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Juventus, Thiago Motta: “Abbiamo tanta voglia. Vogliamo la vittoria. Su Mckennie, Yildiz, Chiesa e Miretti…”

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Juventus sala stampa

La Juventus inaugura la Serie A 2024/25 tra le mura amiche dell’Allianz Stadium contro il Como. Thiago Motta parla nella conferenza stampa di vigilia.

Juventus

THIAGO MOTTA PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Alla vigilia della sfida tra Juventus e Como, valida per la prima giornata del Campionato di Serie A 2024/2025, Thiago Motta interviene in conferenza stampa per presentare il match.

Di seguito le parole del neo tecnico bianconero.

Quanta voglia c’è?

“La voglia è tanta, non vediamo l’ora di arrivare alla partita di domani e competere con l’avversario e avere all’obiettivo. Vogliamo fare una grande prestazione e arrivare al risultato che vogliamo”.

McKennie e la situazione dei giocatori fuori rosa

McKennie è un giocatore utile e funzionale per le nostre esigenze. Domani abbiamo 19 giocatori per affrontare la partita, possono giocarne solo 11. Stiamo bene, è una buona preparazione. Questa settimana gli allenamenti sono stati buoni e siamo pronti per la partita di domani”.

La tranquillità in riguardo al mercato

“Molto, stiamo lavorando bene e al massimo per costruire una squadra competitiva”.

Yildiz e la numero 10

“È una responsabilità. Portare un numero storico, ma è un giocatore forte, con personalità e con il lavoro. Ha questa cultura per il lavoro e questo è importante. È da sottolineare e lo trasmette anche agli altri. Al di là della sua età, essendo giovane è cresciuto bene e ha imparato bene. Ha qualità e rispetto per il lavoro”.

Iniziare con una vittoria

“Nella vita, come nel calcio, niente è scontato, dobbiamo meritarlo. Dobbiamo essere concentrati su noi stessi. Il Como è salito dalla Serie B, porta con sé con grande entusiasmo, noi dobbiamo avere rispetto e arrivare al risultato che vogliamo”.

La richiesta, personale, alla Juventus

“Chiedo di fare il massimo domani, competere con il Como e avere il risultato che vogliamo. Questo è il primo passo”.

Il pensiero sul Como

“Hanno giocato sempre così. Domani affronteremo una buona squadra e con giocatori in campo di buona esperienza anche: con rispetto la affronteremo al massimo”.

Weah

“Può migliorare in tutto e può farlo. Non sono sorpreso anche se era molto giovane, oggi può esprimere al meglio la sua potenzialità. Sicuramente sarà di grande aiuto alla squadra”.

Le aspettative di mercato

“Stiamo lavorando al massimo e bene per costruire una squadra competitiva e oggi siamo concentrati sul Como. Tutto il resto vedremo dopo. A voi non piace troppo parlare della partita, anche se domani giochiamo la partita. Siamo concentrati sul fare una bella partita”.

Risposta impeccabile

“Abbiamo fatto una buona preparazione e una buona settimana di lavoro. Domani è una partita di entusiasmo e felicità, dobbiamo mettere tutta la nostra energia in questa partita. Dobbiamo ringraziare prima di questa partita, ci sentiamo dei privilegiati a vivere questo momento.

Risposte dai giocatori? Abbiamo fatto una buona preparazione, vogliamo fare risultato. Dopo la partita di domani ti posso rispondere, ora è difficile”.

La situazione di Chiesa

“Non è cambiata, abbiamo parlato internamente. È la dimostrazione di rispetto che ho con i giocatori, trasparenza e chiarezza”.

Vlahovic

“Lo vedo bene, sta lavorando bene, aiutando i suoi compagni. Noi lo teniamo stretto con noi, che possa darci una grande mano. È una gran giocatore ma tutti i giocatori han bisogno della squadra.

Sono molto contento, ho grande entusiasmo e abbiamo una grande energia per fare un gran lavoro domani per portare a casa quello che abbiamo pensato”.

Le difficoltà nel gioco

“Nessuna difficoltà, è calcio. Ognuno di loro sa il lavoro da fare dentro al campo, anche con gli scambi. Non vedo difficoltà, abbiamo lavorato bene e ci siamo preparati bene alla partita. La affronteremo come sempre”.

Miretti

“Non sarà con noi domani, sta facendo un lavoro differenziato in questo momento. Quando sarà del gruppo ne parleremo. Sta lavorando bene, ha iniziato la preparazione con noi, domani non sarà con noi e quando tornerà ne parleremo”.

