Serie A
Lazio, Baroni: “Darò tutta per questa piazza, i cori fanno piacere. Su Noslin…”
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5 mesi fail

Il tecnico della Lazio, Marco Baroni, ha commentato la vittoria casalinga contro il Genoa (3-0) in conferenza stampa e ai microfoni di DAZN.
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Una magia di Noslin nel primo tempo, ad indirizzare la partita. Poi la rete della sicurezza del solito Pedro e infine il suggello in pieno di recupero di Vecino, con i due subentrati che rilanciano le ambizioni della Lazio.
Lazio, le parole di Baroni
Il tecnico dei biancocelesti, Marco Baroni, ha analizzato la vittoria ai microfoni di DAZN.
Risultato e cambi
“Sono contento per i 3 gol fatti. Sia per Noslin, sia per quelli arrivati dai subentrati. Stiamo portando avanti questa filosofia dove tutti sono importanti e il fatto che i miei giocatori lo abbiano capito mi fa essere molto contento. Avevo chiesto personalità e maturità ai miei ragazzi e l’ho vista in campo”.
Crescita costante e prossimo step
“Noi siamo ambiziosi. L’ambiente, i tifosi ed io siamo tutti ambiziosi. Dobbiamo continuare a fare movimento fuori zonale e continuare a lavorare così come stiamo facendo.”
Ambiente ed entusiasmo
“Io vivo di passione ed emozioni. Volevo e mi piace avere una squadra che emozioni. Dobbiamo pensare a chi ci guarda e dare tutto sul campo. Poi ci saranno momenti difficili, ma se ci spendiamo al 100%, in tutto, affronteremo le cose in maniera diversa e la squadra sta recependo bene questo messaggio”.
Dia e Castellanos
“Nel primo non riuscivamo a servire gli attaccanti. Avevo chiesto a Dia di allargarsi di più ma è vero che anche noi non facevamo girare velocemente la palla. Posso però dire di aver visto maturità e disponibilità in tutti”.
Baroni ha poi parlato anche nella consueta conferenza stampa a margine del match.
Prestazione
“La squadra è matura e ha una grande mentalità. Queste sono partite difficili, hai talmente poche ore di recupero che anche a livello di energie devi attingere a risorse extra. La squadra lo ha fatto bene, non era facile perché loro calciavano molto e non riuscivamo a dare ritmo alla gara. Siamo sempre stati in controllo della partita, ho visto nel secondo tempo qualche giocatore in difficoltà e ho fatto i cambi. Sono contento perché i tre gol sono arrivati da Noslin, che non giocava da tanto, e da due subentrati. Questo fa piacere perché chi entra va dentro nel momento più importante della partita, il fatto che questo gruppo sia tutto acceso è importante“.
Noslin
“So le potenzialità di Noslin e deve crescere. Avete visto il gol che ha fatto, sono cose che fa in allenamento. Ci sono giocatori che prima erano i più importanti nelle loro squadre e ora hanno giocatori bravi come loro davanti, devono crescere nel lavoro quotidiano e sono contento“.
Difesa
“La squadra lavora per attaccare, noi vogliamo attaccare perché abbiamo i giocatori per farlo. Questo è un piccolo svantaggio rispetto a squadre anche importanti che scelgono di fare una partita di solidità. Questa squadra esprime il meglio quando attacca e va forte sugli esterni, abbiamo qualità. Poi noi non prendiamo tanti tiri, questo vuol dire che la squadra deve difendersi correndo in avanti, non possiamo difenderci bassi altrimenti dovrei mettere altri giocatori in campo. La squadra ha capito che c’era un momento della partita dove dovevamo gestire meglio la palla, abbiamo messo tre centrocampisti e abbiamo ritrovati equilibri in campo. Lavoriamo anche su questa situazione e possiamo affidarci anche a questa soluzione“.
Pedro
“Io non sono sorpreso da Pedro. E’ un giocatore che si allena talmente forte e sta talmente bene fisicamente che è straordinario. Ha avuto anche pochissimi infortuni, non vorrei dirlo altrimenti porto male (ride, ndr). I giocatori non si vedono per quello che hanno, ma per quello che danno. Lui in partita e in allenamento dà tantissimo. Ci stropicciamo gli occhi, sembra un 27enne. Poi va anche gestito, ma come sto gestendo gli altri.”
Lazzari e gli attaccanti
“Lazzari domani fa un controllo e speriamo di riaverlo. La squadra lavora e Taty anche oggi ha avuto occasioni, io considero anche gli esterni come attaccanti perché devono venire dentro al campo. Tchaouna poteva fare due gol in dieci minuti, ha tiro e devo portarlo dentro al campo. Spesso gli chiediamo anche di cambiare posizione, non sono preoccupato, anzi tutto il reparto sta lavorando bene di squadra“.
Champions
“Mi dovete scusare, io sono un uomo del fare e non del dire. Noi dobbiamo fare e lavorare, ma questo non vuol dire che non siamo ambiziosi. Noi, la città e la piazza, così come la società, vogliamo far bene, ma sappiamo che dobbiamo passare da una crescita che sta facendo la squadra. Dobbiamo dare sempre tutto, la cosa bella di questa squadra è che si spende e dà tutto“.
Crescita
“I ragazzi stanno lavorando forte, io non ho mai lavorato solo su undici giocatori. Le mie più grandi soddisfazioni le ho ottenute da chi ha giocato meno, arriverà sempre un momento in cui avrai bisogno di chi ha giocato meno. C’è qualche ragazzo che ha bisogno di un percorso diverso e che ha cambiato ruolo. Tchaouna per esempio ha spesso giocato sotto punta, ma nell’under 21 francese ha sempre fatto l’esterno e può farlo: stessa cosa per Dele-Bashiru. C’è una tale partecipazione e un tale aiuto dei compagni che so che tutti loro ci daranno tanto già da questa stagione“.
Preparazione
“Non è stata una partita a ritmi alti e per farlo servono entrambe le squadre, loro spesso hanno calciato lungo e noi dovevamo ripartire. Ci aspettavano schierati con due linee strette, c’era una grande copertura del campo. Il Genoa ha fatto una partita complicata per noi dal punto di vista difensivo, non era facile trovare spazi. La squadra è stata brava e paziente, abbiamo avuto sempre il controllo della partita tranne quei cinque minuti prima dei cambi. Abbiamo poi trovato subito ordine e palleggio, trovando le condizioni per fare gol. La squadra sta bene perché ha il giusto entusiasmo, non gli permetto di uscire fuori dai ranghi. Dobbiamo passare dal lavoro e dalla cura dei dettagli, non possono andare oltre“.
Turnover
“Devo valutare, oggi avevamo qualche giocatore non al meglio. Gila ha preso una forte contusione, Marusic si porta dietro un piccolo fastidio. Recuperiamo un giorno e faremo le valutazioni, vedremo come stiamo“.
Cori per Baroni
“Questo tifo ti avvolge veramente, sento questo senso di appartenenza anche dai ragazzi. Dispiace non aver notato i cori, mi ha fatto piacere riceverli ma questo fa capire quanto sia concentrato sulla partita. Io ora non posso fare nulla, lo scetticismo c’era e in questo momento posso solo garantire che io darò tutto me stesso. Lo merita chi mi ha dato questa occasione, chi mi sta vicino e questa piazza“.

