In quasi 18 anni, Lotito ha portato nel palmares della Lazio ben sei trofei e due qualificazioni in Champions. Ma l’extra campo sembra avvolto nel mistero
Avrebbe dovuto partecipare alla Coppa d’Africa con la sua Costa d’Avorio, il centrocampista biancoceleste Jean Daniel Akpa-Akpro è invece nella capitale.
Nessuno ne era a conoscenza, ma quando nella lista dei convocati per la prima partita degli ivoriani non è comparso il suo nome qualcuno ha cominciato a domandarsi dove fosse finito.
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Solamente nella giornata di ieri sono state rese note le parole del ct ivoriano che in conferenza dalla Coppa d’Africa ha giustificato l’assenza del biancoceleste perché malato di Covid-19 sin dalla fine del mese di dicembre.
Le condizioni del ragazzo sembrano purtroppo non essere delle migliori.
Una polmonite bilaterale e la difficoltà a muoversi lo costringono a letto sotto stretta sorveglianza dei medici.
In quanto redazione mandiamo a Jean Daniel un augurio di pronta guarigione e che presto possa tornare in campo, ma ci domandiamo anche come mai la Lazio abbia deciso di tenerlo nascosto.
Non tanto il reparto comunicazione biancoceleste, guidato da Stefano de Martino, avrebbe dovuto svelare la positività al virus specificando il nome di Akpa, ma quantomeno avrebbe dovuto avvertire che nel gruppo squadra ci fosse un contagiato.
Oltretutto, date le gravi condizioni del giocatore annunciate dal ct, tutti ci saremmo aspettati un comunicato dalla società capitolina per mettere al corrente i tifosi che Akpa
verrà seguito h24 dallo staff medico della Lazio e che presto si riprenderà.Il nulla.
Assoluto silenzio da parte di tutta la Lazio, ma non è la prima volta.
L’addio di Peruzzi e le sue conseguenti parole di pochi mesi fa è emblematico.
La Lazio si basa su uno schema gerarchico a due livelli: il più alto occupato da Lotito e quello inferiore dal ds Tare.
Nel XXI sec., in una società in cui la comunicazione è direttamente proporzionale alla rete a cui tutti siamo inevitabilmente connessi, la Lazio deve imparare a stargli dietro se non vuole incappare in altri guai giudiziari, come il caso tamponi dello scorso anno.
Inoltre il tempo del web è il tempo reale, qui ed ora, e i tifosi sono ormai pretenziosi di aggiornamenti live su ciò che accade circa la loro squadra del cuore.
Ne hanno il diritto perché ci mettono sentimento, passione, tempo e soprattutto denaro per seguire gli ideali dei loro colori.
Che il presidente voglia proteggere la società da possibili attacchi mediatici è impensabile perché l’effetto ottenuto è l’esatto opposto.
Il meme diventato virale tra coloro che seguono la Lazio sui social recita “cosa rischia la Lazio?”, dedito a schernire la mancanza di una comunicazione seria ogni volta che la società biancoceleste viene presa di mira da attacchi mediatici e non solo.
Insomma è davvero un peccato che una società solida economicamente e continua nei successi sul campo come la Lazio si faccia sfuggire questo fondamentale tassello della comunicazione.
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