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Juventus, Sarri: “Pjanic? Faccio pieno affidamento su di lui”

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Intervenuto in conferenza stampa, alla vigilia della partita di campionato contro il Lecce in programma venerdì 26 giugno alle ore 21.45, ecco quanto dichiarato dall’allenatore della Juventus Maurizio Sarri.

Le dichiarazioni di Sarri su Pjanic

In conferenza stampa dall’Allianz Stadium, Sarri a proposito della partita contro il Lecce ha dichiarato: “Le partite ora sono tutte difficili, condizione fisica non ottimale, partite ravvicinate. Complicata per tutti. Dobbiamo essere bravi noi nell’approccio alla partita, senza essere superficiali o presuntuosi. Il Lecce gioca a calcio, in trasferta ha fatto meglio che in casa. Massimo rispetto per questa squadra, in campo con la convinzione che il risultato è tutto da conquistare”.

Inevitabile, poi, un commento su Pjanic, con l’allenatore che ha affermato: “Non so la situazione a cui si riferisce, noi facciamo pieno affidamento su Pjanic. A completa disposizione, esce da un momento delicato e sta in un momento in crescendo. Sempre preso in considerazione. Cessione sconfitta personale? Se è ceduto, sarà per altri motivi. Ma non lo so, non la prendo neanche in considerazione questa storia. È un giocatore forte, è andato in calo di rendimento e questo l’ha messo in sofferenza dal punto di vista mentale. La discussione con lui è stata soprattutto su questo. Dev’essere umile ma consapevole della propria forza. Non deve preoccuparsi se sbaglia una partita o due, deve reagire subito senza farsi problemi mentali che lo possano condizionare. Per quanto mi riguarda, sono contento di Miro e sono sicuro che in quel ruolo ha margini di miglioramento”.

L’allenatore su Arthur, Higuain e Bernardeschi

Nel corso delle ultime settimane si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero la Juve pronta ad uno scambio Pjanic – Arthur. In tal senso Sarri ha dichiarato: “Giocatore del Barcellona, mi sembrerebbe brutto mettermi a parlarne. Non mi è piaciuto quando l’allenatore del Barcellona ha parlato di Pjanic, perché è un mio giocatore. Io non voglio parlare di Arthur“. Per quanto riguarda Higuain ha poi aggiunto: “Ha fatto parte dell’allenamento con la squadra, ieri era con la squadra. Giocatore in questo momento spendibile per lo spezzone di partita, iniziale o finale vediamo. Come sta dal punto di vista mentale? Lui è un sensibile, quindi tutto quello che gli è successo a livello personale e globale l’ha lasciato molto disturbato, le condizioni familiare e quello che è successo lo hanno toccato in maniera particolare. Nel momento di rientro non era neanche giusto pensare al calcio in questo momento. Sopra ha messo questo piccolo infortunio su una vecchia cicatrice che l’ha ulteriormente disturbato. Quando ha iniziato a star meglio ha ritrovato anche la voglia di inizio stagione, potrebbe essere importante perché il giocatore è importante. Ha segnato meno gol, ma per noi è stato importante”.

Mentre su Bernarderschi ha affermato: “Il problema gliel’abbiamo prorogato, anche quest’anno impegnato in più ruoli. Sua caratteristica che agli allenatori e ai club fa comodo, a lui meno. Il giocatore è forte, sempre avuto questa sensazione. Che sia un giocatore con qualità tecniche e fisiche. Deve trovare stabilità nel rendimento, lo farà nella crescita di maturità definitiva. Sulle sue qualità mai avuto grandissimi dubbi. Sono sempre dell’idea che possa diventare un grande interno di centrocampo per le qualità fisiche che ha nell’accelerare con continuità. Può far bene da esterno, un ruolo che può garantirgli la nazionale”.

