Serie A
Juventus, Prandelli: “Il problema non era Allegri”
Intervistato da “Il Giornale”, Cesare Prandelli parla di molte tematiche: fra cui l’estate di grande rivoluzione della Juventus.
La Juventus riceve i complimenti di Cesare Prandelli. L’ex CT della Nazionale Italiana di Calcio, intervistato da Il Giornale, spiega le sue opinioni su diverse tematiche. Fra queste, la rivoluzione attuata dalla Juventus di Thiago Motta. L’allenatore ex Bologna ha ereditato la squadra da Massimiliano Allegri, licenziato per giusta causa dopo la scorsa finale di Coppa Italia.
Juventus, le parole di Prandelli
Prandelli spiega: “Da 30 anni forse non vedevo una grande cambiare così tanto. Se l’hanno fatto era per obiettivi irraggiungibili, quindi non era colpa di Allegri”. L’ex Fiorentina spiega quindi la sua grande sorpresa nel vedere questa rivoluzione. Una rivoluzione che sta però dando i suoi frutti, dal momento che la Juventus è in testa al Campionato di Serie A assieme a Inter, Torino e Udinese. Thiago Motta è voluto ripartire attingendo dai giovani della Juventus Next Gen, trovando in loro grandi conferme.
Prandelli prosegue poi dicendo la sua sulle vittorie dell’Italia in UEFA Nations League. L’ex CT ha così spiegato: “Quando non sei competitivo ci sono sempre rimpianti, in queste ultime due gare ho visto la personalità per reggere la pressione. Ma Federazione e Lega devono mettere sul piatto la gestione del problema calcio, devono essere due genitori, evitando di litigare”.
Prandelli ha poi concluso dicendo: “Serve un indirizzo tecnico per i settori giovanili. Si è sposato negli anni più un sistema di gioco che la valorizzazione dei talenti. La tattica nei vivai ha rovinato l’improvvisazione”.
Serie A
Serie A, oggi ricade un anniversario: tu lo sapevi?
 Oggi per la Serie A è un giorno speciale. Il 17 Settembre, di ormai molti anni fa è stato il giorno in cui il calcio italiano è cambiato, per sempre: lo sapevi?
Era il 17 settembre del 1939, la Serie A si apprestava a vivere la sua decima edizione da quando è stato istituito il girone unico che ad oggi è a venti squadre. Ma oggi ricade un anniversario “speciale” che ha cambiato anche il modo dei tifosi nel guardare le partite: il dettaglio.
Serie A: Lo storico cambiamento
Quel giorno di oramai ottantacinque anni fa cambiò il calcio italiano. Fu permesso agli addetti ai lavori in primis e a tutti i tifosi, poi, di poter riconoscere in modo subito intuitivo i giocatori. Da quel giorno furono, infatti, istituiti i numeri di maglia. Dall’ uno all’undici e questo permetteva a tutti di poter subito captare il giocatore in campo ed il proprio beniamino.Â
Sono passati molto anni d’allora ma sicuramente quel cambiamento ha fatto la storia del nostro campionato. Oggi le maglie di giocatori rappresentano, anche, il vestiario più comune per quei tifosi che dal vivono vanno allo stadio per supportare la propria squadra.
Le maglie ritirate
Ci sono maglie, talvolta ritirate in onore di un proprio giocatore simbolo: Maldini (3, Milan); Zanetti (4, Inter); Baggio (10, Brescia) Maradona (10, Napoli); Riva (11, Cagliari). Sono solo alcune delle maglie che le squadre di A hanno deciso di non far indossare a nuovi giocatori, in ricordo delle gesta dei grandi campioni del passato.
In campo non si vedono più quei numeri portati sulle spalle da chi ha fatto la storia di un club. Diverso è invece il discorso sugli spalti. Proprio lì i tifosi, quando assistono alla partita indossano con molto orgoglio le maglie dei loro beniamini, e spesso coincidono con quelle di grandi campioni del passato. Il tutto grazie a quello storico cambiamento, che ha portato i numeri sulle spalle dei giocatori, 85 anni fa.
Serie A
Roma in lutto, si è spento Alicicco
 Ernesto Alicicco è stato per la Roma una persona molto importante. Sua l’impronta nei due scudetti giallorossi quando ricopriva il ruolo di medico sociale.
Si è spento all’età di ottantanove anni, nella sua Roma, Ernesto Alicicco. Fu medico sociale dei giallorossi dal 1978 al 2000. Tra i protagonisti dei gli ultimi due scudetti vinti nel 1982-83 e 2000-01, oltre a cinque Coppa Italia vinte nel periodo 1979-1991.
Alicicco, amico e medico di Roma
Nella sua lunga carriera da medico riuscì nel calcio a imprimere il suo credo e la sua spiccata dose di gentilezza ed altruismo lo hanno contraddistinto. I tifosi giallorossi ricorderanno sicuramente il suo pronto intervento che salvò la vita a Lionello Manfredonia: vittima di un arresto cardiaco a Bologna, dove si giocò alla temperatura record di -12 gradi.
Storico collaboratore e amico di Carlo Mazzone, già ai tempi da giocatore al Siena, concluse la carriera da medico sociale nel Brescia, nel quale aiutò Baggio nel recupero dai suoi più frequenti infortuni fino ad aiutare Guardiola nel post del caso doping.
Per la Roma e non solo, oggi è una giornata di lutto: il calcio italiano perde una grande persona, un amico ed un professionista serio.
L’#ASRoma piange la scomparsa di Ernesto Alicicco.
Tra il 1978 e il 2001 ha curato i nostri campioni, resterà nel nostro cuore per sempre. pic.twitter.com/YN4qsjgRVa
— AS Roma (@OfficialASRoma) September 17, 2024
Serie A
Serie A: due squalificati e su De Rossi…
-
Calciomercato3 giorni fa
Milan, che occasione! Solet rescinde col Salisburgo
-
Notizie5 giorni fa
Milan, Cardinale mette alla porta Ibrahimovic? I motivi che lo inchiodano
-
Notizie6 giorni fa
Theo Hernandez, ultima stagione al Milan: distanze non solo economiche
-
Calciomercato6 giorni fa
Lecce, Corvino pronto ad un altro colpaccio: in arrivo 40 milioni?
-
Notizie3 giorni fa
Milan, Calabria si fa male: i dettagli
-
Notizie6 giorni fa
Milan, stadio con l’Inter e Cardinale che prosegue solo: come possono cambiare le cose
-
Notizie4 giorni fa
Milan, Cardinale pronto alla svolta? La sua idea sul mercato e su Fonseca
-
Calciomercato6 giorni fa
Torino, salta la cessione: il motivo