Serie A
L’angolo del Monza: squadra concentrata, si cercano punti salvezza contro al Salernitana
C’era un bel colpo d’occhio sabato scorso all'”U-Power” in occasione di Monza-Milan, una partita attesa e che, per certi versi, non ha tradito le aspettative di media e tifoseria.
Ma c’era da aspettarselo perchè i biancorossi brianzoli fin qui hanno fatto ben più del loro dovere in campionato mostrando lucidità, temperamento e quel pizzico di spregiudicata personalità che non guasta mai. Insomma, la banda-Palladino ha messo in campo tutto quel che è il suo potenziale e soprattutto, nella prima frazione di gioco, ha messo alle corde l’avversario di turno – i campioni d’Italia in carica – costringendolo ad abbassare il baricentro del proprio gioco e a rischiare in un paio di occasioni di vedersi perforare la propria rete. Eh, se non ci stato tra i pali il tanto bistrattato e colpevolizzato Tatarusanu!
Passata però la sfuriata iniziale dei biancorossi, sulla partita ha fatto capolino un diverso atteggiamento del Milan; la rete di Messias ha finalmente sbloccato i rossoneri e da lì in avanti tutto è cambiato, la gara ha assunto toni differenti molto più consoni e in linea con la qualità di gioco e il tasso di classe che Theo Hernandez e soci avevano insiti nel loro Dna. Ma d’altronde non poteva essere diversamente, era inimmaginabile che il Monza potesse creare continua apprensione nel team di mister Pioli tanto che poi, una volta tornati un campo nella ripresa, di fatto, non c’è stata più partita. Certo, va detto, per amor di verità, che il Monza non ha mai tirato i remi in barca, non si è arreso alla più che evidente netta supremazia tecnica degli avversari ed ha cercato, con agonismo e giusta determinazione di rimettersi in corsa nel tentativo di trovare il pareggio, ma gli sforzi profusi, seppur apprezzabili, sono risultati inutili e del tutto vani.
Il Monza, del resto è questo: tanta voglia di fare, grande generosità, un gioco d’assieme decisamente sopra le righe e anche bello nel suo incedere ma contro le grandi squadre e il loro blasone – a parte, ovviamente, qualche rara eccezione – ci vorrebbe ben altro. Questo, del resto, per la giovane formazione biancorossa, remigina, alla sua prima apparizione nella massima categoria, non può essere che un anno di transizione, un anno nel quale apprendere i rudimenti, non sempre facili da cogliere, dello stare nel gruppo d’élite del calcio di casa nostra. Ma questi ragazzotti spauriti e ancora privi del necessario pedigreè hanno a favore due cattedratici d’eccezione, due personaggi (il presidente Berlusconi e il fido Adriano Galliani) che in questo calcio hanno davvero molto da trasmettere loro.
A cominciare dalla prossima gara di campionato, quella a Salerno. Una partita difficile contro i giovanotti di Paulo Sousa, subentrato ad inizio settimana all’esonerato Davide Nicola. Una partita, quella dell’Arechi, che non ammette divagazioni di alcun genere perchè se la Salernitana è in cattive acque e cerca punti per salvarsi, il Monza, dal canto suo, cerca un nuovo successo per rimpinguare il proprio bottino in classifica e mettersi definitivamente al riparo da eventuali, successivi problemi. Un bel match, tutto da vedere e godere, una partita vibrante e di straordinario impatto emotivo, non c’è che dire…
Serie A
Juventus, i numeri di Motta dopo 13 giornate
Juventus, nonostante una sesta posizione al di sotto delle aspettative, i bianconeri restano vicinissimi alla vetta. Analizziamo il percorso della squadra e i numeri dell’era Motta in confronto ai suoi predecessori.
Dopo 13 giornate di Serie A, la Juventus di Thiago Motta occupa la 6° posizione in classifica con 25 punti. Una situazione che, di primo acchito, può sembrare deludente per un club abituato a lottare per il titolo. Eppure, la classifica si rivela “bugiarda“. I bianconeri, infatti, distano solo 4 punti dal primo posto, attualmente occupato dal Napoli, e appena tre dal quartetto formato da Atalanta, Inter, Fiorentina e Lazio. Le distanze ai vertici sono ridotte, e questo offre ai bianconeri un margine di manovra per rientrare nella corsa al titolo.
Va ricordato che la Juventus, terza nella scorsa stagione, aveva impressionato positivamente nel mercato estivo, rinforzando la rosa con innesti che avevano generato entusiasmo tra tifosi e addetti ai lavori. Tuttavia, il cammino finora è stato condizionato da numerosi infortuni, su tutti quello di Bremer, pilastro della difesa.