Serie A

Ballotta: “Il Derby di Roma più bello? Il primo”

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L'intervista a Marco Ballotta

Ai microfoni di Radio Roma Sound, durante la trasmissione Tackle, il dirigente sportivo Marco Ballotta ha commentato le squadre della Serie A.

Marco Ballotta, oggi dirigente sportivo, è un ex giocatore di Inter e Lazio.

Ecco che cosa ha detto in diretta radiofonica su Radio Roma Sound.

L’intervista radiofonica a Marco Ballotta

Sul match Lazio-Inter

“Il pronostico deve rispecchiare un po’ il momento di classifica. L’Inter ha perso a Leverkusen in una delle partite giocate con meno intensità quest’anno, cercando il pareggio. Non è stata l’Inter che conosciamo ma non dobbiamo prenderla come esempio. Lunedì sarà un’altra partita.

La Lazio merita la posizione che ha, ha vinto due volte contro il Napoli, sono stato a Parma a vederla e non meritava di perdere per la prestazione che ha fatto.

Vedo una Lazio che sbaglia poche partite, ma se continua ad avere un rendimento costante, giocando così bene e a viso aperto, darà fastidio a molti. È anche bella da vedere, Baroni sta dimostrando di essere all’altezza e la squadra lo segue sotto tutti i punti di vista, non penso che si fermeranno qui”.

Ballotta sul derby di Roma

“Tutti i derby vinti si ricordano con più felicità, ma il primo quando sono subentrato a Marchegiani che si era infortunato tra primo e secondo tempo forse é stato il più bello.

Ce n’è un altro con Peruzzi che era andato a fare il riscaldamento pre-partita, poi negli spogliatoi mi ha detto che non ce la faceva, mi chiamava ‘pupetto’ e mi ha detto ‘pupetto, guarda non ce la faccio, vai tu in porta’. Penso di aver vissuto tutti i derby in maniera uguale, il derby é una partita a sé e si sa quanto ci si tiene a Roma, quindi la motivazione é sempre maggiore. Poi il primo anno abbiamo vinto quattro derby di fila ed é stato indimenticabile”.

Sulla Juventus di Thiago Motta

“Ci sono stati grossi cambiamenti, tanti giocatori non riconfermati che forse avrebbero fatto comodo. Pogba forse serviva tenerlo per l’esperienza, ma hanno fatto una scelta ben precisa di voltare pagina e di azzerare tutto. Non dico che ci si aspettava di più ma quando ci sono questi cambiamenti ci vuole un po’ di pazienza, il problema é che nella Juve ci si aspettano sempre risultati immediati.

Con un po’ di pazienza sono convinto che le cose si mettano a posto, Motta avrà un sacco di lavoro da fare ma la vittoria contro il City darà fiducia alla squadra e all’ambiente, soprattutto per come hanno vinto, con determinazione e concretezza. E ora devono partire da lì per avere risultati più importanti, ma é tutto nuovo anche per Motta e non é semplice trasferire il suo modo.

Anche a Bologna ha dovuto convincere i giocatori e trascinarli, molti devono ringraziarlo ma lui anche deve ringraziare i giocatori per ciò che gli hanno permesso”.

Sul Napoli di Conte in Coppa Italia

“Non ho capito il comportamento di Conte e De Laurentiis in Coppa Italia, a maggior ragione essendo fuori dall’Europa. La Coppa Italia poteva essere una coppa da giocarsi, magari con un turnover più leggero, cambiare tutti i giocatori in una volta é un rischio, non me l’aspettavo così rinunciatario. Vuole puntare il campionato ma qualche turno di coppa secondo me non gli avrebbe dato fastidio, si é visto che non ci ha tenuto.

Poi ha perso la partita anche di campionato ma come ho detto non é facile giocare contro la Lazio, ma non credo si sia rotto il giochino e li vedo ancora come seri candidati alla vittoria del campionato. Hanno solo questo obiettivo e tutta la settimana per prepararsi, le altre invece con le competizioni europee lasceranno qualcosa per strada, ma ci sono rimasto anche io a vedere Conte con questo atteggiamento in coppa, anche perché passare agli ottavi permette di avvicinarsi alla fase calda senza troppa fatica.