Serie A

De Rossi: “Tutti vogliono imitare Guardiola, Gasperini è il migliore in Italia. Su Totti…”

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de rossi Friedkin

L’ex allenatore della Roma Daniele De Rossi ha rilasciato delle dichiarazioni in occasione dell’evento ‘Sport Talk Industry’, relative a diversi temi.

L’ex calciatore e tecnico di Spal e Roma Daniele De Rossi ha rilasciato delle dichiarazioni in occasione della sesta edizione dello ‘Sport Talk Industry, relative a diverse tematiche legate al club giallorosso e non solo.

Le parole di De Rossi

De Rossi

Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex allenatore della Roma Daniele De Rossi in occasione della sesta edizione dello ‘Sport Talk Industry’.

“Dico sempre quello che penso, noi interpreti del calcio dobbiamo avere la capacità di cambiare. Ci stiamo avvicinando al mondo del tennis per la faccia di chi sta vincendo, così come i suoi compagni. Facce pulite e giovani che lottano per il nostro paese. Il mondo del calcio essendo così tanto popolare ha una serie di interessi che vengono tirati dal tifo.

Ciò che importa è l’interesse della squadra, così funziona il calcio. Siamo tutti attratti dal tornaconto economico. La normalità è sottovalutata al giorno d’oggi, è difficile giocare semplice: mi viene da citare Rodri che ha vinto il Pallone d’Oro, lui gioca semplice ma farlo come fa lui prevede mille pensieri quando non viene inquadrato.

Il calcio è uno sport semplice e ti avvicina alla gente, ma fare le cose semplici è difficile. Tutti gli allenatori vogliono emulare chi sembra geniale come Guardiola, questo però toglie il pallone dai piedi dei ragazzini per fare un’ora di tattica.

E ancora in un altro passaggio:

“Il ragazzino deve fare uno contro uno, giocare e divertirsi. Poi crescendo si deve fare un lavoro diverso, tutti gli sport stanno cambiando e si va verso una importante fisicità. Il calcio va sempre verso quei calciatori di gamba. Per chi tifa avere qualcosa in cui rivedersi dentro la propria squadra è importante.

Quando Sinner vince siamo tutti contenti, ma quando lo fa in Davis siamo ancora più contenti. Ha un sapore particolare vedere un giocatore proseguire tutta la sua carriera con la stessa maglia. Ogni tanto a chiunque viene il pensiero di staccarsi, ma poi questo sentimento forte ti lega alla maglia.

Non solo la vittoria rende felici, rende belli, intelligenti e credibili. Forse il più grande allenatore in Italia negli ultimi 15 anni è Gasperini che ha cambiato la vita di una società e di una città. Era una squadra che faceva l’ascensore e adesso è una big del calcio italiano.

Adesso però che ha vinto l’Europa League è più affascinante, ma vincere un trofeo non cambia il tuo percorso. La finale la puoi vincere come ha fatto l’Atalanta ma la puoi perdere anche per un rigore sbagliato.

Anche Spalletti che è un allenatore gigante dopo che ha vinto lo scudetto a Napoli viene ascoltato in maniera diversa. Per me la vittoria non è fondamentale, ma sento che chi vince ha più peso a livello di attenzione”.

Sulla leadership avuta alla Roma da Totti:

“Il giocatore più forte e più affascinante è Francesco, ci ho giocato tanti anni insieme. Aveva questa luce che si portava dietro, questa leadership anche silenziosa.

Parlava con i gesti, l’ho vissuto anche da tifoso come adolescente. Da avversario mi affascinava Zidane, era proprio bello da vedere e fortissimo, sia fisicamente che tecnicamente.

Il più difficile da affrontare per me è stato Seedorf, marcavo grandi giocatori con grande facilità, ma con Seedorf affrontavo un giocatore più forte fisicamente, più forte tecnicamente e più rapido nelle scelte.

Per allenare una squadra si può parlare di doti tecniche e di conoscenze calcistiche che servono, ma a me sta aiutando una cosa che avevo anche da calciatore ovvero l’altruismo. A me piaceva aiutare i compagni, serve altruismo dentro uno spogliatoio con 30 giocatori”.

E infine sui suoi primi passi da allenatore:

“Nel primo spogliatoio alla SPAL mi vedevano come un oggetto non identificato e dovevo fargli capire che ero al loro servizio.

Alla Roma sono entrato come una bandiera del club e venivo visto quasi come amico da alcuni giocatori, devi trovare le giuste misure ed è importante anche lo staff. La parte mentale e la gestione del gruppo è molto importante, poi ci vogliono le conoscenze calcistiche. Se non hai conoscenze i calciatori ti battezzano subito”.

