tanti sanno quali e quante cose sono passate in quel tragitto. Chiaro che perdendole qualcosa viene offuscato, ma sono stati tre anni fantastici. Chiaro che l’allenatore è giudicato dai risultati, ma quel che mi hanno chiesto ho dato, anzi forse di più. Per me il percorso conta tanto: qua sembra che sia più bravo chi esce agli ottavi e chi invece perde le finali è una capra. No no…».
Il rimpianto per le tre finali perse, è in credito con il calcio? «Penso di sì. Certamente meritavamo di alzarne anche solo una. Quanto penso a una finale in Coppa Italia? Ci penso. Intanto bisogna vincere la semifinale e non sarà semplice: l’Empoli ha battuto tutte squadre fuori casa; io non ho mai vinto là, nè in A nè in B. Sono 180’ e vanno giocati. Detto ciò, pensare di poter portare 30-35 mila bolognesi a Roma e al primo anno qui per me sarebbe un sogno che tutti abbiamo, un qualcosa di impagabile».
Il contratto scade nel 2026. Il futuro? «Con onestà devo dire che non si è ancora discusso di niente. Ma… c’è tutta la mia disponibilità».
Quali sono stati i suoi maestri? «Prandelli, il primo a fare il 4-2-3-1, e Malesani: visionari. Ma ci metto anche Cagni, che mi fece esordire in A: nella tattica individuale e nella crescita mi ha dato tanto».
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