Serie A
Juventus, Maifredi: “Credo che Skriniar sia il nome giusto”
Luigi Maifredi ha concesso un’intervista di TMW Radio, durante Maracanà, dove ha discusso delle ultime novità in casa Maifredi.
Luigi Maifredi è stato allenatore della Juventus nella stagione 1990/91. In un momento delicato per i bianconeri a causa dei numerosi infortuni ha dunque voluto esprimere il suo pensiero sulla situazione in difesa e soprattutto sulle voci di un possibile ritorno di Ranieri sulla panchina della Roma. A seguire l’intervista completa.
Juventus, le parole di Maifredi
Juve, si è fatto male anche Cabal. Il muro difensivo comincia ad avere delle crepe. E si deve intervenire sul mercato:
“Una situazione che può portare scompensi da qui a gennaio? Quando si infortunano giocatori importanti è una iattura. Queste cose in un organico si sentono, ma tutti sono pronti a fare qualcosa di più affinché certe assenze si sentano il meno possibile. Io credo che nell’organico ci siano dei giocatori che possano giocare in quei ruoli in emergenza. A gennaio di sicuro arriverà qualcuno che sostituirà almeno Cabal”.
Skriniar è il nome giusto per la difesa della Juve?
“Per avere giocato già nel campionato italiano credo che Skriniar sia il nome giusto. Potrebbe essere una sicurezza. Poi giocare nel PSG non è come giocare in una squadra organizzata come la Juve, qui potrebbe ritrovarsi”.
Che ne pensa del ritorno a Roma di Ranieri?
“Per me no, la Roma ha bisogno di qualcuno con idee più moderne, senza che se ne voglia Ranieri. La squadra deve essere ricompattata e attivata con idee importanti, nuove. Se vogliono solo recuperare la situazione è giusto, conosce l’ambiente, ma non lo sarei mai andato a prendere. In questo momento serviva un allenatore che non ha bisogno di protezioni, uno che ha inventiva e incendia la gente. Serve uno che deve riconvincere la squadra di poter lottare per qualcosa d’importante, non solo un riparatore di una situazione. Io sarei andato a prendere Allegri, offeso da tutti negli ultimi tre anni. Lui sa che deve riabilitarsi, sa che non può più chiedere la Luna, ha voglia di rivalsa, avrei parlato con lui e gli avrei detto che a Roma potrebbe rilanciarsi. E’ l’unico che ha la personalità di stare a Roma”.
Nazionale, chi scegliere in mezzo al campo: Rovella o Locatelli?
“Chi scegli va bene. Sono tutti e due carichi. Rovella sta diventando importante in una squadra che è una sorpresa, l’altro dopo dei problemi è tornato titolare alla Juve. Stimo Locatelli ma per la verve che ha ora sceglierei Rovella”.
Serie A
Serie A, Trevisani: “La realtà è che abbiamo arbitri scarsi”
Il giornalista Mediaset Riccardo Trevisani ha commentato a Terzo Tempo Calcio Napoli l’arbitraggio della Serie A, mettendo l’accento su alcuni episodi.
Il telecronista di Mediaset Riccardo Trevisani è intervenuto durante la trasmissione Terzo Tempo Calcio Napoli in onda su Televomero. Il giornalista è tornato sull’episodio del rigore assegnato a Inter-Napoli e, più in generale, sull’arbitraggio della Serie A.
Serie A, l’intervento di Riccardo Trevisani
Trevisani parte dalle polemiche legate allo strumento del VAR: “Il post-partita è stato fortemente dominato dalle polemiche sul VAR. Nel novembre 2019 Ancelotti disse ‘Basta con il VAR, devono arbitrare gli arbitri in campo’. Oggi Conte dice ‘Basta con gli arbitri, deve arbitrare il VAR’.
“Arbitri scarsi” in Serie A
La realtà è che abbiamo arbitri scarsi in campo e scarsi al VAR. Se diamo il via libera a discutere ogni intervento, non finiamo più. Per me, il contatto su Çalhanoğlu non è assolutamente rigore, ancora meno di quello su Politano a Empoli. Ogni volta entriamo in una discussione in cui, su cento persone, settanta la pensano in un modo e trenta in un altro”.
Sul rigore assegnato a Inter-Napoli
“Dal punto in cui si trova Mariani può sembrare che Dumfries subisca un pestone, quindi che sia rigore. Il problema è che il VAR vede chiaramente che non si tratta di un pestone, ma non può intervenire. Se giocatori come Dumfries si buttano, per arbitri che già non sono al livello di Collina, la gestione diventa complicatissima.