Poi comunque é sempre un trofeo, va giocato, avrebbe potuto cambiare 5-6 giocatori per dare minutaggio ma comunque mantenendo il livello. Non mi aspettavo questo da Conte“.

Sulle dichiarazioni di Fonseca al Milan

“I problemi arrivano sempre dall’alto, la società non é ben definita, i ruoli meno, le scelte non sono state chiare e di conseguenza sarebbe un miracolo se il Milan volasse senza problemi. Quando succedono queste cose vuol dire che c’è poca vicinanza della società. Le dichiarazioni di Fonseca ci stanno come sfogo, ma poteva gestirla dentro la spogliatoio.

Forse però essendo sempre criticato forse ha voluto prendere in mano la situazione per responsabilizzare i giocatori. Il Milan é discontinuo e non si sa mai che partita potrà fare e anche per l’allenatore non é semplice. Gli mettono la croce addosso ma non é facile per Fonseca, e non credo riusciranno a risolvere in breve questo problema“.

Sul portiere più forte: Provedel o Svilar?

“Mi piacciono entrambi, sono completamente diversi, Svilar é più reattivo, più rapido, Provedel é più concreto e impostato. Si equivalgono a livello di valore assoluto.

La Lazio é lì anche per merito del portiere, Svilar invece vive un’annata particolare, ora la Roma si riprenderà perché ha l’allenatore giusto al momento giusto e penso che Ranieri possa dare qualcosa in più a tutti, giocatori e ambiente“.

Su Sven-Göran Eriksson

“Solo cose positive con lui, ci si capiva al volo e io che spesso ho fatto la panchina se potevo gli davo una mano. Magari gli facevo arrivare qualche pensiero per dargli una mano, io che ero sereno in panchina.

Magari gli segnalavo le difficoltà di un singolo durante la partita e lui si fidava, osservava e magari prendeva delle contromisure. Se trovi un allenatore del genere come giocatore gli dai il 110%”.

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Serie A

Inter, Bastoni: “Impossibile giocarle tutte. Mercato? mai pensato di cambiare squadra”

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Inter, Bastoni

Inter, il difensore Alessandro Bastoni si è raccontato in un lunga intervista concessa a Libero in cui ha analizzato le ultime prestazioni in nerazzurro e il periodo della squadra.

A seguire l’intervista completa di Bastoni.

Inter, Bastoni: “Scudetto? speriamo di vincerlo noi…”

UN GIUDIZIO SU QUESTA PRIMA PARTE DI STAGIONE
“Se devo dare un voto a questa prima parte di stagione dico un 8. Siamo partiti un po’ a rilento perché non c’è più stacco tra una stagione e l’altra, non è stato facile recuperare da quella scorsa e questo a livello mentale ha influito. Ma ci siamo ripresi: ad agosto avremmo firmato per trovarci in questa situazione tra Champions e campionato”.

IL PRIMO KO IN EUROPA
“Non è stata facile da digerire, come non lo è mai un ko; quando sono tornato a casa ho ripensato a tutto, e basta guardare in che posizione sono Bayern Monaco, Manchester City o Real Madrid per capire che stiamo facendo bene. Se hai abituato tutti ad essere eccellente, devi essere bravo a mantenere quello standard; questa è una responsabilità nostra, poi è chiaro che non possiamo vincere tutte le partite”.

A LEVERKUSEN PER IL PAREGGIO?
“No, non è così. Si gioca sempre per vincere, ma quando ha il pallone tra i piedi il Bayer è più forte anche del City. E sicuramente noi non eravamo in una delle giornate migliori”.

