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La Juventus cede alla distanza, alla Roma i tre punti Champions

Il posticipo serale all’Olimpico tra i bianconeri di Allegri e i giallorossi di Ranieri si conclude nel modo più scontato e da molti preannunciato. La Roma punisce alla distanza una Juventus che nel primo tempo sembra intenzionata a onorare il titolo già conquistato e la nuova divisa, contestatissima sui social, sfoggiata nell’occasione per la prima volta sul tappeto verde.
Nella ripresa, dopo una rete annullata a CR7 per un fuorigioco millimetrico, gli uomini di Allegri si spengono uno dopo l’altro e la Roma ne approfitta. Prima Florenzi su assist di Dzeko, poi lo stesso bosniaco servito in contropiede da Under, sanciscono la terza sconfitta stagionale della capolista e tengono accese le speranze per la volata per un posto nella prossima Champions League.

Il primo tempo

Allegri, ancora alle prese con le tante indisponibilità che hanno caratterizzato questo scorcio di stagione e che hanno contribuito a compromettere il cammino in Champions League, schiera un 4-3-3 con Caceres al fianco di Chiellini, De Sciglio a destra e Spinazzola a sinistra, Pjanic a fare gioco con Matuidì e il rientrante Emre Can ai lati, Dybala in attacco per non dare punti di riferimento all’avversario, con Ronaldo e Cuadrado rispettivamente a sinistra e a destra.
Formazione scontata quella proposta da Ranieri che tiene in panchina De Rossi e schiera la linea difensiva a 4 composta da Kolarov, Fazio, Manolas e Florenzi, Lorenzo Pellegrini a creare gioco con Nzonzì e Zaniolo, Dzeko di punta, El Shaarawy e Kluivert sulle fasce.
La Juve parte decisa e già al minuto 7 sfiora il vantaggio con un’incursione di Emre Can che serve Cuadrado a tu per tu con Mirante, molto reattivo e abile a chiudere lo specchio e a deviare in angolo la conclusione a botta sicura del colombiano.
La Roma fa pressing alto ma senza grandi risultati, perché la Juve esce bene, è precisa negli scambi e alza il baricentro con entrambe le squadre molto corte. Al minuto 17 Ronaldo accelera dalla trequarti sinistra con la palla incollata ai piedi e salta gli avversari come birilli, si accentra, entra in area e serve Dybala che lascia partire un sinistro a giro dei suoi, destinato al palo più lontano. Ma Mirante nega ancora una volta alla Juve il vantaggio volando sulla sua destra a deviare in angolo.
Un minuto dopo si vede la Roma dalle parti di Szczesny. Contropiede rapido e palla da El Shaarawy a Pellegrini sul fronte destro d’attacco, tiro-cross e palla che scheggia l’incrocio dei pali. Allegri chiede a gran voce maggiore rapidità nel giro palla, Ranieri osserva impassibile.
Alla mezz’ora una azione d’attacco sul fronte sinistro propizia una mischia davanti a Mirante con palla che finisce sui piedi di Dybala a centro area. Tiro secco che Mirante riesce in qualche modo a deviare sul palo alla sua sinistra.
Al 35mo ancora la Roma minacciosa con Chiellini che salva in extremis in scivolata su El Shaarawy. Gli ultimi dieci minuti della prima frazione vedono una Roma in crescendo e mostrano le prime avvisaglie di quel che si vedrà nella ripresa.

Ripresa fatale per la Juventus

Il secondo tempo riparte sulla falsa riga dell’ultima parte del primo e senza sostituzioni. Roma più propositiva e Juve con giro palla più lento e meno preciso.
Al decimo minuto, dopo un’ammonizione comminata da Massa a Dzeko per un intervento inutilmente rude su Chiellini, El Shaarawy, il più ispirato dell’attacco giallorosso, si incunea e lascia partire un primo tiro respinto e un secondo che finisce di poco alto.
Al quarto d’ora Ronaldo e Florenzi quasi vengono alle mani, divisi dai rispettivi compagni, per una rimessa non restituita. I due, richiamati da Massa (più che buona la sua direzione), si abbracciano.
Al minuto 19 la Juve riparte in contropiede dalla propria trequarti con Dybala che si invola sulla sinistra e serve al centro Ronaldo che infila con freddezza Mirante in uscita. Neanche il tempo di esultare per l’asso portoghese che vede il guardalinee fermo con la bandierina alzata. La VAR conferma il fuorigioco di CR7

