Serie A
Juventus: perché Tiago Djalò non gioca?
Il difensore portoghese non ha collezionato nemmeno un minuto con la Juventus dopo l’arrivo dal Lille a Gennaio. Scopriamo il perché.

Juventus: il giorno della presentazione di Tiago Djalò
Doveva essere il volto nuovo della difesa bianconera, il punto di raccordo tra il presente e il futuro: ma di Tiago Djalò sembrano essersi perse le tracce alla Juventus, dove non ha ancora avuto modo di esordire.
Arrivato nel mercato invernale dal Lille, il portoghese è da considerarsi a tutti gli effetti un oggetto misterioso: complici gli strascichi di un lungo e grave infortunio che però è ormai superato.
Un esordio finora mai avvenuto, in attesa di un finale di stagione senza certezza alcuna e in cui ogni gara potrebbe essere quella giusta per vedere finalmente all’opera Djalò.
Il bliz bianconero
Destinato al passaggio all’Inter (inizialmente bloccato in vista della prossima stagione a parametro zero), Tiago Djalò ha deciso di sposare la causa della Juventus che per lui ha messo sul piatto 3,6 milioni.
Una cifra ghiottissima per il Lille, che in estate lo avrebbe perso senza alcun indennizzo a favore: per Djalò, allo stesso tempo, l’opportunità di tornare in Italia con qualche mese d’anticipo, dopo l’esperienza con la Primavera del Milan nel 2019.
Le prime parole di Djalò
Le premesse sembravano esserci, viste anche le dichiarazioni rese dallo stesso difensore nel corso della conferenza stampa di presentazione:
“Sono tranquillissimo, sono qui per giocare. Per me è un’opportunità, darò tutto per la squadra. So di avere le qualità per giocare qui. L’arrivo a Torino è stato bello, ho parlato con loro e ho firmato con la Juventus“.
Zero minuti
Dopo aver saltato Juventus-Empoli, Tiago Djalò è sempre stato convocato da Allegri per le successive 6 sfide di campionato: senza mai vedere il campo.
Le ultime parole del tecnico bianconero sul difensore lusitano risalgono al pre Hellas Verona-Juventus:
“Djalò arriva da un infortunio e sta lavorando bene con la squadra, sta crescendo e si renderà utile da qui alla fine della stagione”.
Ma perché Tiago Djalò non gioca?
Il motivo principale porta alla rottura del legamento crociato rimediata un anno fa: Tiago Djalò non disputa una partita addirittura dal 4 Marzo 2023, quando indossava la casacca del Lille.
Un infortunio superato, ma i cui strascichi lo hanno frenato agli albori dell’avventura bianconera che stenta a decollare.
Dal punto di vista di Allegri, Djalò non è ancora pronto per sostenere certi ritmi, peraltro in un periodo cruciale che ha visto la squadra perdere terreno dalla vetta in campionato dopo il k.o. nello scontro diretto contro l’Inter.
Gli ultimi match della stagione potrebbero essere quelli giusti per il tanto atteso esordio di Djalò che, nella Juventus del prossimo futuro, dovrà avere un ruolo di prim’ordine.
Serie A
Cagliari, sorride Pisacane: la nuova risorsa è Gaetano
Ottimo momento di forma per il trequartista del Cagliari, che ha realizzato due gol nelle ultime due gare, partendo dalla panchina.
Gianluca Gaetano continua a lasciare il segno. Dopo il gol decisivo nella sfida casalinga contro la Roma, il trequartista ha trovato la rete anche nell’ultimo weekend contro l’Atalanta. Un gol dal sapore speciale per il trequartista ex Napoli, il quale alla quindicesima giornata ha già eguagliato il bottino realizzato nell’ultimo campionato.
Il 25enne di Cimitile ha rischiato di perdersi all’interno del progetto dei rossoblù, complice anche un lungo infortunio al ginocchio che lo ha tenuto ai box per diversi mesi e un sistema di gioco che non si adeguava alle sue caratteristiche, ma con 14 presenze, 2 gol e 1 assist sembra aver trovato una serenità e una continuità, che lo rendono uno degli uomini chiave del reparto offensivo dei sardi, anche alla luce degli stop anche di Belotti e di Felici.

