Serie A
L’angolo del Monza: verso la consacrazione
Siamo alle battute finali e dunque è davvero arrivato il momento per il Monza di dare un’accelerata. Sì, serve un colpo di coda, una vibrazione, per mettersi definitivamente alle spalle qualche momento tutt’altro che esaltante e… non se ne parli più.
Mancano una dozzina di partite per concludere questo campionato che al Monza ha regalato gioie e dolori (come per tutti, del resto) ma che soprattutto è servito da iniziazione per i biancorossi brianzoli nel magico mondo della Serie A.
Dopo un inizio in chiaro-scuro, il Monza, con una serie di risultati importanti, ha rotto gli indugi, lasciato la compagnia delle pericolanti assestandosi in modo puntuale e costante tra la sideA e la sideB della classifica con un occhio ammiccante all’Europa.
Dunque i biancorossi di mister Palladino sono, di fatto, usciti dal guscio e mostrando un calcio moderno, dinamico e privo di fronzoli, si sono lasciati trasportare, perdendo ogni tipo di freno inibitorio, nell’enfasi suggestiva di questo campionato che li sta letteralmente conquistando e ammaliando al pari dei loro supporter che continuano a sognare in grande così come i dirigenti, loro sì abituati a questa gradevole voluttà.
A meno di ribaltoni imprevisti – e imprevedibili, aggiungiamo noi – il Monza non corre alcun tipo di rischio in graduatoria ed è per questo che volendo, se si pensasse solo di dare un ulteriore e consistente battito d’ali al volo dei brianzoli, si potrebbe provare a mettere il naso oltre il lecito per annusare l’aria salubre laddove il cielo è più limpido, terso.
Ma forse è ancora presto per andare aldilà le proprie, legittime possibilità e ambizioni; puntare più su con lo sguardo, e senza paracadute potrebbe essere davvero poco salutare, Quindi inutile, con la fantasia, fare voli pindarici, meglio aspettare momenti più propizi e nel frattempo costruirsi intorno una più cospicua dose di esperienza. Ma questo Monza – diciamolo – è destinato a vivere momenti davvero importanti e di grande lustro.
Editoriale a cura di Elio Arienti
Serie A
Genoa, Vieira: “Serve la giusta mentalità dall’inizio. Ci sono ancora cose da migliorare”
Il tecnico del Genoa, Patrick Vieira, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla sfida contro il Torino di Vanoli, in programma sabato sera.
Patrick Vieira, allenatore del Genoa, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla delicata trasferta contro il Torino di Vanoli, in programma sabato 8 febbraio alle ore 20:45 e valida per la 24esima giornata di Serie A.
Seconda gara lontano dal Ferraris per il Grifone dopo la sconfitta sul campo della Fiorentina.
Genoa, le parole di Vieira
Seconda trasferta consecutiva in casa di una squadra difficile da affrontare. Che partita ci dobbiamo aspettare sabato?
“Una partita complicata e difficile ma noi siamo una squadra difficile da affrontare. Dobbiamo avere questa concentrazione in campo ma ci aspettiamo una partita difficile, noi saremo pronti a fare la gara che dovremo fare”.
Mancata concentrazione sui due gol?
“La partita giocata a Firenze dimostra che ci sono ancora cose da migliorare. Abbiamo fatto una partita dove meritavamo di fare più punti. Non dobbiamo abbassare la concentrazione e la determinazione. Deve essere sempre alta, il nostro obiettivo è fare punti e restare in Serie A. Abbiamo dimostrato di essere una squadra con organizzazione ma abbiamo preso due gol”.
Bani come sta?
“Bani è a posto, si è allenato squadra e sarà a disposizione”.
Onana quindi è a disposizione? Quanti minuti ha?
“Sarà disponibile, ha firmato ed è arrivato. Lui ci sarà a Torino. Per quanto riguarda la disponibilità, non è ancora pronto per iniziare la partita”.
Pinamonti sta facendo fatica a trovare il gol. E’ un problema psicologico?
