Serie A
La Lazio sfida l’ex Inzaghi con i suoi pupilli
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La Lazio salirà per il lunch match del prossimo turno domenica prossima al Meazza contro l’Inter. Sfida pesantissima in chiave Champions contro l’ex Inzaghi.
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La Lazio affronta l’ex tecnico Inzaghi forte di un vantaggio di sette punti sull’Inter, che permette al club capitolino di tenere come risultato di scorta, assolutamente positivo, anche un pareggio.
La squadra di Sarri proverà però a dare alla Beneamata, impegnata stasera nel ritorno di Coppa Italia contro la Juventus, la spallata decisiva per le ambizioni Champions per la prossima stagione.
A guidare i biancocelesti saranno tre pupilli del tecnico piacentino, con cui hanno condiviso i recenti successi laziali: Ciro Immobile, Sergej Milinkovic, Luis Alberto.
Come spiega Repubblica, i rapporti tra Inzaghi e i suoi tre ex allievi sono ottimi, tanto che, per esempio, è stato proprio il tecnico nerazzurro uno dei primi a sincerarsi con Immobile sullo stato di salute subito dopo l’incidente con il tram.
Naturalmente il rapporto di Inzaghi è ottimo anche con Luis Alberto e Milinkovic, due giocatori che il tecnico attualmente sulla panchina dell’Inter ha contribuito non poco a fare crescere nel loro rendimento tecnico-tattico.
Una sfida calda quella in calendario domenica prossima tra Inter e Lazio, dove l’amicizia e l’affetto saranno nell’aria solo dopo il match..
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Lazio, Pellegrini: “Alla Roma sono stato fortunato, con i tifosi laziali ho un rapporto speciale”

Como-Genoa, incontro valido per la 34^ giornata di Serie A: le probabili scelte di Cesc Fabregas e Patrick Vieira e dove vedere il match.
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Como-Genoa è uno dei due lunch match di questa 34^ giornata del campionato di Serie A.
Tre punti per chiudere quasi definitivamente un discorso salvezza che ormai non sembra più essere in dubbio per nessuna della due squadre, entrambe a quota 39 punti in classifica, ben 14 in più rispetto al Venezia terzultimo.
La squadra di Fabregas è reduce da ben tre vittorie consecutive in campionato: una striscia positiva da provare ad allungare ancora davanti ai propri tifosi.
Un solo punto invece per la truppa di Vieira nelle ultime due giornate: dopo lo 0-0 contro il Verona, i rossoblù hanno perso contro la Lazio per 2-0 a Ferraris nel turno precedente.
Di seguito le probabili formazioni e dove vedere il match.

NICO PAZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Qui Como
Fabregas dovrebbe optare per un 4-2-3-1. Davanti a Butez attesi Vojvoda, Goldaniga, Kempf e Moreno. In mezzo al campo i favoriti sono Caqueret e Da Cunha, mentre sulla trequarti ci saranno Ikonè, Nico Paz e Strefezza. Stagione finita per Diao. Conferma in arrivo per Douvikas nel ruolo di centravanti.
Qui Genoa
Stesso modulo probabilmente scelto da Vieira. A protezione di Leali dovrebbero agire Sabelli, De Winter, Vasquez e Martin. In mediana fiducia a Frendrup e Masini, mentre sulla trequarti sono attesi Zanoli, Vitinha (più di Malinovskyi) e Thorsby al posto dell’infortunato Miretti. L’unica punta sarà Pinamonti.
Como-Genoa, le probabili formazioni
COMO (4-2-3-1): Butez; Vojvoda, Goldaniga, Kempf, Moreno; Caqueret, Da Cunha; Ikoné, Nico Paz, Strefezza; Douvikas. All. Fabregas
GENOA (4-2-3-1): Leali; Sabelli, De Winter, Vasquez, Martin; Frendrup, Masini; Zanoli, Vitinha/Malinovskyi, Thorsby; Pinamonti. All. Vieira.
Dove vedere Como-Genoa
La partita sarà trasmessa in diretta esclusiva da DAZN, visibile anche sulle smart tv di ultima generazione compatibili con la app, e, sempre grazie all’applicazione, su tutti i televisori collegati ad una console PlayStation 4/5 o Xbox (One, One S, One X, Series X, Series S), al TIMVISION BOX o ad un dispositivo Amazon Fire TV Stick o Google Chromecast.
Serie A
Lazio, Pellegrini: “Alla Roma sono stato fortunato, con i tifosi laziali ho un rapporto speciale”
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11 ore fail
25/04/2025
Luca Pellegrini, terzino sinistro della Lazio cresciuto nelle giovanili della Roma, ha ripercorso la sua carriera in un lungo racconto.
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I continui infortuni di Nuno Tavares hanno costretto Marco Baroni, allenatore della Lazio, a reinserire Luca Pellegrini in lista. Il terzino italiano era stato escluso dopo il mercato invernale, ma da diverse settimane il tecnico non può farne a meno. E lui a suon di buone prestazioni, più 2 assist nelle ultime 2 gare di campionato, sta rispondendo nel migliore dei modi.
Dalle giovanili nella Roma alla chiamata della Lazio: Luca Pellegrini si racconta
Luca Pellegrini si è raccontato a Behind the Baller, lo speciale format che il Team Raiola gli ha dedicato sui canali social dell’agenzia. Di seguito le sue parole, riportate da La Lazio Siamo Noi, sulle varie tappe della sua carriera da calciatore.

