Juventus, Pirlo: “Il calcio che vorrei”

Il neo allenatore della Juventus, Andrea Pirlo, ha ottenuto il diploma Uefa Pro con la votazione finale di 107 su 110. Nelle 30 pagine della sua tesi ha menzionato varie squadre.

La tesi di Andrea Pirlo

Come si evince da Tuttosport, Andrea Pirlo vuole un calcio “totale e collettivo”, basato sul possesso palla, sull’aggressività e sul superamento dei moduli “per un gioco che oramai è diventato liquido”, questo è “il calcio che vorrei”. Grazie alla sua tesi finale di 30 pagine ha espresso il proprio pensiero, ovvero  “il pallone: dobbiamo tenerlo il più possibile quando attacchiamo, e avere una ferocia agonistica per riconquistarlo quando lo perdiamo”.

Nella parte introduttiva della tesi ha inoltre scritto: “Mi piacerebbe inoltre citare le squadre che mi hanno ispirato nella formazione della mia idea di calcio. Squadre ed allenatori che ho ammirato da tifoso ed altre con cui ho avuto la fortuna di giocarci insieme o contro: il Barcellona di Cruijff e poi quello di Guardiola, l’Ajax di Van Gaal, il Milan di Ancelotti fino alla Juventus di Conte

Per quanto concernei i ruoli dei calciatori ha poi aggiunto: “Nel possesso palla il portiere è a tutti gli effetti un giocatore di costruzione. Il difensore centrale è uno dei ruoli più cambiati negli ultimi 30 anni. Ormai i passaggi chiave dei centrali di difesa stanno raggiungendo numericamente quelli dei centrocampisti. Dopo un periodo storico, anni ’90, dominato da giocatori fisici nella mediana si è riscoperta l’efficacia della tecnica e di uomini con grande visione di gioco. Nel mio modello di gioco il centravanti deve attaccare costantemente la profondità”.