Nessun altro campionato fischierebbe un rigore così, tranne la Serie A. È deludente vedere che il protocollo non venga recepito. Anche per l’AIA e la UEFA è difficile, ma resta l’amarezza, perché un big match poteva essere deciso da questo episodio. Mariani ha arbitrato molto bene per 90 minuti, eppure verrà ricordato solo per quell’errore. È un peccato che resti quel marchio, anche se l’errore può capitare e il VAR non lo aiuta; è un circolo vizioso. Fa riflettere che il designatore arbitrale chieda ogni settimana di limitare i rigori facili, ma poi puntualmente ce n’è uno ogni settimana”.
Sul campionato di Serie A e su Napoli-Roma
Così Trevisani: “Sembra più la Premier League che la Serie A, con partite molto interessanti e scontri diretti tra le prime in classifica. Se sulla panchina della Roma ci fosse ancora Juric, sarebbe stato un impegno più semplice per il Napoli. Ma il cambio d’allenatore, con un tecnico esperto come Ranieri, porta sicuramente una scossa positiva. Per questo i giallorossi saranno un avversario più complicato di quanto si sarebbe pensato una settimana fa”.
Su Meret
“Meret è migliorato molto negli ultimi anni e ha giocato buone partite, ma secondo me ha sbagliato sia sul gol di Lookman che su quello di Çalhanoğlu”.
Serie A
Nela: “Ranieri la scelta migliore. Da giugno lo vedrei bene come dt”
L’ex terzino della Roma ha commentato la scelta di Ranieri come nuovo allenatore della Roma. Leggi con noi le parole di Nela.
Le parole di Nela
Cosa può dare Ranieri all’attuale Roma?
“Credo che sia la soluzione migliore. Penso che un traghettatore dalla portata di Ranieri potesse essere molto utile in un momento particolare di classifica, dell’andamento della squadra e anche per i romanisti. Poi a maggio se ne riparlerà, se la proprietà deciderà di prendere un altro tecnico, ma questa mi sembrava la soluzione più logica”.
Un ruolo dirigenziale per Ranieri.
“Se dovesse rimanere anche Ghisolfi, un direttore tecnico della caratura di Ranieri potrebbe essere utilissimo. Come ricordavi, anche lui ha detto che servirebbero altre figure, sono d’accordissimo su questo. Questo “alleggerirebbe”, se vogliamo dire così, il lavoro del presidente. Una volta strutturata la società, si può occupare dei suoi affari tranquillamente”.
Serie A
Inter, Calhanoglu non garantisce sul futuro: “Ho un contratto fino al 2027, non voglio illudere nessuno..”
Inter, Hakan Calhanoglu ha parlato del suo futuro, non escludendo nulla in merito, nemmeno un addio. Vediamo, qui di seguito, ciò che ha detto il mediano turco.
L’Hakan Calhanoglu versione 2024/2025 e’ decisamente un regista meno splendente e dominante rispetto a quella messa in mostra lo scorso anno.
Della sua assenza, tuttavia, l’Inter ne ha risentito, e si sono visti i risultati durante la convalescenza.
Domenica sera si e’ anche scritta una pagina negativa per la sua esperienza italiana. L’errore dal dischetto, contro il Napoli, che ha posto fine alla serie di 17 rigori di fila segnati.
Dal campo al mercato, si sa, il passo e’ breve. Il turco, avvicinato in estate dal Bayern Monaco, ha un contratto con l’Inter fino al 2027.
E dopo? Le parole del turco, a Tv8.5, lasciano aperte tutte le porte. Il futuro dell’ex Bayer Leverkusen e Milan, in buona sostanza, non sarebbe a tinte nerazzurre forti e decise.
“Ho avuto l’opportunità di tornare in Turchia quando ero al Milan, ma in quel periodo c’erano le elezioni presidenziali del Galatasaray e non se n’è fatto nulla” – ha confessato il turco – “Attualmente sono un giocatore dell’Inter, con un contratto prolungato fino al 2027. Non so cosa accadrà in futuro, sarebbe sbagliato da parte mia dire qualcosa. Non voglio illudere nessuno“.
Poche certezze, dunque, verso un orizzonte temporale oltre i prossimi due anni. Le sirene tedesche torneranno a suonare alle orecchie di Hakan Calhanoglu? Al momento nella testa del turco c’è solo la lotto scudetto con il Napoli e tutte le altre big. A giugno si tireranno le conclusioni.
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