Serie A
Juventus, Thiago Motta: “Koopmeniers e Douglas Luiz grandi giocatori. Su Danilo e la Champions…”
L’allenatore della Juventus Thiago Motta ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di domani contro l’Empoli al Castellani dopo la sosta per le Nazionali.
Di seguito le sue parole:
Come sono andate queste settimane?
“Molto bene si sono allenati molto bene. Sono contento di chi è rimasto con noi e anche di chi è andato in nazionale. Sono contento perchè abbiamo tutti a disposizione”.
Che insidie ci sono domani?
“Sapevamo il calendario e le partite da affrontare. Domani dobbiamo essere determinati e concentrati e fare una partita seria. Noi stiamo bene e abbiamo preparato la partita e siamo pronti”.
Quali sono state le difficoltà di Douglas Luiz? Lo vedremo domani?
“Douglas Luiz e Koopmeiners sono due dei grandi giocatori che abbiamo nella rosa, come tanti altri nella squadra e vedremo domani chi inizierà la partita e chi, subentrando, potrà dare il suo contributo. Però ripeto sono due grandi giocatori che abbiamo la fortuna di avere dalla nostra parte come tanti altri che abbiamo nella nostra rosa. Non c’è nessuna difficoltà”.
Cosa cambia gestione della rosa a giocare la Champions League?
“Niente, ci si allena, ci si prepara, si gioca, si recupera chi ha giocato e chi deve recuperare per la prossima e si allena chi non ha giocato. Poi affrontare le partite di volta in volta come sempre abbiamo fatto, con impegno, concentrati e fare bene il nostro lavoro”.
È vero che la prima partita dopo la pausa è sempre la pensi insidiosa? Come stanno i sudamericani?
“Stanno tutti bene, Nico ha giocato. Danilo ha giocato, altri hanno giocato e stanno tutti bene. È un po’ la stessa risposta di prima, il calendario lo sapevamo già prima, sappiamo cosa dobbiamo affrontare e lo affronteremo con grande entusiasmo. Però sempre passo passo, dobbiamo pensare solo all’Empoli, ripeto, una squadra che sta molto bene e andremo a fare il nostro massimo, giocare la nostra partita, cercare di portarla dalla nostra parte. Quello che conviene a noi e non a loro. Però alla fine avere più probabilità di ottenere noi il risultato che vogliamo”.
L’Empoli difende con un blocco basso, ha visto una crescita nella sua Juventus?
“Sì ho visto una crescita e possiamo fare ancora molto meglio sicuramente. Sull’Empoli, ha fatto un’osservazione molto interessante, è una squadra che sa difendersi con un blocco molto basso ma non finisce solo lì perché nel recupero hanno creato dei problemi a tutte le squadre che hanno affrontato fino ad oggi, ripartendo. Noi dobbiamo essere bravi a giocare a calcio con qualità, creare occasioni, finirle e quando non è il caso difendere le transizioni che sono molto importanti.”.
La squadra come risponde alle sue idee?
“Molto bene. Ha la convinzione di fare un calcio per provare sempre a vincere. Sappiamo cosa andremo ad affrontare e dobbiamo fare una grande partita, seria e con grande concentrazione”.
Cosa aspetta da questa settimana?
“Il focus è domani.Poi penseremo alle altre partita. Dobbiamo pensare solo alla partita con l’Empoli”.
Domani comincerà un nuovo campionato?
“Non riesco a ragionare come lei. Io ragiono alla partita. Domani sarà una partita complicata, contro una squadra che sta bene. Noi dobbiamo essere pronti a rispettarla e imporre il nostro gioco per avere più probabilità di avere il risultato dalla nostra parte”.
Come sta Adzic?
“L’ho visto bene e il suo rientro è stato buono. Ha fatto un grande test in settimana. Dipende tutto dai giovani. Io non guardo la nazionalità e lieta. Guardo il momento e guardo quello può dare alla squadra. Loro portano entusiasmo e bisogna sfruttare il momento. I giovani hanno bisogno di calciatori come Gatti, Danilo, Bremer, Cambiaso. Hanno bisogno anche di esperienza per emergere e crescere per il bene della Juventus”
Serie A
Napoli, Sacchi esalta Conte: “Vive di calcio, può scrivere la storia”
In un’intervista rilasciata a Il Mattino, Arrigo Sacchi ha parlato di Antonio Conte e del Napoli, elogiando il tecnico e la sua capacità di rilanciare i club.
Anche uno dei più grandi allenatori della storia, Arrigo Sacchi, ha voluto dire la sua sul nuovo Napoli targato Antonio Conte, il cui arrivo sulla panchina azzurra ha arrivo sulla panchina ha portato nuova energia e determinazione nell’ambiente.
Sacchi, in un’intervista a Il Mattino, ha sottolineato quanto il tecnico leccese sia il profilo ideale per affrontare le sfide che attendono il Napoli, soprattutto dopo una stagione difficile come quella precedente: “Antonio condivide la mia stessa ossessione per il lavoro. Non è un caso se ai Mondiali del 1994 ho voluto con me proprio lui, uno dei pochi della Juventus. Anche lui non lascia nulla al caso: ha la stessa passione per il calcio e la stessa convinzione che solo il duro lavoro possa portare in alto”.
Sacchi: “Il Napoli può vincere lo scudetto con Conte”
Sacchi ha poi parlato della panchina partenopea, definendola un incarico affascinante ma impegnativo: “Allenare il Napoli è straordinario, perché il calore dei tifosi trasmette un’energia unica. Ho sempre ammirato la loro passione e competenza, anche da avversario. Dopo una stagione complessa come quella passata, serviva un cambiamento deciso, qualcuno che non facesse compromessi, proprio come facevo io. Serve poco parlare e tanto lavorare sul campo per superare i momenti difficili”.
