Dal 6 gennaio la Lazio di Sarri ha cambiato marcia ed è oggi una delle squadre più in forma del campionato. Il merito a sorpresa è del reparto difensivo
Se i numeri di Sarri sono impietosi nel girone di andata, così non si può dire delle prime nove giornate di quello di ritorno.
Dietro alle vittorie e ai punti di questo ultimo periodo c’è il lavoro di grande precisione del Comandate biancoceleste
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Al giro di boa la Lazio aveva totalizzato 31 punti (3 in meno rispetto allo stesso momento della passata stagione) collocandosi all’ottavo posto in classifica.
Dubbi, critiche ed il fantasma di Simone Inzaghi erano il principale pensiero dei tifosi, ma non del patron Claudio Lotito che ha subito risposto dando massima fiducia all’allenatore toscano e proponendogli anche un prolungamento contrattuale.
A distanza di due mesi, la lungimiranza del presidente biancoceleste sta avendo ragione.
Appunti e lavoro sul campo stanno premiando Maurizio Sarri che non ha alcuna intenzione di abbandonare la lotta per un posto in Europa League.
I numeri parlano chiaro: più la Lazio migliora il suo gioco e più vittorie ottiene in Serie A.
7 risultati utili ( di cui 4 vittorie e 3 pari) ed appena due sconfitte contro l’Inter a San Siro e quella immeritata contro il Napoli in casa.
Ad oggi i biancocelesti sono terzi in Italia per media possesso palla dopo Napoli ed Inter, ma potrebbe essere solo un piazzamento temporaneo.
La Lazio, infatti, ha migliorato la sua capacità di tenere e girare il pallone proprio con il nuovo anno.
Da una media del 53% entro la prima parte del campionato, la squadra di Maurizio Sarri è passata ad una del 55,3% nelle prime nove gare del girone di ritorno.
Un dato da non sottovalutare che non ha solo permesso a Immobile e compagni di segnare più gol con più giocatori diversi ( 18 reti segnate da 7 marcatori dal 6 gennaio ad oggi), ma che ne ha fatti anche incassare di meno a Strakosha (8 in nove partite con 5 clean sheet).
Ah sì, a proposito, è tornato Thomas Strakosha a difendere i pali della Lazio.
Dopo aver osservato con pazienza un veterano come Reina, il prodotto albanese della primavera si è ripreso con forza la maglia da titolare e forse questo “ritiro spirituale” gli ha permesso di porre fine ai suoi limiti.
Oltre ad essere un gatto tra i pali, Strakosha è migliorato moltissimo con i piedi nel gestire il pallone con lanci precisi, ora è un portiere completo.
Chissà se i suoi progressi spingeranno Tare a farlo rinnovare anche a qualunque costo (contratto in scadenza a giugno 2022).
Facendo un passo più avanti, è la difesa il reparto che stupisce di più.
Sembra assurdo che senza Acerbi la nuova coppia Ramos-Patric abbia permesso al proprio portiere di subire solo 29 tiri nello specchio con una media di 3,3 tiri a partita a fronte dei 76 con una media di 4 a match nel girone d’andata.
Tuttavia, nella partita contro il Cagliari è tornato il vero Acerbi che con una prestazione monumentale ha murato Strakosha rendendolo spettatore non pagante.
Non solo in porta è stato rispolverato un vecchio amico, ma anche in altri reparti: Leiva si sta dimostrando un campione in grado di riprendersi la Lazio anche a 34 anni giocando un calcio nuovo per lui, più veloce e dinamico rispetto al passato.
Il brasiliano non è l’unica mossa di Sarri che ha fatto rinascere la Lazio.
Arriviamo al capitano silenzioso di questa squadra, Stefan Radu.
Il romeno si è rimesso in forma ed ha imparato cose nuove dal suo mister grazie al suo spiccato senso di umiltà ed abnegazione, ancora una volta la lazialità del numero 26 ha trionfato.
Alla fine dei conti arriviamo a pensare se il 4-0 contro il Milan in Coppa Italia sia stato un sacrificio evitabile per questa nuova Lazio del 2022.
Ed è qui che possiamo osservare l’altra faccia della medaglia.
La Lazio corre, corre tantissimo, non a caso è prima in Serie A per chilometri percorsi (112,8 km), e segna altrettanto (57 gol che per il momento gli valgono la medaglia d’argento).
A frenarla sono gli infrasettimanali e più in particolare le sue seconde linee, per questo la rosa è ritenuta dallo stesso Sarri inadatta a giocare tre competizioni.
Se Lotito vorrà dare seguito al grande impegno di un curatore dei dettagli come Sarri dovrà dargli una mano con il mercato nel corso della prossima estate.
Nel frattempo potremo ammirare solo l’altalenante cantiere della Lazio che verrà, ma numeri e risultati fanno ben sperare.
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