Serie A
Juventus: l’arma in più arriva dalla difesa
La Juventus continua a colpire con gli uomini del pacchetto difensivo: tre goal per Gatti, a segno anche Danilo, Cambiaso, Bremer e Rugani
Il colpo di testa targato Federico Gatti ha permesso alla Juventus di battere anche il Napoli e di riportarsi provvisoriamente in vetta alla classifica, in attesa di Inter–Udinese.
Un goal dal peso enorme che consente ai bianconeri di strappare il bottino pieno in un altro match d’alta classifica, una partita che si poteva considerare a tutti gli effetti uno scontro diretto per la zona Champions League.
Per risolverlo c’è voluto un altro blitz del numero 4 bianconero, situazione verificatasi una settimana prima a Monza. L’ennesimo gol griffato da un difensore, per quello che in casa ‘Vecchia Signora’ sta diventando un vero e proprio mantra.
Quanto visto dalla formazione di Massimiliano Allegri rappresenta ormai una verità assoluta: la solida organizzazione difensiva rimane il vero caposaldo del tecnico livornese.
Ma se, oltre ad essere solida nelle retrovie, il reparto arretrato riesce anche a contribuire pesantemente in zona goal… ecco che il quadro generale non può che uscirne ulteriormente migliorato.
Degli ultimi 8 goal messi a segno in campionato, ben 5 sono stati realizzati da un difensore.
A partire dalla vittoria all’ultimo respiro contro il Verona, griffata Cambiaso al 96′, sono stati ancora due difensori a stendere il Cagliari allo Stadium (Bremer e Rugani).
All’imbocco di Dicembre, la Juventus ha messo a segno due vittorie in egual modo pesanti contro Monza e Napoli, e in entrambi i casi la firma in calce è stata proprio quella di Gatti.
Come Gatti…nessuno.
Con 3goal messi a referto in questo campionato, Gatti è il difensore ad aver segnato più goal nell’edizione 2023/24 della Serie A.
Nei cinque principali campionati europei, solo Grimaldo (con 7) e il duo Frimpong-Gosens (4) hanno fatto meglio.
Quando si dice che il miglior attacco é la difesa!!
Serie A
Lazio, Luis Alberto al vetriolo: “Sarei rimasto a vita, ma il clima lì è marcio. Su Tare e Inzaghi…”
Luis Alberto ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Cronache di Spogliatoio”, in cui ha ripercorso i motivi del suo addio alla Lazio.
Luis Alberto e la Lazio, quantomeno nei panni della società biancoceleste, non si sono lasciati benissimo. A dimostrazione di tale assunto l’acredine con la quale il centrocampista spagnolo parla quando ne ha occasione.
Lazio, le parole di Luis Alberto
In un’intervista concessa a “Cronache di Spogliatoio“, il calciatore iberico ha ripercorso le orme del suo ciclo in biancoceleste ed è tornato sui motivi che lo hanno portato alla decisione di lasciare la Capitale.
Di seguito, le sue parole.
“Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita… Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente”.
Serie A
Roma, Sabatini duro: “Friedkin in delirio di onnipotenza. Come si può esonerare De Rossi?”
Walter Sabatini, ex-dirigente della Roma, ha commentato con un duro post su Instagram la decisione dei Friedkin di esonerare De Rossi.
L’ex-direttore sportivo giallorosso, che già aveva modo di commentare la situazione di De Rossi alla Roma in un’intervista a Radio Serie A, si è espresso in maniera lapidaria sull’esonero dell’ex-bandiera romanista.
Roma, le parole di Sabatini su De Rossi
Di seguito le parole dell’ex-dirigente giallorosso.
“Sono amareggiato. Anni fa un notabile dell’ambiente disse una cosa sottoscrivibile: il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Oggi vale solo il primo presupposto ed è inutile aspettarsi che ci si possa essere accorti dei miglioramenti di una squadra sperimentale. E’ altrettanto inutile aspettarsi che si rendano conto di dover acquisire cultura calcistica e generale, assumendo, con pieni poteri, profili come Boban e Maldini, che tre anni fa, insieme a Massara, hanno dato vita alla rifondazione del Milan: che ha portato allo scudetto in pochissimo tempo. Ma De Rossi licenziato no, non si può fare: qualcuno sta vivendo in un delirio di onnipotenza“.
Serie A
Esonero De Rossi, Sensi: “Sono amareggiata, fa male vedere De Rossi allontanato da Trigoria”
Questione che sta facendo discutere in molti quella dell’esonero di Daniele De Rossi. Alla lista si aggiunge anche l’ex presidente Rossella Sensi.
Sono tante le persone che stanno commentando la scelta dei Friekin. Una di queste è Rossella Sensi, presidente dell’As Roma dal 2008 al 2011 e figlia del grande Franco Sensi, che ha espresso su un post instagram le sue sensazioni in merito all’esonero di Daniele De Rossi.
Roma, le parole di Rossella Sensi su De Rossi
Su Instagram scrive: “Sono sorpresa ed anche amareggiata, fa davvero molto male vedere Daniele De Rossi allontanato da Trigoria per la seconda volta. So quanto possa stare male ora. Non giudico le questioni o le scelte altrui. Forse non sarebbe nemmeno giusto. Ma mi sento di dare tutto il mio supporto a un uomo che non è solo una bandiera di questo club. Ma è anche un professionista serio e preparato. Il mio in bocca al lupo ora va a Ivan Juric, lo aspetta un compito non facile ed i sarò sempre dalla parte di chi veste quei colori”.
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