Riguardo alle ambizioni tricolori del club azzurro, Sacchi ha confermato la capacità di Conte di puntare in alto: “Antonio è uno che ti fa vincere gli scudetti, è inutile girarci intorno. Possiede valori etici e morali di altissimo livello, ed è un allenatore che si dedica completamente al club per cui lavora, chiedendo lo stesso impegno alla società e alla squadra. Napoli non è diversa dal resto d’Italia: quando le cose vanno bene, tutti ti osannano, ma appena si verifica una difficoltà, le critiche non mancano mai”.
Serie A
I Friedkin esonerano De Rossi: diplomazia vs strategia
De Rossi, ormai ex CT della Roma, ieri é stato ufficialmente “sollevato dal suo incarico”: annuncio shock che arriva ieri mattina dopo solo 4 giornate in campo.
Ieri mattina il club dei Friedkin ha lasciato Roma sotto shock gelando i tifosi della Magica con una doccia fredda che nessuno si aspettava ovvero l’esonero di Daniele De Rossi dal suo incarico di allenatore.
Secondo il portavoce del club giallorosso “Trigoria sarà sempre casa sua ma serve un cambio”. Prosegue: “La decisione del club è adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio”.
Quali sono le vere ragioni dell’esonero di De Rossi?
Una dichiarazione secca e fredda quella del club romanista che apparentemente ci fornisce anche una spiegazione razionale alla scelta adottata, ma siamo sicuri che ci spieghi davvero le motivazioni che ne sono alla base?
Il fatto che la decisione finale sia stata presa proprio ieri mattina subito dopo che i Friedkin fossero a Roma intanto ci dice che un loro input possa aver giocato, e non poco, in questo cambio di rotta improvviso. Sempre loro, tra l’altro, lo scorso gennaio, avevano sollevato anche José Mourinho dal suo incarico.
Ed anche se la motivazione fornita é stata quella della “ripresa del percorso auspicato” pare comunque molto strano voler interrompere così bruscamente un nuovo inizio che, seppur a ritmo di diesel, aveva portato la Roma a 3 punti, con tante occasioni di goal, in un campionato in cui per adesso nessuno ha davvero brillato.
Secondo la maggior parte dei commentatori radio e dei podcast trasmessi ieri infatti, i risultati di inizio stagione da soli non possono giustificare questa scelta.
Una delle ipotesi mosse é la volontà di far qualificare a tutti i costi la Roma in Champions League. Qualifica mancata per la Roma, lo ricordiamo, dalla stagione 2018/19: proprio quella in cui De Rossi era in campo.
Questa corsa ai primi posti in classifica comunque oggi é ancora più difficile con un’Inter campione d’Italia, un Napoli sotto la guida di Conte e un’Atalanta vincitrice di Europe League.
Ma anche in quest’ottica, e quindi nella volontà di rispettare le scadenze di un progetto, non avrebbe senso esonerare un allenatore che aveva appena iniziato un percorso insieme alla Roma. Teniamo anche presente che molti giocatori sono entrati a fine mercato ed il lavoro con loro era davvero appena iniziato.
Secondo molti qui sono entrate in gioco anche dinamiche legate alla diplomazia, ovvero la comunicazione di De Rossi che spesso non piaceva alla società perché troppo diretta. A questa si è aggiunto un mercato che De Rossi voleva e che non é stato accontentato e, infine, il caso Dybala che ha deciso di rimanere alla Roma all’ultimo secondo. La panchina quindi alla fine appare solo come la punta dell’iceberg di qualcosa di più profondo su cui bisogna riaggiustare il tiro.
L’ira dei tifosi
Di certo la tifoseria romanista ha già scelto chi appoggiare. Questo si evince dai tantissimi post pubblicati ieri sui social da utenti e canali e dai commenti mandati in onda da numerose trasmissioni radiofoniche che definivano la Roma “una società di incompetenti” o ancora “un club ridicolo”.
Non piace quindi la gestione della “questione De Rossi” ai romanisti forse anche perché lui, cresciuto con la Roma e che ha portato la Roma a tanti risultati, era la garanzia che, nonostante una gestione nuova, il cuore romanista continuava a battere.
E, infatti, proprio sotto casa di De Rossi ieri una piccola folla ha deciso di sostenere l’ex CT con un cartellone che recitava così: “Basta giocare con i nostri sentimenti e i nostri simboli”. Mentre a Trigoria sono già apparsi i primi striscioni contro la società giallorossa che non lasciano davvero spazio all’interpretazione: “Yankee go home”.
Ci si chiede quindi, in questo clima già teso cosa prepara la tifoseria romista per il match Roma-Udinese che si terrà questa domenica sera allo Stadio Olimpico a Roma. Sarà il primo match con il nuovo allenatore Juric e le contestazioni nei confronti della società non mancheranno.
Serie A
Lazio, contro la Fiorentina va dentro un ex
Lazio, in occasione della prossima sfida contro la Fiorentina potrebbe scendere in campo un ex viola, approfittando dell’indisponibilità di Castellanos.
Castrovilli si prepara per la prima titolarità con la Lazio, dopo aver giocato uno spezzone contro l’Hellas Verona e pochi minuti all’esordio con il Venezia.
L’infortunio di Castellanos apre una possibilità a centrocampo, e Castrovilli spera di convincere Baroni a dargli una maglia da titolare per la sfida contro la sua ex squadra, la Fiorentina.
Sarebbe un ritorno simbolico, dopo cinque stagioni in viola e un grave infortunio al ginocchio che ha segnato la sua carriera.
Ora, con tre trasferte consecutive in programma per i biancocelesti, compresa quella di Firenze, Baroni potrebbe puntare su di lui per le rotazioni.
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