Serie A
La Sampdoria dopo la salvezza cala il poker alla Viola

La Sampdoria festeggia la salvezza a Marassi, batte la Fiorentina con scioltezza segnando due gol per tempo. Ininfluente il gol finale di Gonzalez che fissa il risultato finale sul 4-1.
Sampdoria salva festa al Ferraris:
Salvezza ottenuta già prima di scendere in campo, grazie alle mancate vittorie di Salernitana, Cagliari e Genoa.
Così i giocatori della Sampdoria vanno in campo ha la mente libera dalle pressioni subite nell’ultimo periodo.
I tifosi riservano applausi alla squadra, in particolare a cori e standing ovation per Quagliarella, Candreva ed Audero, idoli della gradinata blucerchiata.
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Sabiri delizia, Quaglia eterno, le pagelle:
Audero 6: assiste al match senza quasi sporcare i guanti, esce tra gli applausi l’eroe del derby salvezza, spettatore.(dal 41′ s.t. Ravaglia s.v. non può nulla sul rigore)
Augello 6,5: su e giù continuo sulla fascia, Ikoné non lo impensierisce. Il terzino sinistro della Sampdoria resta lui, stantuffo.
Colley 7: l’espulsione poteva evitarsela e gli fa abbassare un po’ il voto. Prestazione annichilente per gli avversari, gigantesco.
Ferrari 7,5: ottima prestazione, Cabral prima e Piatek poi non vedono mai la palla. Segna di petto il gol che sblocca la partita, colonna.
Berszynski 6,5: attento in copertura su uno degli avversari più pericolosi, che è Gonzalez. Aiuta i compagni e si propone anche in avanti, preciso.
Thorsby 7,5: il gigante norvegese offre la solita prestazione di sostanza, tornato solido le palle alte sono tutte sue. Segna al 71′ il gol che chiude la contesa, ariete.
Rincon 6,5: di lotta e di governo, ovvero corre, recupera tanti palloni e li distribuisce con ordine e precisione, instancabile.
Viera 6,5: ordinato e diligente davanti la difesa, copre le linee di passaggio avversarie e ci mette il fisico quando serve, vigile. (dal 41′ Trimboli s.v. pochi minuti, giusto il tempo di prendere un giallo.)
Candreva 7,5: non trova il gol per poco, ma serve due assist solo da spingere dento ai suoi compagni, la fascia è il suo habitat naturale, treno. (dall’82’ Damsgaard 6: di stima, ha talento e rientra da un grave infortunio).
Sabiri 8: il gol mette il punto esclamativo ad una prestazione che fa stropicciare gli occhi. Serve anche l’assist per il gol di Quagliarella, scintillante.
Quagliarella 7,5: gol non banale, come da prassi per lui, scavetto e 2-0. Sembra tornato indietro nel tempo, corre più di molti colleghi che hanno 10 anni in meno. Si prende la standing ovation.
(dal 65′ Caputo 6,5: cerca il gol con un paio di buone conclusioni, crea lo spazio per Sabiri in occasione del 4° gol).
Marco Giampaolo 7,5: aver raggiunto la salvezza libera mentalmente lui e la squadra. La Sampdoria gioca con scioltezza, crea e segna, oggi tutti bene, ma forse la testa è stato il limite più grande della stagione blucerchiata.
Serie A
Venezia, servono punti, ma prima le reti: dati preoccupanti

Venezia: la squadra di mister Di Francesco si avvicina alla sfida contro il Como, in programma sabato pomeriggio, con la speranza di racimolare punti pesanti in ottica salvezza.
Attualmente al penultimo posto, i lagunari devono invertire rotta quanto prima per provare a raggiungere la salvezza. Ogni turno che passa, però, l’obiettivo si fa sempre più lontano, anche perché vi è, nella squadra, un problema non indifferente.
Per portare a casa qualcosa di più di un misero punto (cosa nemmeno sempre certa) servirebbe tornare a segnare. Difatti, il gol manca dal 1° febbraio, quando Gytkjaer trovò la rete del momentaneo pareggio contro l’Udinese.
Diversi fattori, sicuramente, influenzano tale aridità offensiva. Su tutte, la cessione di un riferimento quale era Joel Pohjanpalo. Il finlandese, capitano e guida carismatica della squadra, non è stato praticamente sostituito sul mercato.
L’innesto di Fila, infatti, non rappresenta di sicuro, fino ad adesso, la giusta pezza per provare a rammendare lo strappato tessuto che rappresenta attualmente il Venezia.

