Categorie: Serie A

L’angolo tecnico della ventisettesima giornata di serie A

Ventisettesima giornata, rallentano le milanesi, Napoli in testa e torna in corsa la Juventus. Rialzano la testa Atalanta e Roma. Colpaccio Cagliari, Mazzarri sugli scudi

Si fa sempre più avvincente la corsa al tricolore, con il rientro nelle prime posizioni della Juventus. I bianconeri hanno sbancato Empoli, non senza qualche patema, grazie alla doppietta di Vlahovic.

L’attaccante serbo, colpo del mercato invernale, sta cambiando faccia alla squadra con la sua capacità realizzativa e ferocia agonistica. Esulta Allegri, arrivato a -7 dalla coppia di testa composta da Napoli e Milan e a -5 dall’Inter, ma ha l’infermerie piena: infortunio anche per il neo acquisto Zakaria, circa un mese di stop.

Direzione arbitrale pessima: mancano due rigori ai padroni di casa e uno a Morata.

Al passo della Vecchia Signora non riescono a reggere le milanesi.

Ventisettesima giornata, rallentano le milanesi

Il Milan viene stoppato sul pareggio a San Siro, complice una rete di Udogie viziata da un fallo di mano, mentre l’Inter non va oltre un grigio 0-0 contro il Genoa.

I rossoneri erano passati in vantaggio grazie a una rete di Leao, comandato il gioco e sognato la vetta solitaria: ancora una volta sono incappati in una decisione arbitrale avversa.

Stavolta ad opera del giovane fischietto Matteo Marchetti di Ostia.

Bene ha fatto il direttore dell’area tecnica Maldini ha rimarcare davanti ai microfoni, la necessità di affidare le partite delle squadre in corsa per lo scudetto, a fischietti più esperti.

Al Milan mancano 6 punti: tre contro Spezia e Udinese e uno con il Napoli.

Punti che peseranno, adesso i rossoneri sono in testa a pari punti con il Napoli (57 punti) e potevano essere sopra di 6 punti, a quota 63.

La cura Blessin ha reso il Genoa una squadra di lotta e governo, ma non si schioda dal pareggio.

Altra vittima illustre, l’Inter spuntata di Inzaghi, che in 90′ ha prodotto solo 4 tiri in porta.

Per fortuna l’anemia offensiva è compensata dalla grande tenuta difensiva.

La squadra nerazzurra appare stanca e svuotata di energie, 6 partite in un mese sono tante.

Inoltre, le seconde linee non sono all’altezza dei titolari: Vecino, Vidal, Gagliardini, D’Ambrosio, Caicedo, Ranocchia non sarebbero titolari in nessuna delle squadre di vertice.

La fortuna potrebbe essere il recupero infinito con il Bologna, del quale ancora non si conosce la data…

Una volta recuperati tutti i titolari, Napoli e Milan sono tornati a competere.

Questo significa che quello di Inzaghi non era tutto oro che luccicava. Spalletti è andato a vincere nel finale in casa della Lazio, grazie a un colpo di biliardo di Fabian Ruiz.

Gli azzurri per rosa, tifoseria, allenatore hanno tutto per arrivare fino in fondo, più delle milanesi e della Juventus.

Questo dice il campo, sempre tenendo a mente i 6 punti persi dal Milan con le direzioni arbitrali.

Sarri mastica amaro, ma è sempre più evidente che il modulo non è adatto ai giocatori e non si capisce tanta insistenza da parte del tecnico. Soprattutto i difensori sono in apnea: alti, grossi e lenti, più adatti a una difesa a 3.

Le romane

Piange la Lazio, ride la Roma: vittoria a La Spezia grazie a un rigore di Abraham al 99′ ! I giallorossi hanno dominato la partita, favoriti anche dall’espulsione di Amian al 45′.

Hanno trovato un grande Provedel, formato saracinesca e che per le doti che dimostra meriterebbe una chance in nazionale.

Vibranti proteste spezzine per un rigore che c’era tutto: caduta di stile. Non si può avere sempre fortuna: hanno vinto a Napoli senza fare un tiro in porta e grazie a un autorete di Juan Jesus  e a Milano contro il Milan, per quella rete annullata a Messias Jr.

Ritorno alla vittoria per l’Atalanta, Sampdoria distrutta e sommersa sotto un poker: Pasalic, doppio Koopmeiners e Miranchuk. Il croato è arrivato a dieci reti in campionato, centrocampista poco chiacchierato, ma uno dei più forti in circolazione.

Rilanciato dalla cura Gasperini, dopo la positiva annata al Milan e quella in chiaroscuro allo Spartak Mosca. Dea a -3 dalla Juventus: sarà battaglia fino alla fine per il 4 posto.

Capolavoro Mazzarri: sconfitto il Torino in trasferta e salvezza sempre più vicina. I sardi sono a +3 sul Venezia a +8 sul Genoa e a +10 sulla Salernitana.

Un mese fa gli isolani sembravano già con un piede nella cadetteria, invece Mazzarri ha tenuto duro, ha lavorato su testa e tattica, aiutato anche da Goldaniga e Lovato che insieme ad Altare, hanno conferito spessore alla retroguardia.

Amaro Juric, Belotti non basta e il sogno Europa si allontana.

Sogno invece al quale ambiscono Verona e Sassuolo, lanciatissime nella rincorsa.

Tudor ha sfruttato la grande giornata del “Cholito” Simeone che con una tripletta ha spento le velleità del Venezia (sempre più giù) e si è portato a ridosso della Fiorentina, distante solo 2 punti e sconfitta dal Sassuolo a Reggio Emilia: nell’emozionante finale, Athur Cabral aveva pareggiato la rete iniziale del “solito” Traorè al 19′, ma al 94′ una testata di Defrel ha mandato in estasi Dionisi.

Italiano ha pagato alcune scelte di formazione in vista della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus.

Rimanendo in Emilia Romagna, pari esterno del Bologna contro la combattiva Salernitana di Nicola: Arnautovic non basta ed è un peccato.

I rossoblù hanno una rosa per la quale era lecito aspettarsi una classifica migliore.

Una giornata in meno per i granata, il destino sembra segnato, malgrado l’ennesimo cambio di guida tecnica.

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