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Serie A

Serie A, le designazioni arbitrali della 14° giornata

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Serie A

L’AIA ha diramato le designazioni arbitrali della 14° giornata di Serie A. Fiorentina – Inter a Doveri, Roma – Atalanta affidata a Guida.

L’Associazione Italiana Arbitri ha reso note le designazioni arbitrali del 14° turno di Serie A, in programma da venerdì 29 novembre con l’anticipo tra Cagliari e Hellas Verona a lunedì 2 dicembre con il posticipo RomaAtalanta.

Serie A

VAR during soccer season 2019/20 symbolic images – Photo credit Fabrizio Carabelli /LM

Serie A, le designazioni arbitrali

Venerdì 29 novembre

Cagliari – Hellas Verona (h. 20.45)

Arbitro: Mariani
Assistenti: Palermo – Cipriani
IV Ufficiale: Fourneau
VAR: Nasca
AVAR: Paterna

Sabato 30 novembre

Como – Monza (h. 15.00)
Arbitro: Sacchi
Assistenti: Mastrodonato – Votta
IV Ufficiale: Ayroldi
VAR: Marini
AVAR: Nasca

Milan – Empoli (h. 18.00)
Arbitro: Dionisi
Assistenti: Garzelli – Yoshikawa
IV Ufficiale: Rutella
VAR: Pairetto
AVAR: Pagnotta

Bologna – Venezia (h. 20.45)
Arbitro: Massimi
Assistenti: Giallatini – Colarossi
IV Ufficiale: Santoro
VAR: Ghersini
AVAR: Mazzoleni

Domenica 1° dicembre

Udinese – Genoa (h. 12.30)
Arbitro: Aureliano
Assistenti: Mokhtar – Ricci
IV Ufficiale: Scatena
VAR: Serra
AVAR: Pairetto

Parma – Lazio (h. 15.00)
Arbitro: Zufferli
Assistenti: Rossi C. – Vecchi
IV Ufficiale: Chiffi
VAR: Paterna
AVAR: Massa

Torino – Napoli (h. 15.00)
Arbitro: Fabbri
Assistenti: Bresmes – Dei Giudici
IV Ufficiale: Feliciani
VAR: Meraviglia
AVAR: Marini

Fiorentina – Inter (h. 18.00)
Arbitro: Doveri
Assistenti: Costanzo – Scarpa M.
IV Ufficiale: Marinelli
VAR: Mazzoleni
AVAR: Paganessi

Lecce – Juventus (h. 20.45)
Arbitro: Rapuano
Assistenti: Meli – Alassio
IV Ufficiale: Perenzoni
VAR: Sozza
AVAR: Ghersini

Lunedì 2 dicembre

Roma – Atalanta (h. 20.45)
Arbitro: Guida
Assistenti: Di Iorio – Capaldo
IV Ufficiale: Marchetti
VAR: Abisso
AVAR: Meraviglia

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Serie A

Hellas Verona, Zanetti: “Chiedo di più a me stesso. Va in campo chi ha a cuore le sorti del club”

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Hellas Verona, l'allenatore Paolo Zanetti

Il tecnico dell’Hellas Verona, Paolo Zanetti, ha parlato in conferenza stampa alla due giorni dalla sfida che apre la 14esima giornata di Serie A.

Paolo Zanetti, allenatore dell’Hellas Verona, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla gara contro il Cagliari di Nicola alla Sardegna Arena nel match che apre le danze della quattordicesimo turno di Serie A.

La sfida tra le due formazioni è in programma per venerdì 29 novembre alle ore 20:45. La posizione di mister Zanetti è molto in bilico dopo il pesante ko arrivato contro l’Inter, culmine del periodo negativo della squadra scaligera dove ha collezionato solamente una vittoria nelle ultime 6.

duda hellas verona

Hellas Verona, le parole di Zanetti

Settimana di riflessioni importanti?

“L’unica cosa che conta è la partita di Cagliari, ciò che è successo ha scosso tutti e questa scossa deve farci tirare fuori qualcosa. Siamo andati in ritiro togliendoci anche quelle che possono essere le nostre libertà. Lo abbiamo fatto per guardarci dentro e preparare al meglio la partita, dobbiamo lasciarci alle spalle le scorie dell’ultima partita. Siamo qui e possiamo giocarci alla grande il nostro campionato”.

Dopo l’Inter ci hai messo la faccia?

“Chiedo di più a me stesso, devo dare il massimo senza avere nessun tipo di rimpianti, io vado in difficoltà quando non ho la percezione di aver fatto il massimo. Noi siamo una squadra e dobbiamo lavorare tutti allo stesso modo e fare in modo che tutti diano più del 100%”.