, davvero millimetrico, e si riparte con la punizione per la Roma.
Poco dopo un diagonale di Can respinto coi piedi dall’ottimo Mirante è l’ultimo acuto di una Juventus che si spegne e anche Ronaldo, come sempre l’ultimo con Chiellini a desistere, se ne rende conto, piuttosto contrariato nel percepire una squadra che non ha più il mordente di inizio gara.
Al minuto 67 El Shaarawy impegna Szczesny con un tiro da fuori, probabilmente destinato a stamparsi sulla traversa, che il numero 1 polacco devia con la punta delle dita sul fondo.
Ranieri sostituisce un Pellegrini affaticato con Cristante e Allegri risponde richiamando l’acciaccato Pjanic, fischiatissimo dai suoi ex tifosi, e inserendo Bentancur.
Dopo due ammonizioni per falli tattici a Can e Zaniolo, esce Kluivert per Under e la Roma passa: accelerazione sulla fascia di Florenzi che serve Dzeko al limite e si inserisce in area, assist del bosniaco e Florenzi a chiudere il triangolo che solitario beffa Szczesny in uscita con un bel colpo sotto.
E’ qui che emerge tutta la differenza tra una Juve che nulla ha più da chiedere al campionato e una Roma che, per giunta davanti al suo pubblico, ha bisogno dei tre punti per continuare a inseguire un piazzamento utile per l’Europa che conta.
Allegri inserisce Cancelo e Alex Sandro per De Sciglio e Matuidi ma ormai la squadra appare impalpabile così come la reazione dei bianconeri e l’apporto dei due nuovi entrati.
Si va al recupero senza sussulti e al 92mo la Roma la chiude. Ennesimo errore bianconero nel fraseggio, palla rubata e classico contropiede, addirittura tre contro uno. Under al limite dell’area attira su di se i difensori che inseguono e serve in orizzontale Dzeko, solissimo e libero di freddare l’impotente e incolpevole Szczesny.

Il fischio finale

Il triplice fischio di Massa sancisce la vittoria della Roma col pubblico di parte giallorossa in tripudio.
La Roma c’è, Milan e Atalanta sono avvisate. La Juve c’è molto meno e forse, al di là degli esperimenti dichiarati di Allegri nelle ultime ininfluenti gare, paga anche l’incertezza e le voci che si rincorrono sulla permanenza del mister.
Certo lo scudetto è da tempo già cucito sulle maglie bianconere per la prossima stagione, l’ottava consecutiva, ma i tifosi bianconeri, in tantissimi a Roma sugli spalti come di consueto, digeriscono male una sconfitta, l’ennesima, patita all’Olimpico dalla loro squadra. Neanche la nuova maglia sembra essere stata dunque una motivazione sufficiente e certo è che “bagnarla” con questo 0-2 non è stato proprio il massimo, tanto che ci si chiede se non era il caso di inaugurarla domenica prossima, con la Juve che affronterà l’Atalanta, in occasione della festa scudetto all’Allianz Stadium.
Ranieri chiama invece a raccolta le ultime energie mentali e fisiche dei suoi. A chi gli chiede perché mai abbia comunicato che lascerà la Roma a fine stagione proprio alla vigilia della gara con la Juventus, risponde da uomo saggio e tecnico esperto: “ho firmato per portare la squadra a fine stagione, inseguendo un piazzamento Champions, dopo di che il mio lavoro è compiuto. Mi piace allenare e voglio continuare a farlo”. Come se nessuno ritenesse il tecnico romano degno di essere, a pieno titolo, il tecnico del prossimo futuro. Evidentemente a Roma hanno altri programmi.

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Pubblicato da
Claudio Guadoni

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