Joel Pohjanpalo ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Atalanta, Maldini: il cognome, un problema?

Daniel Maldini, trequartista ventitreenne dell’Atalanta, ha rilasciato una dichiarazione a l’Eco di Bergamo riguardo la “pesantezza” del suo cognome. Apparentemente sembra essere abbastanza positivo.
Alcune dichiarazioni emesse durante l’ultima intervista sembrano non tralasciare particolari segni di titubanza. Ciò che emerge dalla stampa è la questione riguardo “la pressione del cognome”: il calciatore sembra essere ‘abituato’ a convivere col peso del cognome, a tal punto di non farne un problema.

LA GRINTA DI DANIEL MALDINI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La dichiarazione di Maldini:
“Non la vivo come una pressione. So che può sembrare strano, ma da sempre sono abituato a convivere con questa situazione e non mi ha mai dato fastidio, neanche da piccolo. Più che un peso, è qualcosa che ti abitui a gestire naturalmente”.
Alcuni dettagli un po’ particolari emersi a seguito dell‘intervista, invece, sono rivolti su questioni private del calciatore. L’eventuale “spintarella” da parte del padre forse non è mancata nella carriera del calciatore. Forse, il punto cardinale in molte questioni calcistiche, è il padre.
I consigli del padre sono utili?
Nella dichiarazione emersa, alcune riflessioni sono state incentrate sul padre: “Certamente mio padre, con la sua esperienza, è prezioso. Mi ha dato consigli importanti, ma tutta la famiglia mi sostiene sempre nelle scelte, incluso questo passaggio all’Atalanta. È fondamentale avere persone vicine che ti supportano.”
Tuttavia, alcuni metodi ricevuti direttamente da Gasperini sono stati utili al fine della guarigione e il ritorno in campo. Maldini ha dichiarato apertamente i miglioramenti dopo l’infortunio con l’auspicio di continuare a migliorare.
Serie A
Napoli, Anguissa vuole cambiare aria: addio in estate? Le ultime

Il rinnovo è in stand-by, le parti non sono vicine e al momento non sembrano esserci segnali di svolta. Napoli e Anguissa potrebbero lasciarsi in estate.
Per Manna il prossimo risvolto di mercato riguarda il rinnovo del contratto di Zambo Anguissa. Il contratto dell’ex Fulham scade a fine a stagione, ma il Napoli ha un’opzione per prolungarlo fino al 2027, opzione che verrà esercitata.

André-Frank Anguissa rammaricato ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, Anguissa e la volontà di cambiare aria
Il Napoli vorrebbe blindarlo ma il giocatore, e la sua famiglia, vogliono provare altre esperienze e lasciare quindi l’Italia in estate. Secondo Radio Kiss Kiss la cessione di Anguissa non è un’utopia.
Il classe 1995 sta vivendo, per distacco, la sua miglior stagione della carriera. 5 gol e 3 assist con ancora una bella parte di stagione da giocare sono un pesante bottino per il centrocampista.
Per adesso è ai box, ma tenta di recuperare per il 16 marzo contro il Venezia. In caso negativo, il recupero slitterebbe al big match contro il Milan.
Alcune fonti parlano di una proposta di rinnovo in arrivo che prolungherebbe il contratto in essere fino al 2030, eliminando dunque qualsiasi dubbio sulla sua permanenza al Napoli. La trattativa c’è e sta continuando anche in queste ore.
Arrivato in Italia nel 2021, Anguissa ha trascorsi in Francia, con il Marsiglia ed in Premier League con il Fulham.
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