MARCO BARONI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Christian Vieri elogia Marcello Lippi: “Il miglior allenatore che ho avuto, nessuno come lui per mentalità e attitudine alla vittoria”.
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Vieri su Lippi e il futuro della Roma
Christian Vieri, ex attaccante di fama internazionale, ha recentemente rilasciato un’intervista a Tuttosport in cui ha espresso il suo apprezzamento per Marcello Lippi. Vieri non ha esitato a definire Lippi il miglior allenatore che abbia mai avuto, sottolineando come l’ex tecnico della Nazionale italiana gli abbia trasmesso una mentalità vincente e un’incessante voglia di attaccare. Secondo Vieri, Lippi è stato insuperabile nella capacità di motivare i suoi giocatori e di infondergli la determinazione necessaria per non mollare mai.
Oltre ai complimenti a Lippi, Vieri ha anche menzionato l’attaccante Moise Kean, considerandolo uno dei migliori d’Europa. In un periodo in cui i giovani talenti italiani cercano di affermarsi nel panorama internazionale, le parole di Vieri sono un importante riconoscimento per il giovane attaccante.
Consigli per la Roma
Nell’intervista, Vieri ha anche espresso la sua opinione sul futuro della Roma, consigliando al club di mantenere Claudio Ranieri come allenatore per altri tre anni. Questa dichiarazione riflette la fiducia di Vieri nelle capacità di Ranieri di guidare la squadra giallorossa verso nuovi successi, puntando sulla sua esperienza e sulla sua abilità nel gestire squadre di alto livello.
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Fonte: l’account X di Schira
Bobo #Vieri a Tuttosport: “Il miglior allenatore che ho avuto? Marcello #Lippi. Mi ha insegnato la voglia di vincere, di attaccare, di aggredire e non mollare mai. Nessuno come lui. #Kean uno degli attaccanti più forti d’Europa. Fossi la #Roma terrei #Ranieri per altri 3 anni” pic.twitter.com/L3QGxbMia6
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 5, 2025

Nonostante sia ancora in corsa per lo Scudetto col Napoli, il nome di Antonio Conte torna a infiammare il mercato allenatori. Il suo sogno resta la Juventus, ma tutto passerà da Champions e progetto.
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Con l’estate alle porte e nessun verdetto ancora espresso in Serie A, il nome di Antonio Conte è già il più caldo del mercato allenatori. Nonostante un contratto in essere con il Napoli fino al 2027 e una corsa aperta allo Scudetto con l’Inter, il tecnico salentino è tornato sotto i riflettori. Il motivo è legato ad pobbile, nonché clamoroso, ritorno alla Juventus dopo oltre 10 anni.
Il rapporto con il Napoli si è incrinato già dal mercato estivo e si è complicato definitivamente a gennaio, dopo la cessione non sostituita di Kvaratskhelia. L’ambizione di Conte si è scontrata con le scelte societarie, portando all’idea di un possibile addio, anche senza clausole liberatorie: una risoluzione consensuale o il pagamento di una penale restano sul tavolo.

