Serie A
Lazio, ancora problemi per Castellanos: quando rientra?

La Lazio di Baroni sta entrando nel periodo più importante e più decisivo della sua stagione, ma deve farlo senza l’aiuto del suo bomber il Taty Castellanos.
L’attaccante argentino ha effettuato ulteriori esami per capire l’entità del suo nuovo infortunio ed è fuoriuscita una distrazione muscolare al soleo. Sembrava essere ormai finito il periodo di assenza dal campo dopo il problema all’adduttore, ma un’altra noia fisica costringerà i biancocelesti a fare a meno del suo bomber per ancora un pò di tempo.
Lazio, Castellanos: out con Atalanta e Bodø, si punta il derby
La squadra di Baroni sta entrando nel periodo di stagione in cui i risultati pesano il doppio e le partite si fanno sempre più difficili. Il tecnico però, dovrà fare a meno del suo attaccante titolare per i prossimi incontri: il Taty salterà con certezza le sfide contro Torino e Atalanta in campionato, ma con tutta probabilità anche l’andata dei quarti di finale di Europa League contro il Bodø Glimt.
Il reale obiettivo di rientro per Castellanos è il derby di campionato contro la Roma, che avrà un peso specifico importante visti i pochi punti di distacco tra le 2 squadre. In questa fase di stagione la Lazio si gioca una parte fondamentale per il suo cammino e l’assenza dell’attaccante argentino inevitabilmente peserà, ma i sostituti dovranno essere capaci di non far sentire la sua mancanza.
Serie A
Gudmundsson su Kean: “Moise ha un gran futuro davanti”

Intervistato dai canali ufficiali della Serie A, Albert Gudmundsson, ha parlato della sua Fiorentina e del rapporto con Moise Kean.
Il classe 97′ islandese -passato alla Fiorentina dal Genoa per 28,5 milioni di euro bonus compresi- si è lasciato andare in un’intervista ai canali ufficiali della Lega.

RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le parole di Gudmundsson
“Sono un giocatore che in campo vuole divertirsi, fare qualcosa di speciale. Credo che in campo sia fondamentale fare la differenza. I gol e gli assist sono la cosa più importante nel calcio. Mi piace lanciarmi negli spazi, ricevere la palla tra le linee, creare caos e mettere in difficoltà la difesa”, ha sottolineato l’islandese nell’intervista datata due giorni fa.
Di Palladino ha detto che: “Ha avuto una grande influenza sulla mia scelta di venire alla Fiorentina. Sapevo che aveva fatto un ottimo lavoro con il Monza l’anno scorso, era molto motivato e aveva tanta voglia di portarmi qui. Questo mi ha fatto sentire cercato. Ho un ottimo rapporto con lui, è un tipo tranquillo ma dentro ha quel fuoco che serve per vincere ogni partita. E’ un grande lavoratore, lo vedo arrivare primo al Viola Park e andare via per ultimo. Non sono neanche tanto sicuro che dorma… (ride, ndr). Sono molto felice di avere lui come allenatore”.
E con Kean?: “Moise è un gran giocatore, ha tanto potenziale nonostante abbia già giocato ad altissimi livelli. Penso che abbia un gran futuro davanti e spero che possa tirare fuori tutto il suo talento”.
Sta di fatto che, adesso, con la triade Gudmundsson-Kean-Palladino la Viola sogna.
Serie A
Genoa, un solo tiro in 90 minuti

Il Genoa si conferma insuperabile nel rilanciare avversarie in crisi. I tifosi scrivono che la banda di Vieira avrebbe meritato ben altro, ricordando che nel calcio contano i risultati.
Arriva al 25′ il caos: l’intervento indebito di Igor Tudor, Vasquez perde lo scontro fisico con Vlahovic e la palla viaggia verso Yildiz battuto da una diagonale.

ANDREA PINAMONTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Genoa, progressi lenti
Il Genoa, considerata l’ultima stagione, procede in modo lento. Compassato Onana e indebolito a sinistra dalla coppia Maturo-Miretti, difficilmente avrebbe raddrizzato il match. L’intervello è servito a poco per il Genoa, stando alle ultime osservazioni, appena la palla supera di quindici metri la linea di metà campo, la squadra è come se iniziasse a scalare una montagna. I minuti passano con De Gregorio spettatore, dopo due terzi di match nel finale deve superarsi per dire di no a Locatelli e Vlahovic.
Serie A
La Fiorentina sogna con gli errori della Juventus

La Fiorentina vince e convince contro l’Atalanta e sogna la Champions. A decidere il match un gol di Kean, ma anche una prestazione totale di Fagioli.
La Fiorentina continua a correre e lo fa con personalità, qualità e consapevolezza. Contro l’Atalanta è arrivata una vittoria pesante non solo per la classifica, ma anche per quello che racconta il campo: i viola hanno dominato il gioco e dimostrato di avere tutto per lottare fino alla fine per un posto in Champions League.
A decidere il match è stato ancora una volta il solito Moise Kean, protagonista di una stagione straordinaria. Il centravanti, rinato sotto la guida di Palladino, ha siglato il gol vittoria e trascinato i compagni con una prestazione da leader vero. Ma se Kean ha timbrato il cartellino, c’è un altro nome che ha brillato anche senza segnare: Nicolò Fagioli.
Fagioli, cuore e cervello del centrocampo della Fiorentina
Arrivato a gennaio dalla Juventus, Fagioli si è preso la Fiorentina in appena due mesi. Quella contro l’Atalanta è stata l’ennesima prova da incorniciare, fatta di geometrie, intelligenza tattica e grande presenza in mezzo al campo. Palladino lo ha messo subito al centro del progetto e lui ha risposto da campione, diventando un punto fermo in una squadra che adesso sogna in grande. Il suo impatto è stato così importante da rendere inevitabile il confronto con ciò che sta accadendo in casa bianconera.

CRISTIANO GIUNTOLI PREOCCUPATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Kean e Fagioli, che rimpianti per la Juventus
Kean e Fagioli rappresentano oggi due rimpianti evidenti per la Juventus. Il primo è stato tra i primi a essere escluso dal nuovo progetto tecnico di Giuntoli e Thiago Motta, mentre il secondo, dopo essere stato messo ai margini, è stato praticamente costretto all’addio a gennaio.
Entrambi hanno trovato nuova vita a Firenze, e il paradosso è che ora si stanno giocando proprio con i bianconeri un posto in Champions. Con otto partite ancora da disputare, il traguardo è difficile ma non impossibile. Sarebbe clamoroso se a centrarlo fosse proprio la Fiorentina, trascinata dagli “scarti” di una Juventus che oggi non può fare altro che guardare e mangiarsi le mani.
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