DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il bomber della Juventus Vlahovic è uno dei giocatori più punzecchiati e criticati dalla stessa tifoseria bianconera, ma i suoi numeri non sono affatto negativi
Al suo arrivo in bianconero, un pò per le cifre del trasferimento e un pò per quello che aveva fatto vedere in campo con la maglia della viola, si pensava che la Juventus avesse trovato l’attaccante del futuro e che si fosse sistemata per i prossimi 10 anni.
Al tempo, il bomber serbo fece anche un’intervista dove lui stesso si diceva superiore al numero 9 del Manchester City Erling Haaland, questo per far capire quello che era il clima di aspettativa nel periodo del suo trasferimento in bianconero.
Ad oggi questo clima di enfasi ed euforia attorno a Vlahovic non esiste più, anzi, si è quasi trasformato in critiche continue e sfiducia nei confronti del giocatore da parte della tifoseria.
Nonostante il rapporto con l’ambiente che sembra essersi ormai un pochino lacerato, se si analizzano i dati e i numeri del serbo in questi anni, non si possono di certo definire come negativi. A parità di partite disputate in campionato, 98, con la maglia della Fiorentina l’attaccante aveva messo a referto 44 reti, mentre con quella bianconera 42, solamente 2 in meno.
Allora la domanda sorge spontanea: perché se i numeri messi a confronto sono praticamente uguali, nella prima avventura in Serie A era definito come il potenziale miglior attaccante d’Europa, mentre nella seconda finisce costantemente nel ciclone delle critiche?
La risposta è data ovviamente dal peso della maglia che indossa, che cambia totalmente la percezione del rendimento di un giocatore. Se a Firenze le sue prestazioni venivano celebrate e acclamate, con la maglia della Juventus i gol devono essere obbligatori e alla lunga a causa di una forte pressione, anche le cose positive tendono ad essere sminuite.
Quando si vengono a creare queste situazioni si tende spesso a cercare un colpevole o ancora peggio uno capro espiatorio. Il calciatore in primis ovviamente ha le sue responsabilità, ma è anche vero che spesso e volentieri non è stato messo nelle condizioni di potersi esprimere al meglio.
Sia con Allegri prima, che con Thiago Motta poi, ha avuto dei periodi nel quale spesso veniva addirittura messo in panchina, alla quale però Vlahovic ha sempre risposto con grande professionalità senza alzare polemiche, quantomeno pubblicamente.
Aggiornato al 04/04/2025 11:14
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