LE FORMAZIONI DELLA ROMA E DELLA LAZIO SCHIERATE A CENTROCAMPO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’influenza del padre
“Tra le influenze più grandi che ho avuto nel calcio c’è senza dubbio la figura di mio padre. Condividiamo la stessa passione, e già quando ero più piccolo lui mi dava qualche consiglio perché ha giocato a calcio da difensore. Io in realtà nella mia vita calcistica non nasco difensore e terzino sinistro, ma esterno alto. Poi ho capito che forse spostarmi dietro era meglio. Lui mi ha aiutato molto, anche nei momenti di sconforto è riuscito a tirarmi su. Mi ha dato dei consigli sul mio atteggiamento o su una semplice partita, sin da quando ero piccolo ci riguardavamo tutte le partite che giocavo per capire cosa potevo migliorare. Ora lo faccio da solo. Mi ricordo che spesso poi ci scontravamo su alcune cose, com’è poi normale in un rapporto padre – figlio. Avendo più esperienza, spesso alla fine aveva ragione lui“.
Il percorso giovanile alla Roma
“Ho iniziato la mia carriera calcistica alla Roma, dove ho fatto tutto il settore giovanile lì dagli 11 anni ai 17/18. Ricordo che vincevamo ogni competizione che giocavamo, sono stato fortunato su quello. Ho esordito lì con la prima squadra, poi sono andato prima in prestito sei mesi al Cagliari e sono tornato per un anno“.
L’esperienza al Cagliari
“A Cagliari ho tanti bei ricordi, lì ho iniziato a capire forse per la prima volta di essere diventato un calciatore sia per le persone che ho conosciuto sia per i traguardi che abbiamo raggiunto. Abbiamo fatto delle bellissime cose, la gente me la porterò sempre nel cuore“.
Gli anni alla Juventus e al Genoa
“Nel frattempo mi aveva comprato la Juventus, dopo di che sono andato al Genoa dove non ho trovato molta continuità. Ho preso il Covid all’inizio e ho avuto due infortuni gravi, non c’erano nemmeno i tifosi allo stadio purtroppo. Non me la ricordo come un’esperienza positiva, ma sicuramente è stata formativa. Per la prima volta però ho capito quanto fosse importante l’aspetto mentale per un calciatore. Alla Juve ho dei ricordi bellissimi dei compagni, dei tifosi e della società. Mi hanno insegnato molti bei valori che tutt’oggi mi porto dietro e se posso, nel mio piccolo, cerco di lasciare a qualcuno. Anche a Torino ho fatto un anno, ho giocato molte partite per quanto poco avevo fatto a Genova“.
L’avventura all’estero con l’Eintracht
“Dopo di che mi sono spostato all’Eintracht Francoforte, al loro primo anno in Champions League. La prima partita contro lo Sporting Lisbona abbiamo perso 0-3, da italiano avevo paura che i tifosi ci fischiassero e invece tutto lo stadio si è alzato in piedi“.
La chiamata della Lazio
“La cosa che mi ricordo di più erano gli sguardi dei miei amici nelle chiacchierate e nelle telefonate nei giorni prima dell’ufficialità del mio arrivo. La maggior parte di noi tifosi della Lazio sognavamo questa cosa. Ricordo i fumogeni non tanto all’aeroporto, ma arrivati a casa mia con tutti i miei amici più stretti che mi hanno accolto. È stato l’inizio di una favola che ancora oggi continua e che spero possa continuare ancora per molto tempo. Stiamo facendo bene, Roma è casa mia e non penso ci sia qualcosa che un calciatore possa chiedere di più rispetto a ciò che sto vivendo io“.
Il rapporto con i tifosi
“Con loro ho un rapporto speciale. Per me sono stati importanti fin dal primo momento, essendo anche io un tifoso della Lazio sin da piccolo mi sono subito sentito vicino a loro. È difficile spiegare quello che provo dentro al campo quando guardo gli spalti e incontro i loro sguardi. So quanto ci tengono, quello che pensano e quello che vorrebbero dalla loro squadra. Io mi sento sempre in debito con i tifosi“.

Il sogno di Tijjani Reijnders: portare il Milan alla conquista della seconda stella, con la guida di Sergio Conceicao. Sulla difesa a tre…
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Il desiderio di Reijnders e il ruolo di Conceicao
Tijjani Reijnders, talentuoso centrocampista del Milan, ha recentemente espresso il suo sogno più grande: vedere il Milan conquistare la seconda stella, simbolo di venti scudetti vinti. L’olandese ha sottolineato l’importanza dell’allenatore Sergio Conceicao nel suo percorso, elogiando la sua capacità di motivare la squadra e di adattare il sistema di gioco alle caratteristiche dei giocatori. Reijnders ha dichiarato che il modulo 3-4-3 si adatta perfettamente alle loro capacità, consentendo al Milan di essere sulla buona strada per raggiungere traguardi ambiziosi.
L’impatto del modulo 3-4-3 sul Milan
Il sistema di gioco adottato da Conceicao ha portato nuova linfa al Milan. La formazione 3-4-3 ha permesso ai rossoneri di esprimere al meglio il loro potenziale offensivo, creando un equilibrio tra attacco e difesa. Questa impostazione tattica ha contribuito a consolidare la fiducia della squadra, che ora guarda al futuro con determinazione e ottimismo. Reijnders crede fermamente che, con questo approccio, il Milan possa aggiungere nuovi trofei al suo palmarès e avvicinarsi sempre più al sogno della seconda stella.
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Fonte: l’account X di Schira
#Reijnders: “Mio sogno più grande è di mettere la seconda stella sopra la patch del #Milan. #Conceicao ha molti meriti: ha parlato della possibilità di vincere 2 trofei e siamo scesi in campo determinati. Il 3-4-3 si adatta bene alle nostre caratteristiche: siamo su buona strada” pic.twitter.com/lOMugKQDfI
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 24, 2025
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