ANTONIO CONTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, tutti vogliono Conte
Lo scorso anno solo il Napoli credette davvero in lui. Oggi è il Milan a rimpiangere la scelta di Fonseca, ma ogni discorso in rossonero sembra essersi fermato. Resta quindi la Juventus, la squadra che Conte non ha mai smesso di sentire sua. L’addio del 2014 lasciò ferite profonde e finora un ritorno è stato frenato dal veto della famiglia Agnelli. Ora però John Elkann sembra pronto a rimuoverlo.
Il ritorno a Torino, però, dipenderà da due fattori. Il primo è la qualificazione alla Champions League — condizione imprescindibile – e soprattutto un progetto chiaro e ambizioso. Alla Juve si parla di ricostruzione triennale, ma Conte vuole vincere subito. Se lo chiami, è per tornare a farlo da protagonisti.

Lecce-Venezia, incontro valido per la 31^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma domenica 6 aprile alle 12.30.
Lecce-Venezia è il lunch match di questa 31^ giornata di Serie A.
La classifica della squadra pugliese sta peggiorando sempre di più, con la zona rossa davvero vicina. Sono 5 le sconfitte consecutive per i ragazzi di Giampaolo, contro il Venezia arriva però un’occasione d’oro.
Gli arancioneroverdi di Di Francesco, nonostante abbiano segnato solamente 1 gol nelle ultime 5 gare, hanno guadagnato 4 punti contro Lazio, Atalanta, Como e Napoli. Arrivano dalla sconfitta contro il Bologna, ma il match contro i giallorossi è praticamente un capolinea.
Sarà dunque un Lecce-Venezia molto importante per la corsa salvezza.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Lecce-Venezia.

Hans Nicolussi Caviglia punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lecce-Venezia: curiosità e statistiche
Il Lecce è imbattuto nelle cinque sfide contro il Venezia in Serie A (3V, 2N) e solo contro il Monza (sei) i salentini hanno disputato più match senza perdere nel massimo campionato.
Il Lecce ha vinto le ultime due partite contro il Venezia in Serie A (lo scorso 25 novembre e il 30 marzo 2002), solo contro Brescia (tra il 2004 e il 2010) e Reggina (tra il 2000 e il 2004) i pugliesi hanno ottenuto almeno tre successi di fila nella loro storia nel massimo campionato (quattro contro entrambi).
Il Lecce ha vinto entrambe le gare al Via del Mare contro il Venezia in Serie A: il 30 marzo 2002 e il 28 novembre 1999 (sempre per 2-1). In più, tra Serie A e Serie B (inclusi playoff) i salentini sono rimasti imbattuti in 12 delle 14 partite casalinghe contro i lagunari (7V, 5N), perdendo infatti solo i primi due confronti interni (tra il 1930 e il 1931 nel campionato cadetto).
Il Venezia ha vinto solo tre delle prime 30 gare in una stagione di Serie A per la seconda volta nella competizione, dopo il 2001/02, quando perse anche il 31° incontro di quel campionato.
Il Lecce è rimasto imbattuto in tutte le ultime 11 sfide di Serie A contro avversarie nelle ultime due posizioni in classifica a inizio giornata (6V, 5N) e in particolare ha vinto quattro delle cinque più recenti (1N).
Il Venezia ha segnato un solo gol in un intervallo di sette partite di Serie A (4N, 3P) per la prima volta dalle prime sette giornate del 1998/99; inoltre, i veneti hanno ottenuto un solo successo in un intervallo di 20 partite nel massimo campionato (9N, 10P) per la prima volta da maggio 2022.
Il Lecce è la squadra attualmente in Serie A che ha la serie in corso di sconfitte consecutive più lunga nel massimo campionato: cinque; l’ultima volta che ha perso sei gare di fila nel torneo risale ad aprile 2023.
Le statistiche
Lecce (5.9%) e Venezia (7.7%) sono le due squadre che hanno registrato la più bassa percentuale realizzativa in questa Serie A: su 653 conclusioni effettuate dalle due formazioni insieme (rispettivamente 354 e 299), solo 44 si sono trasformate in gol (rispettivamente 21 e 23).
Tra gol e assist, Nikola Krstovic è stato coinvolto nel 61% delle reti delle Lecce in questa Serie A (10 reti e tre passaggi vincenti rispetto a 21 centri dei giallorossi): è il dato più alto in percentuale nel torneo in corso.
Tra i giocatori che hanno disputato almeno 40 partite in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria, Christian Gytkjær è quello che ne ha registrate di più in percentuale da subentrato: 89% (39 su 44). Inoltre, le due reti messe a segno in questo campionato dall’attaccante danese sono arrivate entrando a gara in corso e nessun calciatore ha mai realizzato più centri dalla panchina con il Venezia dal 1994/95 in avanti.
Fonte: Opta
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