“Per un attaccante è sempre importante fare gol. Se guardiamo l’ultima partita giocata contro la Fiorentina, abbiamo creato situazioni dove far gol. Nella fase offensiva manchiamo di cattiveria. Pinamonti vuol fare gol ma sono comunque contento della sua prestazione. Mi piace la sua mentalità e come lavora per la squadra. Questa è la mentalità che voglio per la squadra. E’ un giocatore importantissimo”.
Ora ha a disposizione più giocatori offensivi. Si potrebbe vedere un partner per Pinamonti?
“Io non credo che faremo più gol con due o tre attaccanti in campo. Io credo di più alla fase offensiva del giocatore. Da quando sono arrivato abbiamo avuto tantissimi infortuni, ora invece ci sono giocatori che rientrano. Non stanno fisicamente bene ma abbiamo più opzioni. A Pinamonti dico di continuare a fare le cose che sta facendo adesso e continuare a fare questo lavoro per la squadra. Non sono preoccupato che non fa gol da tanto ma sta facendo un grande lavoro per la squadra. E’ mancata un po’ di fortuna ma ha creato occasioni. Non sono preoccupato per niente”.
Badelj e Messias come stanno?
“Stanno bene. Messias sta crescendo fisicamente, si sta allenando bene. Sono contento di quello che sta facendo ed è un giocatore che può aiutare tantissimo. Badelj si è allenato bene e sono contento di quello che ha fatto”.
Due sconfitte immeritate contro Napoli e Fiorentina: avete analizzato queste sconfitte? Come mai questi primi tempi?
“Questo è un modo di vedere le partita. Poi c’è l’altra parte di gara dove abbiamo reagito in bella maniera. Abbiamo iniziato male, contro il Napoli nel primo tempo li abbiamo rispettati e a Firenze non siamo entrati bene in campo, ma poi abbiamo mostrato personalità e potevamo prendere un punto in queste due gare. Alla fine non lo abbiamo preso e vuol dire che dobbiamo continuare ad essere più esigenti da noi perché vincere in Serie A è difficile. La mentalità è giusta ma dobbiamo averla dall’inizio”.
Visto che la fase difensiva è buona, si potrebbe fare una partita “al contrario”, mettendo prima la qualità e poi la quantità?
“Però facciamo bene nell’aspetto difensivo perché facciamo una bella partita di squadra. Se dobbiamo creare più gol dobbiamo creare di più da dietro. Siamo sulla strada giusta e lo abbiamo dimostrato a Firenze, anche se non abbiamo preso punti. Se continuiamo a lavorare così uniti possiamo fare cose interessanti in campionato”.
Serie A
Lazio, Belahyane: “Sono qui per il progetto, non ho paura del derby”
Il nuovo acquisto della Lazio Reda Belahyane ha rilasciato delle dichiarazioni nella conferenza stampa di presentazione del suo nuovo club
L’ormai ex calciatore dell’Hellas Verona e attuale calciatore della Lazio Reda Belahyane ha rilasciato delle dichiarazioni nella conferenza stampa di presentazione del suo nuovo club, dove è intervenuto anche il Ds del club romano Angelo Fabiani.
Lazio, le parole di Belahyane
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal nuovo acquisto della Lazio Reda Belahyane nella conferenza stampa i presentazione del suo nuovo club:
Prima della conferenza la presentazione del direttore sportivo Angelo Fabiani:
“C’è poco da dire su Belahyane, proviene dal Verona e ha determinate caratteristiche e qualità. L’età gioca a suo favore, è un 2004 con ampi margini di crescita e di miglioramento.
Anche lui è stato considerato un profilo giusto da inserire nello spogliatoio senza alterare l’equilibrio del gruppo”.
Avevi tanto mercato. Cosa ti ha spinto a scegliere la Lazio?
“La Lazio è il primo club con cui avevo parlato. Mi è piaciuto molto il progetto, conoscevo i francesi che giocano qui. È un club ambizioso come dimostra il cammino in Europa e in campionato, è il club giusto per un giovane come me”.
