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Juventus, Ronaldo su Cristiano Junior: “Ha del potenziale”
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Il calciatore della Juventus Cristiano Ronaldo è stato eletto ai Dubai Globe Soccer Awards come il più forte giocatore del secolo. Intervistato durante la premiazione ha ringraziato tutti, a partire dalla sua famiglia fino ad arrivare ai compagni di squadra e i club in cui ha giocato.
Le parole di Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo ha dichiarato: “Mi piace anche quando mi contestano, quando faccio gol contro le altre squadre, mi fanno buu, mi motivano”. Per poi aggiungere: “Spero di poter essere ancora in grado di giocare per altri anni“. Accompagnato dalla sua fidanzata Georgina Rodriguez e dal primogenito Cristiano Jr, il campione portoghese ha parlato proprio del figlio. A tal proposito ha dichiarato: “Non credo che attualmente abbia quello che serve per arrivare al top. A volte sono duro con lui perché beve Coca Cola e Fanta. Mi arrabbio e ci litigo quando mangia patatine fritte e cose simili, lui sa che non mi piace questa cosa. Anche i miei bambini più piccoli quando mangiano cioccolata mi guardano preoccupati”.
Sulle qualità del primogenito ha poi aggiunto: “Onestamente ha del potenziale, è un ragazzo robusto, veloce, dribbla bene, ma ancora non è nulla. Glielo dico ogni volta perché ci vuole tanta dedizione, duro lavoro. A volte quando è a casa gli consiglio di fare il tapis roulant, di correre e un po’ e poi di fare un bagno con l’acqua fredda per recuperare. E lui si lamenta , non vuole, dice l’acqua è troppo fredda. Io lo capisco. Ha soltanto dieci anni, ma dipende tutto da lui”. Per poi aggiungere: “Io non gli metterò nessuna pressione, non farò nulla perché lui diventi calciatore. Chiaro, si mi piacerebbe che lo diventasse, sarà lui a decidere se vorrà fare il dottore o altro, ma voglio che pensi che deve essere il migliore in qualsiasi cosa sceglierà di fare”.
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Premio Bearzot, Zappi: “VAR a chiamata? Da parte nostra c’è apertura ma…”
![Premio Bearzot, Zappi (AIA)](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/02/Depositphotos_82732816_S-e1739375330721.jpg)
In occasione del Premio Bearzot è intervenuto in conferenza stampa il presidente dell’AIA Antonio Zappi. Ecco che cosa ha detto a proposito dell’arbitraggio.
Proprio oggi, in occasione della cerimonia del 14esimo premio Enzo Bearzot nella sala Paolo Rossi della FIGC ha parlato anche il presidente dell’AIA Antonio Zappi.
Tra gli argomenti da lui affrontati, quello attualissimo e scottante riguardante l’arbitraggio, in occasione della premiazione del miglior arbitro emergente. Ecco le sue parole.
Premio Bearzot, le dichiarazioni di Antonio Zappi
Così il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri: “Avevamo diversi prospetti di arbitri emergenti, oggi evidentemente è una giornata fortunata per i lombardi perché il premio va ad Andrea Colombo della sezione di Como. Un arbitro di 34 anni, impegnato in questo momento a livello internazionale in Venezuela per l’evento CONMEBOL.
Alcune caratteristiche di Andrea Colombo richiamano alle caratteristiche di Stefano Farina, è uno degli arbitri più meticolosi a livello di preparazione e sulla capacità decisionale per l’attitudine tecnologica. In una settimana difficile per gli arbitri mi piace invitare tutti a vedere come Colombo prende le decisioni sui provvedimenti disciplinari, è sempre tempestivo e questo lo rende estremamente affidabile”.
Sulle polemiche riguardanti l’arbitraggio
“Non siamo soddisfatti, quando ci sono delle polemiche noi dobbiamo garantire al calcio la miglior prestazione arbitrale possibile. Chiedo uno sforzo nel capire la differenza tra un errore arbitrale che può avvenire e l’applicazione di un protocollo. Tutto il sistema deve adeguarsi a questo, un arbitro non può che applicare il protocollo che ha stabilito l’IFAB.
Di questo chiedo conto, non si può addebitare al mondo arbitrale l’applicazione di un protocollo. La soluzione per me è semplice, è l’IFAB che modifica il protocollo. Se e quando l’IFAB stabilirà di modificare il protocollo noi ci adegueremo ben volentieri.
Domani sarò a Coverciano per il raduno dell’AIA e le indicazioni del designatore Rocchi sono quelle che vi sto indicando. Il nostro sforzo è quello di ridurre il margine del grigio. Farina diceva che l’arbitro migliore è quello che riesce a rimanere il più uniforme possibile all’interno del mondo grigio del calcio”.