GIOVANNI DI LORENZO E SEBASTIANO ESPOSITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Un momento di forma ritrovato per il centrocampista del Cagliari
Lo confermano anche le parole a caldo rilasciate dopo l’incontro contro la Roma ai microfoni della Gazzetta dello Sport:
“Un’emozione fortissima. Una scarica di sentimenti. Era da tanto tempo che non stavo così bene”.
Parte del merito va attribuito anche all’allenatore Fabio Pisacane, come sottolineato dallo stesso Gaetano:
“Pisacane è un grande, maniacale sul campo e aperto al dialogo. Dentro e fuori dal terreno.”
Ora l’obiettivo è partire dal primo minuto già dal prossimo impegno, cruciale ai fini della classifica, contro il Pisa alla Unipol Domus.
Serie A
Fiorentina, riunione in corso al Viola Park: discussioni anche su Vanoli
La situazione in casa Fiorentina è sempre peggio. Contro l’Hellas è arrivata la nona sconfitta del campionato: serve assolutamente un cambio di rotta.
Altro giro, altra giornata e altra sconfitta per la Fiorentina. Anche contro l’Hellas Verona, nel vero e proprio scontro salvezza, la Viola non ha convinto e ha incassato la nona sconfitta in 15 giornate di campionato.
Una situazione inimmaginabile che ha costretto la società toscana ad esonerare Pioli, arrivato in estate per sostituire Palladino. Nonostante l’esonero dell’ex Milan e l’arrivo di Vanoli la musica non è cambiata con la Fiorentina che non riesce ad alzarsi dal peggiore momento della storia recente del club.

LUCA RANIERI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come riportato da Sky Sport, in queste ore è in corso una riunione al Viola Park per discutere della situazione attuale. Finito sul tavolo delle valutazioni anche il neo tecnico viola che non è riuscito, per ora, ad invertire il trend. Dalla serata di ieri, dopo la sconfitta interna contro gli scaligeri, la Viola è in ritiro fino a data da destinarsi.
Il momento in casa Fiorentina è molto delicato e saranno decisive le prossime mosse per evitare che continui la caduta libera della formazione allenata da Vanoli. Il tempo per provare a salvarsi dal baratro c’è, ma una soluzione va trovata il prima possibile.
ULTIM’ORA SERIA A
Fiorentina, riunione in corso al Viola Park
Valutazioni in corso anche sul futuro della panchina#SkySport #SkySerieA #SerieA #Fiorentina #Vanoli— skysport (@SkySport) December 15, 2025
Serie A
Milan a due velocità: grande con le big, fragile con le piccole
Il 2-2 col Sassuolo costa punti preziosi per il Milan. Tra limiti mentali e tattici, ecco perché i rossoneri faticano contro le squadre di bassa classifica
Un altro passo falso che pesa. Il pareggio per 2-2 contro il Sassuolo conferma il principale paradosso del Milan di Massimiliano Allegri: competitivo e cinico contro le grandi, fragile e discontinuo contro le squadre che lottano per non retrocedere. Dopo quindici giornate i rossoneri sono secondi in classifica, a un solo punto dall’Inter capolista, ma i punti persi contro le “piccole” rischiano di avere un impatto decisivo nel lungo periodo.
I numeri raccontano due Milan completamente diversi. Contro Bologna, Napoli, Inter, Juventus e Roma sono arrivati 4 successi e un pareggio, con 13 punti conquistati su 15, appena un gol subito e prestazioni di altissimo livello. Un rendimento da Scudetto. Di segno opposto, invece, il cammino contro le squadre di bassa classifica se si considerano la sconfitta con la Cremonese, pareggi contro Pisa, Parma e Sassuolo, oltre alle vittorie sofferte contro Lecce e Torino.
Che problema ha il Milan?
Le cause di questa differenza vanno ricercate su due piani, mentale e tattico. Contro avversari sulla carta inferiori il Milan sembra abbassare la soglia di attenzione, andando incontro a cali improvvisi che compromettono equilibrio e risultati. Errori e disattenzioni che, in partite apparentemente alla portata, finiscono per costare punti pesanti.

IL MILAN SI STRINGE IN GRUPPO PRIMA DELLA PARTITA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
C’è poi l’aspetto tecnico-tattico. Il Milan di Allegri dà il meglio quando può difendersi compatto e ripartire, sfruttando spazi e transizioni rapide. Un copione che funziona contro le big, ma che va in crisi quando i rossoneri devono fare la partita contro squadre chiuse e aggressive. L’assenza di un centravanti di ruolo accentua il problema, ma è l’intero assetto offensivo a perdere incisività contro le difese basse.
Due volti della stessa squadra, dunque. Se contro le grandi il Milan si esalta, contro le piccole inciampa. E finché questo equilibrio non verrà trovato, il rischio è che i punti persi contro avversari abbordabili possano pesare più di qualsiasi scontro diretto.
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