GIOCARLE TUTTE?
“E’ impensabile, non è umano farlo sempre al 100% a livello nervoso. Il riposo è indispensabile, perché se non sei al massimo la squadra va in difficoltà”.

MERCATO
“Qualche club che mi ha cercato c’è stato, ma io ho sempre dato massima priorità all’Inter. Sono in una squadra al top che gioca per vincere tutto, non ho ai pensato di dover cambiare squadra. Anche perché oltre il calcio c’è una vita, e la mia famiglia qui a Milano si trova benissimo”.

PREGI E DIFETTI DI INZAGHI
“La qualità principale è che riesce a fare sentire tutti i giocatori della rosa fondamentali e parte integrante del gruppo; all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà nel capire il suo calcio, ma è stato più un problema nostro che un difetto suo: venivamo dalle idee di Conte che sono completamente diverse”.

Inter

LA GRINTA DI SIMONE INZAGHI E IVAN JURIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

CONTE E QUELLE FRASI SULLA FAVORITA
“Ha detto quelle cose per il bene del calcio. Lo conosciamo bene, sa che siamo i favoriti e ha provato a destabilizzare un po’ l’ambiente”.

SCUDETTO O CHAMPIONS
“Se devo scegliere tra la certezza del 21° scudetto o la finale di Champions prendo assolutamente la finale”.

FINALE DI ISTANBUL
“Lì ci è mancato un po’ di fortuna e quella consapevolezza che ancora non avevamo. Adesso sappiamo di essere a quel livello”.

SCUDETTO
“Spero che lo vinciamo noi”.

CHI GIOCA MENO
“Fuori dallo spogliatoio è difficile far capire l’importanza di tutti i giocatori, ma noi la conosciamo. Non leggo più commenti e frasi negative che arrivano da fuori, l’importante è sapere che all’interno della squadra si sentono tutti importanti”.

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Serie A

Francesco Caputo si scalda: “Mi alleno. Mai dire mai”

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Empoli, Caputo

Caputo è attualmente svincolato dopo l’ultima esperienza all’Empoli. Attualmente si allena da solo, ma sogna di tornare: “avrei voluto chiudere in altro modo”.

Ciccio Caputo è attualmente senza contratto e si sta allenando con un personale trainer per rimanere in forma, sperando in un’ultima chiamata da parte di qualche club di Serie A. Il bomber ormai 37enne ha ancora voglia di scendere in campo e fare la differenza, ma se entro gennaio non dovesse arrivare nessun tipo di richiesta, potrebbe a malincuore valutare l’ipotesi di appendere gli scarpini al chiodo.

Ciccio Caputo sul suo futuro

Il bomber ex Empoli e Sassuolo ha parlato della sua attuale situazione: “Tante situazioni le ho declinate. Seguo tutto. Vedremo cosa verrà fuori. Anche se guardo la realtà in faccia: aspetto fino a gennaio. Poi se non dovessero esserci novità farò le valutazioni del caso. Sto benissimo, sono sereno. Chiaramente un conto è allenarsi con un personal e un altro con una squadra.

Ma non ho un fisico di un ragazzo alto due metri, non mi serve chissà cosa per essere in forma. Mai dire mai. Io, come detto, mi alleno. Anche perché avrei voluto chiudere in altro modo”.

Un commento sulla stagione dell’Empoli

In seguito, Ciccio Caputo ha espresso un suo commento sulla grande stagione dell’Empoli fatta fino a questo momento: “L’Empoli sta facendo un campionato strepitoso, ha un grande allenatore che sta tirando fuori il meglio da tutti. È un tecnico importante. E non avevo dubbi. Ho partecipato alla preparazione estiva e si percepiva nell’aria qualcosa di importante”.

Caputo

Robarto D’aversa coach of Sampdoria, during the match of the Italian SerieA championship between Salernitana vs Sampdoria, final result 0-2, match played at the Arechi stadium in Salerno. Salerno, Italy, November 21, 2021.

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