Sul cambiamento e sul VAR a chiamata
“Dal nostro punto di vista c’è una grande apertura. In collaborazione dell’IFAB nei giorni scorsi si è avviata una sperimentazione sull’ostruzionismo e le perdite di tempo dei portieri. Noi siamo tendenzialmente favorevoli a tutto ciò che è sperimentazione.
Anche sul VAR a chiamata, da parte nostra c’è grande apertura ma tutto dipende dall’IFAB. Un dirigente degli arbitri deve avere il coraggio di difendere anche quello che all’apparenza è indifendibile. Non sempre ciò che la stampa immagina è condiviso dagli arbitri.
È chiaro che l’episodio di Bastoni certifica come il pallone fosse uscito, ma dal terreno di gioco solo chi è stato in quella posizione potrebbe comprendere fino in fondo la posizione degli arbitri. In quel momento Bastoni ad esempio copre il pallone dalla prospettiva di La Penna con il suo corpo”.
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Pepito Rossi annuncia l’addio al calcio: il 22 marzo a Firenze | “Qui la mia seconda casa”
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Giuseppe Rossi in una conferenza stampa tenuta in mattinata a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati (sede della Regione Toscana) ha annunciato la festa d’addio al calcio.
Sarà il prossimo 22 marzo alle ore 18 il Pepito Day, la festa con cui Giuseppe Rossi, talentuosissimo, quanto sfortunato attaccante che ha fatto gioire il popolo viola e non solo, purtroppo per poche stagioni, a causa dei tanti infortuni che ha dovuto superare.
Queste alcune dichiarazioni di Rossi per presentare l’evento: “Il 22 marzo alle 18 giocherò una partita assieme ai miei ex compagni, sarà una serata piena di sorprese, con ex giocatori ed ex allenatori. Sarà una festa anche per Firenze, che è la mia seconda casa. Ogni volta che torno qui mi sento bene. Ho trascorso bellissimi momenti con i tifosi. Qui ho vissuto tre anni intensi, che rimarranno nella storia.
La mia tripletta alla Juventus? Me la ricordo bene… conoscevo bene la rivalità con i bianconeri. Quel giorno abbiamo fatto la storia. Sono molto felice nell’annunciare che sarà presente Sir Alex Ferguson ma anche Luca Toni, Antonio Cassano, Sebastian Frey ma anche il grande Gabriel Omar Batistuta”.
A presentare l’evento insieme a Rossi c’era Borja Valero, il Sindaco viola, che ha giocato insieme all’attaccante sia al Villareal che alla Fiorentina: “E’ un onore essere qui con lui a presentare questo evento. Col pallone tra i piedi ci faceva sognare sempre ma fuori dal campo è sempre stata una grande persona.
Spesso ci sentiamo e ci aiutiamo a vicenda. Lui ha sempre vissuto per il calcio… che alcune volte sa essere stronzo, e con lui forse lo è stato. Forse la gente non sa davvero che cosa avesse lui nei piedi. Mi auguro che ci siano tante persone presenti allo stadio”.
Le dichiarazioni di Rossi sono state raccolte da Firenzeviola.it
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Milan, Gullit: “Non vedo più le leggende di una volta. Su Maldini…”
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In un’intervista rilasciata al quotidiano olandese de Volkskrant, Ruud Gullit, ex centrocampista di Feyenoord e Milan, ha condiviso le sue riflessioni sull’attuale situazione dei due club, sottolineando la mancanza delle leggende del passato nelle strutture societarie.
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Paolo Maldini (Milan) during friendly football match AC Milan vs Panathinaikos FC at the Nereo Rocco stadium in Trieste, Italy, August 14, 2021 – Credit: Ettore Griffoni
Ha osservato che, mentre Franco Baresi al Milan e Ben Wijnstekers al Feyenoord ricoprono ruoli di ambasciatori, altre figure storiche non sono più coinvolte.
Di seguito le sue parole:
“Non vedo più le leggende in nessuno dei due club. Il Milan è diventato campione nel 2022, ma il mio vecchio compagno di squadra Paolo Maldini, che era dirigente, se n’è andato. Dopo di che le cose sono peggiorate“. E ancora: “Tutti quelli che una volta contavano se ne sono andati. Solo Franco Baresi al Milan e Ben Wijnstekers al Feyenoord sono ancora lì come ambasciatori. Fortunatamente, per via dei ricordi ci sono gli stadi. Anche se in realtà i club non ne traggono alcun vantaggio finanziario“.
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