Come sta andando questo ritiro?

“Se il ritiro funzionerà lo sapremo solo dopo venerdì, di sicuro abbiamo usato tutto il tempo della giornata per pensare al nostro prossimo impegno, senza farsi distrarre da tutto il superfluo. Se dobbiamo usare più tempo della nostra giornata e servirà lo faremo anche in futuro”.

A Cagliari scelte di rottura o continuità?

“Penso che si riparta da zero, poi non tutti accettano questi momenti nello stesso modo, ad esempio all’estero è un qualcosa che non esiste e ho dovuto spiegarlo. Farò delle valutazioni relative alla settimana e andrà in campo chi dimostrerà di avere a cuore le sorti del club”.

Acqua alla gola?

“Si ma non per la posizione di classifica perchè dobbiamo ricordare che oggi l’Hellas è dentro l’obiettivo e ha tutte le potenzialità per raggiungerlo perchè se ci sono squadre dietro probabilmente hanno problemi anche loro. L’acqua alla goal è per un’asticella che ci eravamo prefissati ma che non siamo riusciti a mantenere.

Questa squadra ha la lotta nel dna, ci è già passata anche l’anno scorso quando si avevano quattro punti in meno, ma oggi ci si sente sconfitti e abbattuti, ovviamente dà fastidio a noi per primi e noi per primi vogliamo una reazione che ci deve essere”.

Scontro diretto importante?

“E’ una gara importante per entrambi, arriviamo da momenti diversi, il Cagliari ha probabilmente già passato il nostro momento con un ritiro a inizio stagione. Sarà una partita difficile e combattuta ma lo sarebbe stata a prescindere dal momento, andremo in un campo caldo in cui bisognerà tirare fuori il nostro meglio, dal punto di vista della mentalità noi dobbiamo dare di più.

Dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare e non su quello che è stato fatto. Bisognerà avere la capacità e la lucidità di gestire i momenti. Soprattutto i calciatori che devono andare in campo senza paura, senza pensieri, e dare il 100% per l’Hellas”.

I giocatori seguono l’allenatore?

“Non ci sono giocatori contro di me o la società, bisogna dimostrare le cose con i fatti. Per me personalmente è lancinante stare in ritiro, non torno a casa da sabato con a casa una moglie e due figli che chiedono dove è il papà ma lo faccio perchè questa missione è al primo posto e non ho paura di quello che sarà venerdì e cerco di fare il massimo ma per questo ho bisogno della squadra, poi si possono parlare di tutti gli aspetti tattici che volete ma bisogna sentire il fuoco dentro ed è questo che sta mancando perchè altrimenti poi la gente va via e ci facciamo prendere in giro dai nostri tifosi, e a me questo basta anche per stare in ritiro fino a giugno”.

Stai parlando a noi o alla squadra?

“Sto parlando alla squadra, così magari loro guardano questa conferenza e magari danno qualcosa in più. Poi magari a qualcuno non piace che si parli in questo modo ma io sono fatto così”.

C’è stato un confronto acceso in ritiro?

“Ti confermo che è stato un confronto acceso, non ci sono botte, poi io penso che se succede vuol dire che qualcosa abbiamo dentro, che siamo uomini, ma non è successo assolutamente niente di grave”.

Quanto è importante la vecchia guardia?

“E’ importante per la squadra, serve che i senatori trascinino i giovani e questo in ritiro l’ho visto. Poi la vera mano si dà in campo e non a parole. E’ lì che si vede quanto un giocatore è determinante”.

Che idea ti sei fatto della lotta salvezza?

“Oggi abbiamo delle cose da risolvere, non partiamo da una scalata difficile, noi dobbiamo avere la convinzione di volercela fare, dobbiamo ritrovare la nostra autostima, serve battagliare su tutti i campi, se lì sotto siamo tutti lì vuol dire che il campionato è lungo, difficile o aperto”.

Lambourde?

“Come altri ragazzi giovani hanno delle qualità che devono essere espresse, non posso caricarlo di responsabilità ma tutelarlo perchè è un patrimonio della società e deve essere messo nelle condizioni di potersi esprimere nel migliore dei modi. Lambourde è un giocatore importante, come lo è Ghilardi, come lo è Cissè e con Sishuba ma questi ragazzi hanno bisogno della squadra. Poi io sono il primo a far giocare i giovani perchè sfido chiunque a poter dire che a giugno qualcuno di voi pensava che Belahyane sarebbe diventato quello che è oggi”.

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