Quale sarà il tuo ruolo e il tuo minutaggio qui alla Lazio?
“Conosco già Baroni dai tempi di Verona, ha molta fiducia in me e abbiamo parlato tanto. Mi ha detto cosa devo migliorare per prendermi il posto. In un centrocampo a tre preferisco giocare da regista al centro, nel centrocampo a due mi troverei bene in entrambe le posizioni. La Lazio ha sempre giocato così e quindi mi adatterò al meglio”.
Cosa ti ha spinto ad accettare la nazionale marocchina?
“Ci sono tanti giocatori forti nella nazionale che giocano in Europa. Non c’è più concorrenza per la nazionale francese, poi fin da piccolo sapevo che avrei giocato per il Marocco. Volevo onorare la mia famiglia, i miei genitori sono marocchini e ho sempre voluto giocare per il Marocco”.
In cosa devi migliorare? Sei curioso di vivere il derby di Roma?
“Essendo giovane devo migliorare in tante cose, sicuramente il colpo di testa e aggiungere fisicità per essere un mediano di livello internazionale. Sono cresciuto a Parigi in condizioni non facili, non ho paura di niente e neanche del derby”.
Speri di essere in lista UEFA per giocare gli ottavi di finale di Europa League?
“Onestamente ci spero, sono venuto qui per dare tutto per il club. Non so se sarò in lista, decide il mister ma ci spero fortemente”.
Quanto puoi crescere ancora? A che livello puoi arrivare?
“Le chiacchiere rimangono delle chiacchiere, io penso che bisogna lavorare ed essere umili. Sono qui alla Lazio e voglio vincere tutte le partite, magari anche vincere l’Europa League ed entrare in Champions League”.
Quanto sei cresciuto rispetto allo scorso anno quando eri a Verona con Baroni? Quanto è cambiato mister Baroni?
“Non ho trovato cambiato il mister, ha fatto un ottimo lavoro a Verona e sta facendo le stesse cose qui alla Lazio. Da quando sono arrivato mi sta parlando molto. Non è facile imporsi a questa giovane età in Serie A, ma credo che abbiano visto in me un giocatore capace di imporsi con personalità”.
Cosa ti ha colpito della Lazio nelle due partite giocate contro i biancocelesti con la maglia del Verona?
“Penso che la Lazio sia una delle squadre più difficili da affrontare, è una delle squadre che ci ha fatto correre di più. Vuole tenere il pallone e non ha paura di giocare, ha giocatori come Dia e Castellanos che sono molto bravi in zona gol”.
Hai già avuto modo di confrontarti con i francesi? Che gruppo hai trovato qui alla Lazio? Hai parlato con Rovella per la gestione del ruolo?
“Ho avuto un’accoglienza molto calorosa da tutto il gruppo, specialmente dai francesi. Avevo parlato con Dia, Guendouzi e Tchaouna dopo la partita del Bentegodi. Ho parlato tanto anche con Rovella, ma non siamo entrati nel dettagli del ruolo”.
Come gestirai le aspettative e le pressioni di una piazza come Roma?
“Non mi mette pressione, ma mi motiva ancor di più per giocare ancora meglio”.
A quale centrocampista ti ispiri? Chi è il tuo idolo?
“Il giocatore che nomino sempre è Ngolo Kanté, un giocatore umile e un grande lavoratore. Un giocatore fisicamente piccolo che però non ha mai paura di giocare e recupera tanti palloni”.
Serie A
Fiorentina-Inter, le ultimissime sulle formazioni
Fiorentina-Inter, queste le ultimissime di formazione in vista della sfida del Franchi che riprenderà dall’interruzione dopo il malore avuto a Bove- Possibilità Taremi, che scalpita e che potrebbe partire dal 1′.
Fiorentina-Inter, le probabili formazioni:
Fiorentina (4-2-3-1): de Gea; Dodô, Pongracić, Ranieri, Gosens; Adli, Mandragora; Colpani, Gudmundsson, Beltrán; Kean. All. Palladino
Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, de Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Thuram. All. Inzaghi
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