Juventus, il confronto con il passato
Un elemento interessante, arrivati a questo punto della stagione, è il confronto tra Thiago Motta e i suoi predecessori sulla panchina bianconera. Considerando le prime 13 giornate dei campionati passati, ecco come si posizionano gli ultimi allenatori della Juventus in termini di punti, gol fatti e gol subiti:
– Antonio Conte (stagione 2011-12) – 29 punti, 24 goal fatti e 10 subiti
– Massimiliano Allegri (stagione 2014-15) – 35 punti, 30 goal fatti e 5 subiti
– Maurizio Sarri (stagione 2019-20) – 36 punti, 25 goal fatti e 12 subiti
– Andrea Pirlo (stagione 2020-21) – 27 punti, 27 goal fatti e 14 subiti
– Massimiliano Allegri bis (stagione 2021-22) – 21 punti, 18 goal fatti e 16 subiti
– Thiago Motta (stagione 2024-25) – 25 punti, 21 goal fatti e 7 subiti
Thiago Motta, con i suoi 25 punti, si piazza in una posizione intermedia, ma c’è un dato che lo distingue. La sua Juventus è ancora imbattuta in campionato, un’impresa non banale per una squadra completamente rinnovata e colpita da numerosi stop fisici.
La squadra di Motta ha mostrato sprazzi di grande solidità e organizzazione, ma serve continuità per scalare posizioni in una Serie A sempre più competitiva. La classifica corta è un vantaggio, ma anche un richiamo alla concretezza, poichè ogni punto lasciato per strada può pesare.
Serie A
Fiorentina: è arrivata l’ora di Beltran
Nel giugno 2023 la Fiorentina ha deciso di investire 12,60 milioni più bonus per accaparrarsi il classe 2001 del River Plate, Lucas Beltran.
Per aggiudicarsi l’attaccante argentino, la Fiorentina ha dovuto battere la concorrenza di altre squadre. Una su tutte la Roma, sul giocatore da moltissimo tempo. Tuttavia, almeno nei primi mesi l’investimento non ha dato i risultati sperati. Soprattutto sotto la guida di Italiano, che inizialmente decise di impiegarlo come trequartista salvo poi considerarlo un esubero data la scarsità di prestazioni positive.
Fiorentina, un nuovo inizio per Beltran
L’argentino ad inizio stagione era un punto interrogativo per questa Fiorentina, non sapendo in che modo e in quale posizione metterlo in campo. Fu persino accarezzata l’idea lasciarlo partire in direzione Turchia quest’estate, dopo che il Galatasaray aveva offerto 15 milioni. Cifra a cui la Fiorentina rispose con un “no” secco, perché già in notevole difficoltà nella ricerca di un suo eventuale sostituto.
Tutto cambia però con l’arrivo di Raffaele Palladino, con il quale l’argentino riesce a trovare maggiore continuità e fiducia. Aiutato anche dall’infortunio di Gudmusson, che ha visto proprio Beltran entrare come suo sostituto nella “sfortunata” partita del 6-0 contro il Lecce. Segnando, oltre che un goal, un punto di svolta nella sua esperienza con la Fiorentina.
Possibile cambio ruolo: le parole del DS Pradè
Ad inizio stagione, il Direttore Sportivo viola, Daniele Pradè, rispose così a una domanda riguardo al ruolo di Lucas Betran: “personalmente lo vedo più negli ultimi venticinque metri”. In queste ultime 6 uscite abbiamo avuto subito conferma delle parole del DS.
Infatti, il giocatore è stato impiegato da Palladino come seconda punta alle spalle di Moise Kean: instaurando da subito un feeling straordinario con il numero 20 viola.
Feeling che ha già fruttato moltissimo. Infatti, l’argentino, in queste 6 partite in cui è partito titolare, è già riuscito a trovare 2 goal e 3 assist: di cui 2 per il già menzionato capocannoniere gigliato.
Alessandro Nardi
Serie A
Napoli, infortunio per Mazzocchi: i tempi di recupero
Il giocatore del Napoli, Pasquale Mazzocchi, ha accusato un infortunio nella gara vinta contro la Roma. Le sue condizioni.
Nel finale della gara vinta contro la Roma, Pasquale Mazzocchi (subentrato a Politano come da consueto cambio di Conte) ha rimediato un infortunio muscolare. Di seguito le condizioni del laterale azzurro.
Mazzocchi, il comunicato del Napoli
Dopo il fastidio muscolare occorso contro gli azzurri, il giocatore si è sottoposto agli esami strumentali del caso e la diagnosi ha evidenziato una lesione distrattiva del muscolo soleo della gamba sinistra. Per infortuni di questa entità, solitamente, i calciatori sono costretti a rimaner fermi al massimo un paio di settimane, ma tutto dipende da come reagisce il muscolo. Le condizioni di Mazzocchi saranno valutate giornalmente.
Il laterale del Napoli salterà sicuramente la prossima gara di campionato contro il Torino e il match di Coppa Italia contro la Lazio, mentre c’è attesa per capire se potrà rientrare per il successivo match di Serie A (sempre contro i biancocelesti) o ancora nella gara contro l’Udinese. Antonio Conte incrocia le dita, sperando di non doversi ritrovare costretto a rinunciare a l’unica alternativa di ruolo al titolare Di Lorenzo sulla corsia di destra.
Di seguito il comunicato del club partenopeo.
“Dopo aver accusato un fastidio muscolare al termine della gara contro la Roma, Pasquale Mazzocchi si è sottoposto oggi ad esami strumentali presso il Pineta Grande Hospital, che hanno evidenziato una lesione distrattiva del muscolo soleo della gamba sinistra. Il calciatore azzurro ha già cominciato l’iter riabilitativo.”
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